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Aria
La porta cigola, fino ad aprirsi completamente. Non posso credere ai miei occhi. È una stanza gigantesca. Le pareti sono tappezzate da fruste di ogni dimensione: dalla più piccola alla più grande, dalla più robusta alla più sottile. Un'altra parete ha delle cornici, dove all'interno ci sono delle bustine in plastica di tantissimi colori diversi, cosa sono?
Un'altra parete ha delle manette, per i piedi, per le mani, per le braccia. Al centro della stanza c'è un letto, grandissimo, e di fronte ce n'è un altro un po' più piccolo. Ci sono degli appendini, con tipi diversi di vestiti, più che vestiti sembra biancheria intima femminile...molto sexy. Un'altra parete è composta solo da cassetti e armadi, non immagino cosa ci sia dentro, ma sono molto curiosa. Cammino per vedere meglio ogni particolare della stanza, passo vicino ad un marchingegno argento, non capisco cosa sia, sembra una specie di bicicletta. Vicino c'è un palo che buca il pavimento e arriva fino al soffitto. Il pavimento scricchiola e a ogni mio passo emette un TIC che rompe il silenzio che è piombato fra me e Chris. Cosa diavolo sarebbe questa camera?
Il mio sguardo si posa sulla vista mozzafiato delle enormi finestre in vetro, poi passo a fissare Chris. <<È una camera>> dico a bassa voce <<molto strana...>> cammino fino ad un cassetto, nei soprammobili ci sono alcune sfere e dei bastoncini argentati. Non capisco.
<<A cosa servono questi oggetti strani?>> chiedo con voce indifesa, indicando le fruste, le cornici, i soprammobili e i vestiti.
Mi raggiunge, i suoi occhi tremano, ha paura di dirmelo? Di solito sono io quella agitata.
<<Quali?>> sta facendo l'indifferente. Rispondimi e basta!
<<Cosa sono quelle buste appese alla parete?>> indico la cinquantina di buste incorniciate.
<<Vieni>> prende il mio braccio e mi conduce vicino a quella parete. Osservo meglio ogni involucro di plastica, plastica, involucro...oddio non sarà mica...un profilattico?
<<Sono...sono...?>> le parole non mi escono di bocca
<<Preservativi>> finisce la mia frase, cogliendomi di sorpresa.
<<E perché sono così colorati? Perché ne hai così tanti? Esistono tutti questi tipi?>> sto facendo troppe domande, ma voglio che le risponda una ad una senza tralasciare particolari.
<<Ognuno ha una funzione diversa, sono molto rari>> risponde senza mai staccare gli occhi da ogni mio movimento. Di cosa ha paura? Sembra che abbia paura di ciò che tocco. Una busta con una piuma disegnata mi fa incuriosire, dovrei chiedere perché è raffigurata una piuma? Oh no, è troppo imbarazzante.
<<Serve per fare solletico quando si mette dentro>> mi spiega riferendomi al preservativo che sto osservando. Sembra di essere in un museo. Solletico....wow.
<<E questo?>> gli indico un altro preservativo che raffigura un ago. Oddio.
<<Quello fa male, ma da piacere, bisogna saper resistere>> come fa a sapere tutte queste cose?
<<Quindi questa stanza serve per...>> boccheggio cercando di evitare la parola volgare
<<Per?>> mi incalza avvicinandosi di più.
<<Per fare sesso>> le mie guance diventano rosse come dei peperoni.
<<No>> dice brusco. Come no? <<È un sesso diverso, tu non puoi capire>> si passa una mano fra i capelli. È a disagio.
<<Perché? Che sesso è? Ci sono tanti tipi di sesso?>> tieni a freno le domande!
<<È un sesso violento, può arrivare ad ucciderti se non resisti>> si volta dall'altra parte e si passa la mano fra i capelli. Ucciderti? Ma che diavolo...?
<<E tu hai ucciso qualcuna?>> spero proprio di no.
<<Io...no, ma mio padre sì. Aria, meglio che usciamo di qui>> mi prende per il braccio e mi porta fuori dalla stanza, lo blocco, ma che gli prende?
<<Chris, non sono arrabbiata con te>> gli afferro il braccio per toglierlo dal mio, ma si ritrae.
<<Certo che lo sei, cazzo non dovevo portarti qui>> si passa ancora una volta la mano fra i capelli, va avanti e indietro nella stanza. <<Ha ucciso un sacco di donne con questa porcaria e ci sono andato di mezzo anch'io! Ora capisci che bastardo di merda che sono!>> urla, con odio. Non so che fare per tranquillizzarlo, così rimango ferma nel mio posto, a braccia incrociate.
<<Tu non sei un bastardo, è colpa sua se ci sei andato di mezzo>> cerco di tranquillizzarlo, ma non ci riesco.
