Ripassare geografia...che schifo e poi di mattina presto. Mi ritrovo qui a scuola, in una panchina abbandonata dal resto del mondo per ripassare le domande del test di oggi. Il problema è che non riesco a concentrarmi neanche un po'.
<<Ehm...Ari, qualcosa non va?>> chiede Tan spuntando da chissà dove.
<<Buongiorno anche a te>> rispondo ironica. Ridiamo entrambe <<a quanto pare si vede quando ho la testa fra le nuvole>> ammetto chiudendo il libro
<<Non molto...il punto è che ti conosco abbastanza da intuire che c'è qualcosa che ti turba>> ci conosciamo da poco e già ha capito tutto. Sono felice di aver trovato lei come amica, anche se non dovrei mentirle su quello che mi succede in questo modo...ma per ora è meglio tenersi tutto dentro e poi ci ripensero' sul dafarsi.
<<sono molto agitata per il test di geografia>> mento mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<sei una pessima bugiarda>> si siede accanto a me e sorride. Le racconto la verità?
<<lo so...>> guardo in basso per non incrociare i suoi occhi. Lei si avvicina a me e mi prende la mano.
<<Ari, so che stai passando un brutto momento. Quando sarà il momento mi racconterai tutto, ok?>> è così comprensiva
Faccio cenno di sì con la testa. Ci alziamo dalla panchina e metto il libro dentro allo zaino.
Justin ci raggiunge correndo a 100/h, va quasi a scontrarsi contro Tan.
<<Stai attento, avresti potuto uccidermi>> ironizza Tan con un sorrisetto
<<non lo farei mai>> si abbracciano. Ma che succede fra loro due? Si sono fidanzati?
Li guardo con aria interrogativa e Tan se ne accorge.
<<Oh...ehm...Aria vedi ti racconto tutto dopo>> faccio cenno di sì con la testa e mi allontano per lasciare i piccioncini da soli.
<<Aspetta Aria!>> mi chiama Justin, mi giro.
<<cosa c'è?>> domando.
<<il 31 ottobre c'è una specie...di festa nella palestra della scuola e tu non devi mancare>> festa? Non mi piacciono le feste, anche se pensa che aggiungere "specie" davanti a festa non mi farà combiare idea.
<<ci penserò>> dico secca e mi allontano.
Sarà una festa di tutti i fidanzatini che si sbaciucchiano e fanno giochi stupidi come Obbligo O Verità. Sicuramente.
Cammino lungo il corridoio, guardo l'ora: mancano 5 minuti all'inizio delle lezioni.
Ad un tratto sento qualcuno litigare ad alta voce. Guardo in giro e vedo un ragazzo forse del primo anno, da dietro un muro che non so dove porti. Il poveretto è stato scaraventato contro il muro, mi affretto per vedere che succede e...Christian?
<<ma cosa stai facendo?>> domando con una voce irritata. Sta picchiando uno di prima? Ma chi si crede di essere?
<<E tu che cazzo ci fai qui?>> urla Christian, quasi mi fa scoppiare i timpani.
<<ma ti rendi conto di cosa stai facendo?>> urlo a mia volta. Il ragazzino è impaurito.
<<Non sono cazzi tuoi>>
<<perché devi sempre comportarti come uno stronzo?>> si avvicina a me con uno sguardo incazzato.
<<la mia vita non è affar tuo! Vai dalle tue amichette>> il ragazzino si mette a posto gli occhiali, anche se credo che Christian li abbia rotti.
<<Perché te la sei presa con lui?>> domando furiosa. Povero ragazzo.
<<questo non t'importa>> si avvicina di più<<sparisci dalle balle>> non lo ascolto e lo sposto da davanti di me per arrivare al ragazzino impaurito.
<<si sono rotti?>> domando con voce tenera.
<<Sì...>>dice con un filo di voce.
Afferro gli occhiali. Credo che manchi una vite che tiene le stanghette degli occhiali. La cerco sul pavimento e la trovo. È piccola, però si vede. Prendo la stanghetta degli occhiali e cerco di riavvitarla e ci riesco con successo.
<<grazie>> il ragazzino sembra felice e sorpreso di quello che ho fatto.
<<ora vai fra un po'iniziano le lezioni>> gli ricordo e lui di conseguenza corre via da lì al più presto. Christian è dietro di me e ha lo sguardo basso.
<<vergognati>> borbotto
<<non avresti dovuto intervenire cazzo!>> urla anche se nessuno degli studenti lo sente <<ah e perché?>>
<<perché sono affari miei, rompi sempre le palle con la tua gentilezza>> si mette a braccia conserte. <<sei solo una stronza>>
<<qui lo stronzo sei tu>> lo indico e faccio uno sguardo assassino.
