68

2.5K 79 0
                                    

Christian
<<Chri, dove eri finito?>> mi chiede Justin barcollando sul sacco a pelo. Non credo abbia bevuto molto, però sarà stanco morto dopo la giornata di oggi.
<<Ero qui>> mento, mentre la scena di me e Aria che scopiamo mi affiora alla mente. Cazzo devo pensare ad altro sennò rischio di raccontare qualcosa a Justin e non voglio che nessuno sappia che scopo con la novellina, o peggio che le ho pure tolto la verginità.
<<Dalla tua faccia sembra di no, hai scopato?>> ma come fa a capirmi? Lo conosco praticamente da sempre, ma ciò non toglie che debba sapere ogni particolare della mia vita, a volte mi dà fastidio il fatto che mi capisca al volo, tipo adesso.
<<No...>> mento ancora.
<<Ti conosco, so che se hai i capelli sudati ti sei fatto qualcuna.>> si toglie le scarpe <<Molly era con noi e anche Sam...c'erano tutte, chi ti sei portato a letto?>> per fortuna non ricorda che Aria non c'era! <<Uno scoiattolo?>> dice ridendo.
<<Nessuno ti ripeto>>
<<Molly, Sam, Ashley, Carly...>> sta contando le ragazze con le dita <<Jess, Tania, Aria>> si blocca quando pronuncia l'ultimo nome. Cazzo...
<<Aria non c'era>> mi lancia un' occhiataccia e io sposto lo sguardo altrove. <<Sai che è la tua rivale, vero?>> mi incalza sorridendo di nascosto, vaffanculo. Scommetto che sta pensando al fatto che non è la prima volta che becca me e Aria in momenti meno opportuni.
<<Non ho scopato con nessuna, ora dormi che ne hai bisogno>> sbotto per non dargli strane spiegazioni; mi giro verso sinistra per non vederlo più, sbuffa e si mette a dormire.
Non dirò mai a nessuno quello che ho fatto con Aria, sono cose personali e preferisco rimangano fra me e lei. Se tutti sanno che io e lei siamo una specie di amici con benefici non solo il mio ruolo di leader si infanga, ma verrò preso per matto ad esser andato a letto con la novellina che è riuscita a mettermi i bastoni fra le ruote da inizio anno. Cioè davvero fino a qualche mese fa la odiavo così tanto da volerla quasi morta, e ora non vedo l'ora di raggiungerla nella sua tenda e sbatterla fino a non farla camminare per una settimana. Dio santo come è brava...non capisco perché non mi voglia credere. Con le altre ragazze ora faccio così tanta fatica ad eccitarmi, ma con lei, è una passeggiata. Ad ogni mio tocco rabbrividisce, ad ogni mia spinta gode, ad ogni mio bacio si scioglie, ogni mio gesto è come se lo apprezzasse in qualsiasi modo o momento. Inizio a farmi piacere questa ragazza. Ecco, lo sapevo, non dovevo pensare a lei, ora mi viene voglia di farlo e non ce l'ho qui a fianco a me. Perché ho aspettato così tanto a metterglielo dentro? La cosa che mi sorprende è proprio aver fatto sesso con una vergine per la prima volta, davvero non avevo mai sverginato nessuna, o almeno se è successo non me lo hanno mai detto. E la emozioni che mi fa provare mi fanno paura.
Ho bisogno di lei. Subito.
Ma non posso uscire dalla tenda e raggiungere la sua, meglio aspettare domani mattina.