<<Ma io l'ho aiutato!>> sbraita, si ferma nel bel mezzo della camera e scaraventa una sedia a terra. <<È meglio che te ne vai, non dovevo portarti qui>> andarmene? E con cosa?
<<Senza di te non me ne vado>>
<<La mia macchina è lì, lasciami solo>> no, non lo lascio solo, neanche dopo morta.
<<Chris, ascolta>> avvolgo le mie mani nelle sue guance, i suoi occhi si chiudono, <<non ti lascerò mai da solo e non sono scandalizzata per aver visto certe cose...ora sei diverso da una volta, sei cambiato, non lasciare che il passato ti tormenti>> balbetto, ho la gola secca. Le sue braccia, mi attirano verso il suo corpo e mi abbraccia fortissimo. Il mio cuore inizia a battere così forte che non sento più nulla intorno a me.
<<Come faccio a stare senza di te?>> mi sussurra sottovoce.
<<Tu non devi stare senza di me>> rispondo a mia volta.
<<Perché sei così comprensiva?>>
<<Io non sono comprensiva, ti voglio bene e mi fa soffrire vederti così>> è la verità
<<Mi vuoi bene?>> ripete guardandomi negli occhi <<è strano da parte tua>>
<<beh è così>> oddio, sono così in imbarazzo. Abbasso il mio sguardo, ma lui mi fa sollevare il mento con due dita.
<<Guardami>> mi ordina <<Non sentirti più in imbarazzo, abbiamo fatto cose peggiori>> dice sorridendo e riferendosi al sesso.
<<Lo so>> approvo, forzando un sorriso.
<<Ora andiamo>> mi dice, conducendomi fuori dalla stanza e chiudendola a chiave.
<<Quello è un ascensore?>> indico l'immenso stanzino argentato con una vista magnifica dell'oceano.
<<Sì>> risponde <<Lo vuoi usare?>> mi chiede, fissandomi negli occhi. La sua bellezza mi colpisce sempre di più, mi distrae. In quell'ascensore spazioso potremmo fare così tante cose... cosa mi aveva chiesto? Cavolo, mi sconcentro troppo.
<<Puoi ripetere la domanda>> sono veramente patetica
<<A cosa pensavi, signorina?>> viene verso di me, mi prende per le cosce e mi scaraventa all'interno dell'ascensore. Le sue labbra si muovono veloci con le mie. <<Rispondimi>> punta le sue iridi azzurre sulle mie, cosa dico? Oh mio dio, maledetta distrazione!
<<Che questo ascensore è molto grande e potremmo farci molte cose>> deglutisco, non sono brava a parlare del sesso come lui.
<<Del tipo?>> oh no, mi sta incalzando, mi mette alla prova.
<<Potremmo...ehm...fare sesso>>
<<Mi sa che ci hai preso troppo la mano, signorina>> la sue dita sfiorano i miei pantaloncini <<lo sapevo che saresti diventata una grande pervertita>> la sua voce sensuale non fa altro che distrarmi. Le sue mani scostano i miei pantaloncini e con una ci entra dentro. Mi tocca, molto lentamente. <<Sei sempre così bagnata>> oddio, a ogni sua parola godo sempre di più. Il suo dito è dentro di me. Mi aggrappo alla sua maglietta per cercare di non urlare come una malata di mente. <<Non riesci proprio a resistere, eh?>> ci infila un secondo dito, strappandomi un gemito. <<Se vorrai farlo nei luoghi pubblici dovrò insegnarti a trattenerti>> trattenermi? Dove vorrebbe farlo? Davanti a tutti? Oh cavolo, come fa a farsi venire certe idee? Le sue dita si muovono sempre più velocemente, gli prendo la maglietta e la tiro così tanto che ho paura di sbregarla. <<Sei così morbida>> basta parlare, avvicino la sua testa e lo bacio, mordo il suo labbro così forte che credo di avergli fatto male. <<Scusa>> balbetto con una voce tremendamente bassa.
<<Mi fai venir voglia di scoparti>> oh sì anch'io ho voglia di scopare. <<Ma per ora accontentati>> toglie le due dita e se le mette in bocca. <<Sei cosi buona, signorina Johnson>> sto tremando come una scema.
Mi mette a posto i pantaloncini e mi osserva. <<Avremo tempo>> dice riferendosi alla voglia di scopare. Usciamo dall'ascensore e raggiungiamo la macchina. Per tutto il tragitto non ci diciamo nulla, ci rivolgiamo occhiate, ma niente di più. Adoro essere toccata da lui, o meglio, forse adoro semplicemente lui. Cazzo, lo sapevo che mi piaceva ma non fino a questo punto. "Ti voglio bene" gli ho detto, ma no Aria, ammetti che tu lo ami. Si cazzo lo amo. Non riesco a stare senza di lui, come farei? Se non fossimo rivali forse lo avrei ammesso molto prima, ma deve essere un segreto. Nessuno deve sapere ciò che facciamo.

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