<<cosa?>> domanda avvicinandosi con cautela, ma che intenzioni ha?
<<che cosa vuoi?>> domando impaurita
<<mi hai rotto il cazzo>> si avvicina e mi afferra per la magliatta scaraventandomi contro il muro. Sbatto la testa, che male!
<<ma sei rincoglionito?>> urlo. Mi sta veramente per prendere a botte?
Mi lancia un pugno sulla faccia e io di conseguenza glielo do sul naso, lascia la presa lasciandomi cadere sul pavimento. Lui continua massaggiarsi il naso e poi si avvicina a me. I miei occhi si chiudono da soli.
<<Sei contenta ora?>> domanda Christian avvicinandosi.<<non rispondi, ti conviene>> mi prende lo zaino e lo scaraventa contro gli armadietti. Ma perché si comporta in questo modo? È veramente così prepotente?
Una lacrima mi scende dal viso e lui sembra sorpreso.
<<piangi pure bambina>>mi prende in giro.
I miei occhi sono semichiusi. Sembra come che l'aria di questo posto non sia più respirabile. Sono ancora sul pavimento, raggomitolata in preda al panico.
Christian sembra preoccupato perché non rispondo e non dico nulla. Si avvicina e mi scuote. <<Aria>> mi scuote ancora di più, ma non ho le forze per fare qualcosa o per rimettermi in piedi.
<<cazzo>> mi prende per i fianchi e mi prende in braccio. Dove mi porterà? In prigione? La campanella suona. Cerco di aprire un occhio, ma non ci riesco.
Sento gli studenti che parlano in corridoio e si affrettano per arrivare in aula.
Apro un occhio per vedere dove sono. Christian sta guardando in giro per vedere se gli studenti sono andati via. Apre la porta del bagno e mi fa sedere sopra a un mobiletto.
Si avvicina a me e mi sposta i capelli dalla faccia. Ho un male alla testa per via della sua botta contro il muro. Lo odio.
Prende del ghiaccio da dentro un cassetto e me lo mette nella testa, proprio il punto in cui mi fa male.
Inizio a stare già meglio, apro entrambi gli occhi e lui mi guarda con i suoi occhi azzurri per qualche secondo. Poi il suo sguardo si posa sul pavimento.
Siamo nel bagno delle femmine! Ma lui non può entrare.
<<Come stai?>> domanda ad un certo punto.
<<starei molto meglio se tu non mi avessi...>> tossisco e non finisco la frase.
<<ti prego non provocarmi, sennò fai la fine di prima>> parla senza nemmeno guardarmi.
<<mi spieghi perché ti sei incazzato in quel modo?>> chiedo sperando mi risponda.
<<non è facile...non posso controllarmi>> si siede affianco a me.
<<in che senso?>> domando confusa
<<Aria, ti chiedo per favore, non devi provocarmi in quel modo>> cosa? Mi sta chiedendo di non fare nulla quando lo vedo fare una rissa con qualcuno?
<<non va bene che ti incazzi con le persone in quel modo...>> mi interrompe <<lo so! Cazzo lo so!>> urla e si passa la mano fra i capelli. Va avanti e indietro nel bagno, furioso.
<<sei nel bagno delle femmine>>lo avverto
<<tu non sai quante volte ci sono venuto a scopare qua dentro>> dice continuando a camminare. Poi si rende conto di ciò che ha detto e si ferma per un secondo. Per "scopare" intendeva quella cosa...non pulire il pavimento...ovviamente.
<<ehmm ok...>> mi sento in imbarazzo qua dentro, sento che sta facendo più caldo di quanto non lo fosse prima.
La maniglia del bagno si muove. Oddio non voglio farmi vedere con Christian nel bagno delle ragazze.
<<Cazzo, vai dentro al bagno subito >> entriamo nella toilette senza fare rumore. Christian mi toglie il ghiaccio dalla testa e lo appoggia sopra a una mensola.
<<non fare rumore>> questo bagnetto è veramente piccolo per due persone. Sono a dieci centimentri dalla faccia di Christian.
Sento dei passi di tacchi rumorosissimi venire dentro e sono accompagnati da qualcun'altro. Guardo dal foro della porta per vedere chi è: Molly e il ragazzo biondo che si stanno sbaciucchiando, uff, non voglio fare vedere a Christian questa scena, è la sua fidanzata e ci rimmarrebbe male.
<<chi sono?>> si è accorto anche lui che sono in due. <<nessuno>> dico velocemente, anche se sono una pessima bugiarda.
<<fammi vedere>>
<<no>> mi metto davanti
<<ti ho detto di non provocarmi>> mi guarda dritto negli occhi e si morde il labbro inferiore. I suoi occhi azzurri puntati su di me sono bellissimi. Cosa? Bellissimi? Ma che dico? Ho preso troppo forte la botta contro il muro.
Entrambi distogliamo lo sguardo imbrazzati. <<allora chi è?>> domanda con un altro tono di voce <<mi prometti che se te lo dico tu...>> sentiamo dei gemiti al di là della porta. Lui capisce subito da chi arrivano. E' furioso e fa per uscire dalla porta ma io lo fermo, o meglio cerco di fermarlo ma lui scappa via subito
<<figlio di puttana>> urla Christian uscendo dal bagno furioso come una belva selvaggia.
<<Ma...cosa?>> balbetta il biondo impressionato dall'arrivo improvviso di Christian. Quest'ultimo gli da un pugno e lo fa cadere a terra. I due si guardano con aria di sfida. Il biondo si avvicina a Christian alzandosi dal pavimento. Si fissano incazzati.
<<Christian ti posso spiegare!>> urla Molly sul punto di piangere.
<<tu non parlare. Con te facciamo i conti dopo>> borbotta Christian lanciando uno sguardo malvagio a Molly.
Io mi sento di troppo.
Molly mi guarda con aria interrogativa.
<<E lei che cazzo ci faceva in bagno con te?>> dice Molly con voce irritata e dubbiosa.
<<questo non ti riguarda stronza>> urla Christian lanciandole uno sguardo incazzato.
<<chiamala ancora "stronza" e ti uccido>> il biondo si avvicina a Christian.
<<Stronza>> lo provoca Christian e il ragazzo lo butta contro il muro impedendogli di respirare. Ma così lo uccide!
<<aspettavo questo momento da secoli>>dice il biondo. Christian sta per svenire. Che dovrei fare? Intervenire? E se facessi peggio? Molly se ne sta lì impalata come se non le importasse nulla di Christian, anche se sono, o meglio erano fidanzati.
Decido di intervenire prendendo il tizio che non conosco per le spalle e scaraventarlo a terra. Tutti sono sorpresi della mia reazione.
Christian cade a terra, per un momento mi sembrava morto, ma poi ha tossito e ho tirato un respiro di sollievo.
<<E tu chi cazzo sei?>> domanda quel biondo antipatico. La sua voce mi fa capire che è uno stupido alcolizzato.
<<Una mocciosa di merda che è sempre in mezzo alle balle>> Molly mi prende in giro avvicinandosi a me. Sono sempre più impaurita. <<Lei sa troppo>> dice Molly guardando il tizio.
<<Come ti chiami?>> domanda il tizio alzandosi <<rispondi, bellezza>> mi accarezza la guancia e io subito gliela tolgo. Ma in cosa mi sono immischiata? Mi viene da piangere. Sono in un casino.
Mi avvicino alla porta per uscire e dimenticare tutto, ma la stronza dai capelli azzurri mi si pianta davanti.
<<Pensi di andartene così! Come se nulla fosse...>> fa l'occhiolino al biondo. Cosa hanno in mente?
<<Portala via, a lui ci penso io>> dice il biondo prendendo Christian e se lo carica nelle spalle. Che succede?
<<Vieni con me sbuffona>> Molly mi afferra per il polso e mi spinge nel corridoio.
Fra un po'suona la campanella del cambio della lezione. Vorrei tanto essere in classe in questo momento.
Molly fissa l'orologio appeso al muro. Prende ancora il mio polso e mi tira, costringendomi a seguirla. Cerco di togliermi dalla presa.
<<Che fai?>> domanda seria.
<<cosa vuoi da me? Cosa vuoi fare?>> la fisso aspettando una risposta. Mi guarda e mi prende ancora il polso. Questa volta mi fa veramente male.
<<Ahi! >>
<<Niente domande>>
Prima che io possa rispondere qualcosa di offensivo nei suoi confronti, lei apre una porta.
<<Ma...>> dico, e mi spinge dentro facendomi battere la testa contro un armadio di ferro. Cado a terra tutta frastornata. Vedo sfuocato, vedo la porta chiudersi, vedo il buio intorno a me...
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Chills
Teen FictionChi avrebbe mai detto che le persone più pericolose a volte sono le più affidabili e affascinanti? Aria, una ragazza di 16 anni, si trasferisce a Los Angeles a causa del lavoro dei suoi genitori, lasciando la sua amata New York e le poche conoscenze...