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Christian
Qualcuno suona il campanello. Non ho voglia di alzarmi e aprire la porta, così rimango sdraiato sul letto, sperando non sia la polizia.
È da due giorni che non faccio palestra, forse quando mi rimetto un po' su di morale posso fare qualche corsa con il tapirulan. Ho proprio bisogno di rilassare i nervi.
Sento dei passi venir su per le scale, a quanto pare non avevo chiuso la porta d'ingresso.
<<Chri...>> Jeremy si presenta alla porta della mia camera appoggiandosi al muro.
<<Che vuoi?>> è sorpreso. Non si aspettava di trovarmi sdraiato sul letto a piangere come un disgraziato. <<non fare domande>> lo avviso riferendomi alle mie lacrime. Nessuno mi ha mai visto piangere. Sono tutti abituati al Christian duro e prepotente, non ad un Christian sensibile ed emotivo.
<<Non ti preoccupare so già tutto>> era ovvio che Aria gli avesse già raccontato tutto quello che abbiamo fatto, quello che le ho detto...non riesco a capire come faccia ad essere la migliore amica di questo svergognato. Lei non lo conosce, cazzo. Non sa quante ne ha passate anche lui.
<<Se sei venuto qua per rompermi le balle e difendere la tua amichetta te ne puoi andare, sai dov'è la porta>>
<<Ascoltami>> cammina verso di me. È furioso e nei suoi occhi si legge la rabbia. Aria gli ha raccontato di quello che le ho fatto nei dettagli?
<<Si ti ascolto>>
<<Non so cosa stiate combinando voi due, però non voglio che lei stia male e anche te.>> sospira <<Mi sorprendo che tu sia qua a piangere dopo tutte le stronzate che le hai detto>>
<<Non volevo. Ero solo incazzato per...>> lui non è Justin. Con lui non mi sento così sicuro tanto quanto con il mio migliore amico. <<non sono cazzi tuoi>> sbotto senza concludere la frase precedente. Non mi sento sicuro con nessun altro oltre Justin, e Jeremy non è una delle mie persone preferite.
<<Non volevi che Aria si allontanasse da te. È venuta da te solo per "chiudere" non so cosa, e poi tu le hai detto quelle cose>> sembrano i litigi dei bambini dell'asilo. <<Christian...so che voi vi piacete, ma fate meglio ad ammetterlo senza farvi del male e senza influenzare le persone intorno a voi con queste cose. Io ci sarò sempre per lei, ma se tu la ami e lei pure, ve lo dovete dire perché se continuate così soffrirete di più>> è ovvio che questa è una ramanzina in versione riflessione.
<< 1. Non la amo; 2. Lei non mi ama>>
<<Vedi?>> si avvicina ancora, passandosi la mano fra i capelli <<Perché siete così testardi?>> io sto dicendo la verità: non mi piace e basta.
<<Basta io ci rinuncio>> espira sbattendo un piede a terra.
<<Meglio. È tempo sprecato>> mi è venuta voglia di fumare.
<<Ma non azzardarti a toccarla un'altra volta, che sia ben chiaro>> esce dalla mia stanza con passo deciso. Quando esce di casa sbatte la porta così forte che il rimbombo si sente dal primo piano.
Io non la amo.
Lei non mi ama.
È logico, no? Ma allora perché sto piangendo? Forse è meglio che vada a fumare. Prima dimentico sta storia meglio è.

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