L'aereo parte alle 8 a.m. Io sono ancora mezza addormentata, così decido di fare un piccolo pisolino in aereo.
<<Dormi?>> mi chiede mia sorella...è ancora un po' arrabbiata per via dei selfie che mi sono fatta con il suo cellulare, ma vedo che le sta passando.
<<Si...>>
<<Sei sicura che vuoi rivedere i tuoi amici?>>
<<No, non li voglio vedere, spero proprio di non incrociarli per strada>> ammetto chiudendo gli occhi.
<<Beh Gemma abita affianco a noi>>
<<Abitava>> la correggo.
Ancora mi viene in mente l'episodio con Jack e Christian. Quella sera Jack prima di andarsene per sempre mi aveva detto che Gemma e Carmen avevano bisogno di me. Non so se questa sia una buona occasione per scoprire cosa sia successo, però avevo imposto a me stessa che mi sarei dimenticata di tutto e di tutti a New York. Ma il passato mi rincorre e io sono troppo lenta per scappare.
Mi addormento in pochi minuti.
Faccio un sogno strano, non molto definito, vedo Gemma Carmen e Honey che giocano insieme a me nel prato. Era un giorno di agosto, mi ricordo quel giorno, Carmen aveva appena adottato un cane. Stavamo scegliendo il nome sedute sull'erba. Io volevo chiamarlo Flash, Gemma lo voleva chiamare Fiocco, Honey aveva pensato a Zampa e Carmen non ne aveva la più pallida idea.
Ora ricordo, eravamo in prima media. A vincere questa sfida del nome ero proprio io. Il cane si chiamava Flash ufficialmente, ora non so se sia morto o se sia sparito, però mi piaceva quel cane, come se fosse mio.
Chissà perché ho sognato proprio questo.
<<Aria>> Gemma mi chiama
<<Si'?>> le rispondo
<<Hai vinto tu!!>> mi alzo da terra e esulto.
Scoppiamo tutte a ridere. Ma nel mio sogno la risata si trasforma poco a poco in un pianto...molto lentamente, un pianto profondo. Le mie amiche se ne vanno scomparendo del tutto. Rimango sola nel giardino, mi metto a piangere, ma una mano si appoggia alla mia spalla. Mi fermo e mi giro per vedere chi sia...
<<Ariaaa!!!>> mi sorella mi scuote.
<<Che vuoi?>> le urlo dietro
<<Siamo arrivate stupida!>>
<<Calmati>> mi alzo e raggiungo la mia famiglia. Non ci siamo portati valigie giganti dato che non staremo molto qua a New York, ma giusto un po' di cosette. Il viaggio è passato davvero in fretta.
Prendiamo un taxi e raggiungiamo la casa dove una volta abitavo. La casa in cui ho passato i miei 16 anni di esistenza.
Ci fermiamo proprio davanti, è diversa da come la abbiamo lasciata...è più...più triste. L'erba è cresciuta tantissimo e i muri sono tutti crepati. Cavolo...sono passati solo quattro mesi.
<<Eccola>> dico fra me e me ma nessuno per fortuna mi sente. Vicino alla mia vecchia casa c'è quella di Gemma.
Dovrei andare a vedere come sta? Non saprei...tuttavia mi piacerebbe sapere cosa stia succedendo in questi mesi.
<<Io vado dalla madre di Gemma, vieni anche tu?>> mi chiede mia mamma voltandosi verso di me
<<Non so>>
<<Dai Aria non ti costa nulla>> praticamente mi costringe ad andare così mi tocca seguirla.
Suoniamo il campanello.
Il mio cuore batte forte, non so se sto facendo bene a presentarmi qui dopo tutte le brutte cose che ho detto a telefono pochi mesi fa. In questo momento mi sento un po'in colpa, forse ho esagerato troppo.
<<Ehi! Ma chi si vede!>> ci accoglie la madre di Gemma. È sempre stata una madre dolce e generosa. Abbraccia mia mamma, erano sempre state buone amiche. <<E tu Aria? Come stai?>> mi guarda come se avesse appena rivisto una figlia. Forse Gemma non le ha raccontato nulla dei litigi.