***

<<Hai caricato tutto?>> domanda Justin mettendo l'ultima valigia dentro alla mia Porsche. <<Sì, direi che possiamo partire>> dico uscendo dalla macchina. È rimasta ferma per troppo tempo, forse è meglio sgranchirla un pochino.
<<Jeremy e Ashley se ne sono già andati, immagino che quei due abbiano una storia segreta>> dice Justin <<Quindi Molly, Matt e Samantha vanno a casa con Brice e Kevin>> ah giusto...ora non ci sono più gli alcolici che prendono lo spazio nel baule. Ciò vuol dire che starò solo in macchina con Aria...cazzo che opportunità.
<<Va bene>> rispondo, mi appoggio alla mia carissima Porsche con la schiena e aspetto tutti gli altri. Tania e Justin sono già in macchina, insieme a Carly, Josh e Jess. Finalmente all'orizzonte vedo arrivare la bionda, la mia bionda. Oh no, pensare a quel "mia" è da matti. Cerco di guardarla come una semplice rivale: schizzinosa, brontolona, rompi palle, perfettina, seria e noiosa.
Ma è così figa stamattina: i capelli legati in una coda, la canottiera leggermente scollata, i pantaloncini corti e aderenti che mettono in risalto il culo. Cazzo.
<<Alla buon ora>> richiamo Aria riferendomi al suo ritardo e un buon modo per mettere fine ai miei pensieri.
<<Io di solito faccio le cose con calma e fatte bene, sennò faccio a meno di farle>> che perfettina, proprio convinta lei. Indica la mia valigia per terra che nemmeno si chiude da quanto è piena e sorride.
<<Non sai fare le valigie?>>
<<Senti, Justin mi ha prestato qualche felpa in più e non ci stava>> mi giustifico, mentendo ovviamente per non ammettere che non avevo voglia di piegare decentemente le maglie.
Si mette a ridere e cerca di dire qualcosa, ma poi ci ripensa. Meglio, era sicuramente una frecciatina sul mio disordine.
<<Okay okay, ora sali>> le apro la porta della macchina, lei mi sorride, un po' divertita dal gesto. Mi siedo a fianco a lei nel posto di guida, le sue labbra sono chiuse, leggermente bagnate, con i denti giocherella con il labbro inferiore. Cazzo, quanta voglia che ho di entrare dentro di lei.
<<Non morderti il labbro>> la prego siccome non ho voglia di tenere a freno gli ormoni.
<<Scusa...>> scusa? È così ingenua e terribilmente seducente. La desidero, la voglio.
<<Ti scusi sempre con tutto?>> le sue iridi verdi mi fissano profondamente, è agitata, oh no così non ci siamo. Perché le metto così tanta pressione?
<<Io...ehm...sì>> cazzo, la sua ingenuità sfiora i limiti. Gli altri sono già partiti, invece, noi siamo ancora fermi nel parcheggio, a parlare. Metto in moto la macchina, senza mai staccare gli occhi da Aria.
Imbocco la strada, sempre tenendo d'occhio la ragazzina. Mi piace osservarla: è così calma, ma so che dentro è in imbarazzo, ci sono stato dentro di lei.
<<Hai intenzioni di dirmi cosa sono i nuovi metodi che vuoi insegnarmi?>> ora ho scoperto che è anche impaziente, mi piace.
<<Non ora...ti ho mai raccontato del mio passato, signorina Johnson?>> credo proprio di no, ma sarebbe ora che le spiegassi la faccenda, giusto per capire con chi ha a che fare.
<<No>> risponde secca e incuriosita.
<<Può sembrare bizzarro: due anni fa ero molto peggio di quello che sono ora>> prendo dei secondi di pausa <<ho avuto molti problemi con lo spaccio di droga e...non solo>> le sue pupille si dilatano, la sua curiosità va alle stelle, osserva ogni mio movimento.
<<Con cosa?>> chiede con una vocina bassa e terrorizzata. Vorrei tanto prenderla in quel sedile, metterla sopra di me e scoparla come se non ci fosse un domani.
<<Mio padre aveva una casa affacciata all'oceano>> non è mai una cosa bella nominarlo <<ma non era una casa qualunque>>
<<Perché?>> chiede prima che io glielo possa spiegare
<<Perché era stata costruita appositamente per uno scopo>> vedo che non ci sta capendo nulla. Non so cosa stia pensando in quella sua testolina, ma di certo non quello che le dirò.
<<Ti posso dire solo che ci portava tante donne e siccome ero molto curioso e ficcanaso, ho scoperto il suo segreto e da allora non ho fatto a meno di andare nella casa, per portarmi anch io le donne. Era così bello, così diverso, così piacevole>> non capisce, non so nemmeno come farglielo capire.
<<Poi è arrivata la polizia e ha scoperto tutto, hanno messo in carcere mio padre e io sono andato insieme a lui>> sospiro <<eravamo nella merda, ma da quel momento nessuno mise più piede in quella casa>> i ricordi mi affiorano alla mente, se fossi andato avanti forse avrei fatto del male a così tante ragazze... no non rifarò mai più una cosa del genere.
<<Mi puoi dire cosa c'era nella casa?>>
Accosto la macchina in un piccolo posto per le soste. Non posso dirglielo, non capirebbe. Però volevo che sapesse che non sono un ragazzo semplice, ma ho molti precedenti.
<<Non posso>> ammetto infine
<<Ma allora perché me lo hai detto?>> ribatte alzando la voce
<<Volevo che tu capissi che sono un combina guai>> questo si sapeva, ma lei non ci aveva fatto caso.
<<Posso vedere la casa?>> eh? Dice sul serio?? Mi stupisce sempre di più. Non posso fargliela vedere, non mi rivolgerebbe più la parola.
<<Non mi vorrai rivedere mai più>>
<<Ma cosa c'è? Un dispositivo per uccidere le persone?>> povera ragazzina, continua a illuderti.
<<Non ci sei andata lontano>>
<<Chris portami nella casa, ti prego>> ma è seria?? Questa qui non sa a cosa vuole andare incontro.
<<No, mi dispiace>>
<<Se non mi porti nella casa, beh...non faremo più sesso>> eh? Scoppio in una risata, lei sembra arrabbiata. È così buffa.
<<Io posso prenderti e metterti sopra di me quando voglio, prendere il preservativo e infilartelo dentro fino a farti urlare il mio nome così tante volte che consumerai le corde vocali>> mi avvicino al suo sedile, sfiorandole il braccio. I suoi occhi sono rimasti paralizzati dalle mie parole, la sua bocca si sta bagnando lentamente. Mi desidera più di ogni altra cosa.
<<Chris...>> abbassa lo sguardo, le sue guance si arrossiscono, deglutisce.
Mi avvicino alle sue labbra, i miei denti afferrano il suo labbro inferiore e lo mordono proprio come aveva fatto poco prima.
<<Se ti faccio vedere la casa, prometti che terrai la bocca chiusa?>> non ci credo, ho ceduto veramente?
<<Sì!>> risponde all'improvviso come se non aspettasse altro.
<<E allora andiamo>> metto in moto la macchina, a volte mi fermo ad osservarla, mi piace così tanto stare con lei, la sua ingenua compagnia mi fa impazzire. Siamo diventati così intimi...era ciò che volevo, è sempre stato il mio obbiettivo, anche se c'è voluto tanto per raggiungerlo.
Spero che quando le faccio vedere quella stanza non se ne vada da me, perché senza di lei ormai non so più cosa fare. Ma prima o poi doveva sapere che figlio di puttana che ero. Non potevo tenermi tutto dentro.

ChillsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora