Aria
<<Mi stai facendo incazzare!! Quante volte ti ho ripetuto di arrivare a casa non troppo tardi? E tu che fai? Arrivi alle 11 della mattina con i vestiti bagnati e la felpa di qualcun'altro!!>> urla mio padre incazzato come non mai. L'ho fatta grossa, ma per una volta non mi sento in colpa, Chris ha ragione, sono abbastanza grande per pensare da sola e decidere quello che voglio.
<<Richard calmati>> lo interrompe mia madre fissandomi preoccupata. Non hanno idea di dove ho passato la notte, quindi immagino me lo chiederanno a istanti. Devo prepararmi la scusa per dire che ero da Tania, ma forse non mi crederanno più...
<<Cosa cazzo hai in quella testa?? Sei cresciuta in una buona famiglia, non ti è mai mancato nulla, però disobbedisci sempre e fai stare me e tua madre in pensiero>> mio padre si agita e sbatte un pugno contro il tavolo.
<<Sono abbastanza grande per fare quello che voglio>> intervengo decisa. Finora a ogni litigio con i miei, sono sempre stata a guardare, a subire e a piangere. Ora bisogna farsi valere.
<<Cosa hai detto?>> sbotta mio padre
<<Che ho 17 anni e non più 3!!! Sono grande e matura! Posso andare dove cazzo mi pare, con chi cazzo mi pare e quando cazzo mi pare>> ho perso veramente la pazienza.
<<Aria! Ora stai esagerando>> perfetto, ci mancava solo che mia madre si mettesse dalla parte di mio padre. <<Modera il linguaggio>>
<<No! Vaffanculo non capite proprio un cazzo>> sbotto correndo verso il corridoio
<<Vieni qui non abbiamo finito! Dove sei stata per tutta la notte? Pensi che siamo nati ieri?>> urla mio padre, è troppo tardi, mi sono già chiusa in camera. Ho sbattuto la porta così tanto che è traballata la mensola dei libri.
Mi sono buttata sul letto e ho pianto. Ero felice, perché Christian ha ammesso di amarmi, ma ero triste perché nessuno ci avrebbe capiti. Troppo diversi? Ma nessuno sa che gli opposti si attraggono?
Dovrei iniziare a smetterla di pensare all'opinione degli altri, fregarmene di tutto e di tutti. Ma se fosse proprio così semplice, lo avrei già fatto.
<<Aria>> mia mamma mi chiama da dietro la porta della mia camera. Non rispondo. <<Fammi entrare>> prova ad aprire la maniglia ma non ci riesce. <<Non voglio sgridarti, ma lasciami entrare>> mi alzo dal letto e apro la porta, mi distendo ancora sul letto e lei entra. Si siede affianco a me.
<<Non ti puniremo a patto che mi dici cosa ti succede>> mi accarezza i capelli ma io mi ritraggo.
<<Non ho nulla da dirti>>
<<Dove sei stata?>>
<<Lontana da qui>> in realtà ero nella casa affianco, ma mi sentivo così lontana che sembrava di essere in un altro pianeta.
<<Sei innamorata?>> mi chiede forzando un sorriso. Non c'è nulla da sorridere.
<<Questo non dovrebbe importarti>>
<<Chi era quel ragazzo?>> stavolta mi rivolge uno sguardo, ma io cerco di non guardarla
<<Un amico>>
<<Vi stavate baciando>> afferma avvicinandosi ancora di più. <<Anch'io avevo la tua età, so cosa significa essere innamorati, cambiare stile di vita, cambiare amici... a volte l'amore ti spinge a fare cose che non credevi potessi mai fare. Quando ho conosciuto tuo padre avevo vent'anni, era bello e un rubacuori invidiabile. Lo vedevo ogni weekend al locale dove lavoravo, era un mio cliente, ma un giorno eravamo soli. Era troppo presto per avere clienti e gli altri camerieri arrivavano verso le otto. Lui era lì alle cinque e mezza, al solito tavolino vicino alla finestra. Doveva fare colazione per andare in ufficio, io lo servivo. Parlavamo e ci conoscevamo. Una notte è venuto nel locale verso mezzanotte, c'era una festa, non aveva bevuto, ma ci siamo messi a ballare la musica rock e a cantare le canzoni dei musicisti arrivati lì apposta per la festa. Siamo andati in bagno per avere un po' di pace e abbiamo fatto sesso...>>
<<Okay tralascia i dettagli>> le chiedo gentilmente e sorride.