<<Bene grazie>> arrossisco e rispondo. <<Gemma è in camera sua..ti ricordi dov'è vero?>> mi chiede.
Faccio cenno di sì con la testa e inizio a incamminarmi incerta. Prima di entrare nella sua stanza faccio un respiro.
Busso.
<<Avanti>> dice Gemma. Mi è mancata la sua voce. Apro la porta. È seduta sul letto ad ascoltare musica con il suo iPod. Entro ma non dico nulla, aspetto che mi veda e poi parlerò.
Mette in pausa la canzone e si volta verso di me. Rimane sbigottita. O sono cambiata cosi tanto che non mi riconosce più oppure non se l'aspettava. Credo sia più probabile la seconda.
<<Aria>> si toglie le cuffiette
<<Gemma>> dico un po' triste.
<<Da quanto tempo>> ammette sospirando
<<Già...>> abbasso lo sguardo
<<Come mai qui?>>
<<Dovevamo prendere alcune cose>> dico
<<Ah>> si sente in imbarazzo <<Beh accomodati>> mi invita e mi siedo sul suo letto. La sua stanza non è cambiata moltissimo dall'ultima volta, però ha dei nuovi libri e nuove foto. Quelle con noi quattro non ci sono più, c'è la foto di lei e di una ragazza riccia che sorridono con un bellissimo panorama di Hollywood. Sarà la sua nuova amica?
<<Gemma...un po' mi dispiace di aver detto quelle cose al telefono mesi fa>>
<<Anche a me. Non dovevamo nasconderti le cose. Però è acqua passata e sicuramente oggi tu te ne andrai per sempre da qui e non tornerai mai più quindi risolvere le cose non serve a nulla.>> ciò che ha detto mi fa male, ma ha ragione. Dopotutto non ho litigato con lei, sopratutto con gli altri.
<<Credo sia un'occasione per raccontarmi la verità, no?>> sembra quasi che stia parlando con una sconosciuta
<<Non voglio...>>
<<Devo sapere>> la interrompo e la imploro con gli occhi. Vedo la disperazione nelle sue pupille. Le manco, le dispiace, vorrebbe tornare indietro ma sa che non è possibile.
<<Okay. Vedi...Jack ti ha tradita da più o meno metà agosto. Voleva dirti che amava alla follia Honey, ma non ci riusciva, era ancora indeciso fra te e lei. Ma alla fine ha scelto lei...ma non so perché non abbia voluto dirtelo. Honey ha deciso di mantenere il segreto e ci è riuscita bene anche perché nemmeno io e Carmen ce ne eravamo accorte fino a quando non te ne sei andata. Il primo giorno che te ne sei andata abbiamo scoperto tutto...ma non ti abbiamo detto nulla perché Honey ci minacciava e non volevamo spezzarti il cuore.
Honey ci ha trascurate, non ci ha più guardate: iniziava a drogarsi, fumare, andava ad una festa ogni sera. Così ci siamo rotte e abbiamo litigato. Carmen ha pianto molto perché sapeva che era la fine della nostra amicizia. Prima tu, poi lei. Un giorno abbiamo deciso di andare ad una festa anche noi e capire meglio il rapporto fra lei e Jack, ma abbiamo esagerato con l'alcool e tu ci hai anche chiamato la mattina...se non sbaglio>> oh sì mi ricordo quel giorno. Jack aveva detto che se la stava spassando con Honey e aveva rubato il cellulare di Gemma. <<Beh è andata così. Poi Carmen ha deciso che era meglio rompere l'amicizia fra me e lei a questo punto e...beh ecco ora non ci frequentiamo più. Ora ho nuove amiche, nuova vita.>> lo dice in modo triste, ma allo stesso tempo sembra felice di aver cambiato stile.
È stata sincera ma so che tralascia alcuni particolari. La guardo, non dico nulla, sospiro. Che dovrei dire?
