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Christian
Sono un coglione, uno stronzo, una merda, un egoista, un codardo, un bastardo... sono tutto tranne che una brava persona. Come posso averla lasciata andare via conciata in quel modo, alle undici di sera, nelle vie di Los Angeles??
Ho bevuto, ho fumato, mi sono drogato, non ho la forza di alzarmi da questa poltrona e andarle incontro. Ma devo farlo o la perderò per sempre e senza di lei non so stare.
Mi alzo barcollando, correndo e raggiungendo l'uscita più veloce possibile. Non volevo stesse con me, non volevo sapesse che mi fossi drogato, ma ormai l'ha capito. E poi cosa cazzo ci fa con quel vestito addosso? Non sa quanti tipi potrebbero...vederla!
<<Aria!>> urlo quando la vedo piangere in corsa nel marciapiede. La prendo per un braccio per fermarla.
<<Non toccarmi>> si divincola e vedo un po' di paura nei suoi occhi. Ammetto che quel vestito le sta benissimo...
<<Chiama qualcuno che ti porti a casa>> io non posso guidare, ma non posso nemmeno lascarla qui da sola.
<<Col cazzo, vado a piedi>> risponde incazzata come mai prima d'ora.
<<Non mi piace vederti arrabbiata>> mi avvicino a lei, mettendole una mano sulla guancia. Forse se fossi stato sobrio non lo avrei fatto.
<<Ti ho detto di non tocc...>> la metto a tacere buttandomi sulle sue labbra prendendola in braccio e portandola dietro al muro del magazzino. È la droga che mi fa andare fuori di testa.
<<Chris!>> urla cercando di staccarsi da me, purtroppo ho voglia di scopare. Non me ne frega niente se lei è arrabbiata e non vuole, io ne ho bisogno. Le alzo il vestito, apro la lampo dei miei pantaloni e afferro il preservativo. È ora che inizi a prendere la pillola, ne ho abbastanza di questi cosi di plastica. E devo farle capire che è mia. Solo mia.
<<Fermati sei sbronzo>> mi supplica piagnucolando. Con una mano mi allontana, ma io riesco a toglierla di mezzo. Mi da un calcio sul petto e io mi ritraggo sorpreso. Sto cercando di fermarmi, non è il momento di fare sesso, ma la droga prende il sopravvento fra il buon senso e il senso di colpa. Cazzo Chris fermati.
<<Fermati! Sono arrabbiata con te mi hai ferita, cazzo!>> mi urla cercando di scappare, la prendo ancora per il braccio e la faccio cadere a terra. Raccolgo un filo rosso da terra e ne approfitto per legarle le mani su un palo per tenerla ferma. La alzo da terra e la lego.
Questo mi fa ricordare i tempi in cui facevo sesso violento con le donne, era doloroso, ma piacevole.
Indosso il preservativo e continuo quello che stavo facendo <<Pensi di scappare? Con me non la fili liscia, ragazzina>> sussurro mentre entro dentro di lei con così tanta violenza che si mette ad urlare. So che sto facendo una cazzata ma non riesco a fermarmi. Sta uscendo il Christian Scott di anni fa, quello che solo la droga e l'alcol fanno risvegliare. Lei non è abituata a tutto questo, ma ora ne ho bisogno. <<Chris, perché mi stai facendo questo?>> singhiozza urlando un'altra volta.
<<Ammetti che ti piace>> dico inconsapevolmente.
<<No, non farmi del male ti prego>> vedo le lacrime che le scendono dagli occhi. È sempre così ingenua...perfetta per fare sesso.
Con le unghie le graffio la schiena e sento che si lamenta per il dolore. La bacio sul collo, ma lei non ricambia i miei baci come fa di solito.
Vorrei tanto lo facesse.
Questo la fa sembrare una delle tante.
Oh no.
Cosa cazzo sto facendo?! Cazzo fermati! Fermati!!
Mi scosto da lei, in lacrime, legata ad un palo, mezza nuda. Sono proprio un mostro. Le ho rovinato la vita, a questa povera ragazza perfetta e generosa con tutti. Devo scomparire, devo vergognarmi.
<<Scusa>> la aiuto a rivestirsi e poi la slego dal palo, non so come sia riuscito a fermarmi date le mie condizioni. Lei cade a terra e si mette a piangere, così tanto che mi si spezza il cuore. Era venuta qui solo per portarmi a casa e io...l'ho...quasi stuprata.
<<Cosa ti ho fatto?>> urla <<Non me l'aspettavo>> si butta a terra e chiude gli occhi. <<Lo so che per te è difficile comportarti da umano! Ma almeno potresti sforzarti ad essere più maturo! >> urla cadendo completamente a terra. <<Non stare solo ad ascoltare! Dì qualcosa! Parla, urla, sgridami, fa qualcosa perché non sopporto che tu stia in silenzio dopo avermi...costretta a fare sesso con te>> mi sento veramente uno stronzo <<non pensi ad altro che a quello. Mi hai fregata, Chris! Io pensavo mi amassi, ma ora ho capito perché tutte quelle persone mi dicevano di stare attenta a te.>> si alza da terra e si mette seduta, togliendosi delle lacrime dal viso <<Mi hai ingannata, volevi solo portarmi a letto>>
<<No>> ribatto, dicendo la verità, per una volta. Io la amo, ammetto che volevo portarla a letto, però la prima volta che lo abbiamo fatto non pensavo a quello, pensavo che lo stavo facendo in un modo diverso. La amavo. Io lo stavo facendo con una che amavo. Era diverso dalle altre.
<<No?! No cosa? È la droga che parla per te? L'alcool? Qualunque cosa sia tu non saprai nemmeno chi sono, di cosa stiamo parlando, sei in un mondo a parte dove solo gli stronzi come te possono entrarci>>
Ammetto che sono offeso delle sue parole, non è l'avermi definito uno stronzo -quello si sa-, ma è il modo in cui le ha pronunciate. Sembra un addio.
<<Se mi ami veramente, non avresti fatto quello che hai fatto pochi minuti fa. Sbronzo o non sbronzo.>> si alza, si mette in piedi e tra le lacrime mi guarda, schifata, come se stesse osservando uno scarafaggio.
<<Ti odio!!>> mi spinge via, sapendo benissimo che mi ama più della sua stessa vita. In questo momento ha tutto il diritto di odiarmi. <<Non azzardarti a cercarmi mai più, è finita>> finita? Devo dire qualcosa, non posso stare ad ascoltare con le mani in mano.
<<Aria...aspetta>> mi esce solo questo.
<<Vaffanculo>> risponde, lasciandomi lì, da solo.
L'ho persa.
Per colpa mia.
Per sempre.
Cosa hai combinato, Chris? Sei felice, eh? Hai perso la tua unica ragione di vita? È tutta colpa tua. Ti fai del male da solo.
Mi prendo la testa fra le mani per non sentire questa vocina che mi ripete che ho sbagliato e che non posso più tornare indietro, prenderla fra le mie braccia e baciarla. Dirle quanto la amo.
È finito tutto.
Tutto.
Finito.
Cado a terra. Vedo il buio, il vuoto. E sbocco fuori tutta la vodka che ho in corpo.