<<Dicevo...dopo quella notte ci siamo visti al di fuori del bar. Sì, eravamo innamorati. Dopo due mesi di fidanzamento abbiamo comprato un appartamento a New York e ci siamo fatti assumere nello stesso ufficio di lavoro. Ci vedevamo tutti i giorni, eravamo felici, come una coppietta giovane e spensierata. La sera del suo compleanno avevamo programmato una cenetta romantica a lume di candela, era filato tutto liscio, purtroppo aveva dimenticato di prendere i profilattici>> si mette a ridere e stavolta mi aggiungo a lei. <<ma abbiamo pensato "perché non farlo senza? Non sarebbe una cosa fantastica avere un figlio?" Così lo abbiamo fatto senza e poche settimane dopo ero incinta di te>>
Non mi aveva mai raccontato di come loro due si sono conosciuti e la loro storia d'amore. Wow...raccontata così sembra una fiaba.
<<Non è stato tutto rosa e fiori, abbiamo fatto molta fatica ad andare d'accordo, anche ora litighiamo spesso>> avrei voluto dire che ora litigano troppo spesso e che fra un po' si lasceranno, ma è meglio non iniziare una disputa. <<Con questo ti volevo dire che alla tua età capita di innamorarsi, non ti devi vergognare, per quanto tu sia cambiata ultimamente, tu sei la mia bambina e riesco a percepire le tue emozioni>> accarezza ancora i miei capelli. È la prima volta che parlo di questo a mia mamma, un po' mi sento in imbarazzo, però almeno è dalla mia parte.
<<Come si chiama?>> mi chiede sempre sorridente. La cosa positiva è che almeno non mi puniranno.
<<Christian>> rispondo secca <<ma non siamo fidanzati>> preciso prima di metterle in testa strane idee. Sarebbe bellissimo essere fidanzata con Chris, ma lui ha appena lasciato la sua carriera da leader e qualcuno potrebbe sospettare e per di più lui è stato chiaro: nessuna relazione.
<<Ma se siete innamorati perché non vi fidanzate?>> lei non lo conosce, lei non sa la nostra storia, come ci siamo conosciuti, il suo passato. Troppo complicato.
<<È lungo da spiegare>>
<<Vedo che ti piace molto. È veramente un figo se devo dirla tutta>> la parola "figo" pronunciata da mia madre sembra una cosa strana e diversa. Mi scappa una risata <<Però sembra uno con i grilli per la testa...>> ohhh lo sapevo!!
<<Mamma, non preoccuparti, so proteggermi>> non è vero, semplicemente mi fido di lui.
<<Lo so, ma tuo padre se lo viene a sapere...sai che è severo su questo genere di cose>>
<<Non glielo dirò>>
<<Mi dispiace ma dobbiamo, se teniamo le cose nascoste peggioriamo ancora di più>> se mio padre non mi facesse più vedere Chris?? (Ne sarebbe capace) Io come faccio senza di lui? È tutto per me, sono disposta a tutto per lui.
<<Ma lui non me lo farà più vedere!>> mi metto seduta sul letto e alzo un po' la voce.
<<Tanto vale provarci>>
<<Chris è la mia vita>> le parole mi sfuggono di bocca, quasi mi dimentico che sto parlando con mia madre <<non posso perderlo, non un' altra volta>>
<<Oh tesoro>> mi abbraccia, così forte che non mi fa respirare. L'ho commossa? Beh ho ragione, senza Chris mi sento incompleta, come se avessi il cuore a metà e lui avesse l'altra parte. Non c'è niente di cui essere commossi! Per non parlare dei litigi e dei problemi che abbiamo affrontato per arrivare a questo punto delle nostre vite.
<<Ora ti lascio, vado a finire di pulire>> si alza dal letto, senza mai staccarmi gli occhi di dosso. <<Ti auguro solo di essere felice>>
<<Grazie>> rispondo miseramente, e una volta che se n'è andata afferro il cellulare per vedere se ho messaggi da Chris. Okay smettila di pensare a lui, ho altre cose da sbrigare oltre che preoccupami di Lui. Avere la sua felpa addosso è una sensazione bellissima, sembra che lui sia qui con me, il suo profumo di liquirizia mi invade le narici.
Inizio a leggere dei libri vecchi ritrovati dentro a uno scatolone nell'armadio, dove all'interno c'è anche un diario segreto. Non ricordo di averne avuto uno, forse ce lo avevo alle elementari. Lo apro e noto che la scrittura è un po' diversa dalla mia. Osservo la copertina, in alto a desta c'è scritto in piccolo "Amy Johnson".
Non è il mio diario.
È quello di mia sorella.
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Chills
Teen FictionChi avrebbe mai detto che le persone più pericolose a volte sono le più affidabili e affascinanti? Aria, una ragazza di 16 anni, si trasferisce a Los Angeles a causa del lavoro dei suoi genitori, lasciando la sua amata New York e le poche conoscenze...