La sua stanza non è per niente in ordine. Scatole dappertutto, bibite, confezioni di dentifricio, fazzoletti, ... quando sono entrata non avevo notato subito questa sporcizia.
<<Ehm sì lo so è un po' disordinata>> solo un po'? <<non farci caso>>
<<Tranquilla non ho detto nulla>>
<<E lì a Los Angeles?>> mi chiede curiosa
<<Va tutto bene...mi sono fatta nuovi amici e non solo>> ammetto riferendomi a Christian. Ad un certo punto mi vengono in mente le elezioni...chissà chi avrà vinto.
<<Con "non solo" cosa intendi?>> mi chiede forzando un sorriso.
<<Bah strani amici>> faccio una risatina ma la interrompo subito. Non voglio approfittarne troppo della situazione.
A Gemma arriva un messaggio sul cellulare, si alza per prenderlo. Non faccio a meno di guardare il suo fisico: è cambiato...è...ingrassata. Non intendo le gambe, ma la pancia. Eh? È incinta? Se glielo chiedo e magari non lo è e sembra un'offesa. Ma se è davvero così...oddio ha 17 anni e poi con chi?
<<Gem...>> mi correggo <<Gemma>>
<<Si?>> alza lo sguardo dal cellulare.
<<Vai ancora in palestra?>> chiedo sperando di non fare la figura della scema, del tipo "oddio sei ingrassata muovi il culo e dimagrisci"
Non risponde.
Sembra le manchi il respiro. Cavolo spero non si sia offesa...
<<Aria cazzo si vede così tanto??>> sbraita agitandosi. Merda.
<<Era solo una semplice domanda ahah>> dico fissandole la pancia, sembra incinta e lei è addirittura sempre stata più magra di me.
<<No cazzo...io...sono incinta>> dice sussurrando e mettendosi una mano sui capelli.
<<Cosa???>> sbraito sbigottita, in un momento la gola mi diventa secca e mi viene un colpo allo stomaco. E poi con chi? E da quando??
<<Non urlare non lo sa nessuno...ad eccezione di Riley>> Riley? Chi cazzo è? Chi è sta sconosciuta? Chi sono questi sconosciuti che credevo amici?!
<<Chi è?>>
<<La mia nuova amica>> quelle parole bruciano nelle mie orecchie. Ha fatto presto a rimpiazzare tutte noi.
<<Aria...so che non siamo più amiche ma so che sei una ragazza affidabile e non lo devi dire a nessuno>>
<<Con me i segreti sono al sicuro, ma con chi?>> mi azzardo a chiedere.
<<Un ragazzo. Non lo conosci>>
<<Okay>> decido di non andare oltre, sono troppo scandalizzata e voglio andarmene da qui il prima possibile.
<<Ma tu sei d'accordo?>> dico indicando la pancia
<<Si...cioè ci frequentavamo ma ora non ci vediamo più. I miei non lo sanno infatti quando inizierà a vedersi di più scapperò, non so dove. Ma lo farò...sono appena al quinto mese >> credo che anche questo sia un segreto da mantenere. E per essere al quinto e' piuttosto piccola la pancia.
<<Mi raccomando...sta attenta>> ha 17 anni e secondo me è ancora troppo giovane. Se fossi ancora sua amica forse avrei chiuso un occhio e magari sarei stata felice in parte, però ora sembra che non sia più affar mio.
La saluto con un piccolo abbraccio. Lei mi sorride e io ricambio. Le tocco la pancia ed esco dalla stanza.
<<Aria>> mi chiama prima che chiuda la porta
<<Si?>>
<<Mi ha fatto piacere che tu sia venuta a trovarmi>>
<<Anche a me ha fatto piacere vederti. Buona fortuna...>> le auguro guardandole la pancia, le sorrido ed esco definitivamente dalla camera.
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Chills
Teen FictionChi avrebbe mai detto che le persone più pericolose a volte sono le più affidabili e affascinanti? Aria, una ragazza di 16 anni, si trasferisce a Los Angeles a causa del lavoro dei suoi genitori, lasciando la sua amata New York e le poche conoscenze...