***

<<Mi senti?!>>
<<Chri?!>>
<<Rispondi diamine!>>
<<Non fare scherzi>>
<<Svegliati>>
<<Chri!!!!>>
Qualcuno mi scuote, non rispondo. Non ho la voce, non ho la forza per muovere i muscoli e nemmeno la forza di pensare a qualcosa.
<<Quanto tempo starà così?>>
<<Il medico ha detto che è sotto shock, potrebbe durare ancora molto>>
Shock? Per quanto tempo sono sotto shock? Quanto è passato da quel giorno maledetto? Lo devo dimenticare, devo bruciarlo nelle grinfie del mio cervello. Ma lei sarà difficile da dimenticare.
<<È da ore che non si sveglia! C'è da preoccuparsi?>> una settimana è anche poco per tutto il dolore dentro di me.
<<Justin, non andare nel panico>>
<<Non ci sono rimedi? Il medico non ci ha detto un cazzo!>> urla Justin facendo un casino tremendo con qualcosa. Forse con una sedia.
<<Io so qual è il rimedio>>
<<E dirlo prima??>>
<<Lei>> mia zia ha ragione per una volta.
<<Aria non vuole venire qua, glielo ho detto, ma sembra non gliene freghi nulla>> i pezzi rotti dentro al mio cuore si rompono ancora di più.
<<Ora ho capito perché è sotto shock! Oh mio dio, che sarà successo?>>
<<Avranno litigato, ieri siamo andati a far festa per il compleanno di Josh e Chri è sparito ad un tratto. Lo abbiamo trovato sul retro del locale in questo stato...>> se solo sapessero cosa è successo in quel retro.
<<Oh, povero piccolino>> mia zia mi accarezza i capelli <<e se non si svegliasse più?>> sento singhiozzare.
<<Non è morto>>
<<Ma non risponde, non si sveglia, non da segnali di vita.>>
<<Il suo cuore batte ancora>>
<<Ma non più per lei>> 
Dio santo devono smetterla di ficcare il naso nella mia vita! Basta! Mi riaddormento, anche se forse, stavo già dormendo.
Chissà...sarà l'ultima volta che mi addormenterò?

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