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Giurerei che la cena sia durata un'eternità. Aiutavo Anny ad apparecchiare ed era diventata anche un'ottima cuoca.
Anthony e Mr sapientone parlavano fitti e scherzavano tirandosi pacche sulla spalla, era probabile che si conoscevano da tanto tempo ed erano ottimi amici, avrei dovuto ricavare qualche informazione dalla mia migliore amica.

"Che rapporto c'è tra quei due?" Chiesi mentre infornava il gateau di patate. Chiuse il forno per spostare l'attenzione su di me, poggiando l'asciughino sul tavolo di legno.

"Tra Brian ed Anthony?" Domandò gettando un'occhiata verso di loro.
Annui guardandoli o meglio guardandolo, prendendo un sorso di sangria.

"Bel tipo non trovi? Comunque sono amici dai tempi dell'università" a quelle parole tossì forte, quasi affogando, ricevendo pacche sulla schiena da Anny che sembrava visibilmente preoccupata per il mio stato fisico, ciò che non sapeva era che il mio stato mentale era andato in villeggiatura.

"Dio, fa così schifo? Anthony ha detto che era buono, forse per ricevere un premio dopo...ah ma mi sentirà quell'insolente furbacchione" rivelò mettendo su il suo sguardo di sfida.

Risi tossendo un'ultima volta scuotendo la testa, poggiando il bicchiere.
"No è buona davvero, è per ciò che hai detto" puntualizzai ridestandomi, mettendomi a tagliare le zucchine per non far capire che ero turbata.

"Su Brian che è un bel tipo?" Si avvicinò a me tirandomi una gomitata d'intesa. Da quando era diventata così, quella impertinente ero io.

Feci finta di fare una risata sarcastica, buttando indietro la testa.
"Ma fammi il favore, quello lì, neanche se fosse l'ultimo uomo sulla faccia della terra, neanche se fossi in depressione nera, neanche se mi facessero il lavaggio del cervello, neanche se fossi sotto effetti speciali, neanche se..." Mi bloccò premendomi il palmo sulle labbra, storcendo il naso poco convinta.

"Ho capito, neanche se fosse un ragazzo terribilmente sexy, che ha un sorriso da infarto, dei tatuaggi dietro la schiena" canzonò, mettendo le zucchine a cuocere in pentola.

"Tatuaggi?" Chiesi incuriosita, maledicendomi subito dopo.

"Oh sì" affermò alzando il sopracciglio.

Misi su una faccia stizzita e schifata, anche se adoravo i tatuaggi.
"Beh, contento lui di avere la pelle marchiata" presi le posate sotto lo sguardo vigile di Anny, portandole nel salone da pranzo.

"Maggie ti presento il mio amico Brian, tra una cosa ed un'altra non ho fatto neanche le presentazioni" si scusò Anthony, passandosi una mano su i capelli.

Guardai Brian con aria di superiorità. Le presentazioni certo, se solo sapesse il dispiacere, per ben tre volte ho avuto questo disonore.

Lo vidii tendermi la mano compiaciuto.
"Brian, piacere" affermò ridendo sotto i baffi.
Gettai un'occhiata alla sua mano ancora sospesa aspettando la mia stretta che non arrivò.

"Maggie, ora devo apparecchiare, se mi volete scusare" alzai le spalle in segno di scuse, sentendo lo sguardo del sapientone addosso a me, mentre tentavo di piegare elegantemente dei tovagli di stoffa, rendendomi ridicola.

"È sempre così scontrosa?" Lo sentii dire sottovoce ad Anthony che rise annuendo.
Ora mi parlava pure male alle spalle, culo e camicia, due gocce d'acqua. Solo che io non mi sarei innamorata della sua copia.

"È così, non ci fare caso" aggiunse, offrendogli una bottiglia di birra fresca, che si portò sulle labbra carnose, gettandomi un'occhiata, distogliendo lo sguardo per non farmi beccare.

Mi avviai verso la credenza, prendendo i piatti, quando sentii il suo profumo dietro di me. Sospirai chiudendo gli occhi, sentendo il suo alito caldo vicino al mio orecchio, che mi procurava una lieve pelle d'oca.

"Ti ho vista che mi guardavi. Non sentirti in imbarazzo, è normale, faccio questo effetto a molte" aggiunse, ricevendo una sonora risata da parte mia, girandomi dalla sua parte.

"Tu...ma fammi il piacere, sei sexy quanto un procione addormentato" rivelai, superandolo, per poggiare i piatti sul tavolo, sentendolo seguirmi. Le zecche erano meno fastidiose.

Quando arrivò la mia salvatrice, con la teglia di pasta in mano, sfoggiando un sorriso.

"Possiamo metterci a tavola" canticchiò contenta.

Ero stata abbastanza silenziosa, quando Anthony mi ridestò dai miei pensieri.
"Allora Maggie, dove hai detto che alloggi?" Chiese, mentre presi un tovagliolo pulendomi la bocca.

"Non l'ho detto infatti, ad un hotel" lo informai, non volendo rivelare il nome, per non essere perseguitata, ma quello che non sapevo era che il fato giocava per me.

Annuii alzandosi, tornando poco dopo con un book di fotografie, sfogliandolo, soffermandosi su una foto, mostrandola a Brian che scoppiò a ridere.

"Dio, com'eravamo giovani" esultò Brian stupendosi, scrollando la testa.

"Già eravamo dei veri rompiscatole" affermò Anthony, guardando Anny, facendogli l'occhiolino.

"Lo sei anche adesso" rivelò la mia amica mostrandogli la lingua, ricambiando l'occhiolino.

Per il resto scorse liscia, e mi ero anche rilassata, ridendo con i miei amici, sentendo che mi erano mancati i loro battibecchi e le loro frecciatine.

Mi alzai andando a prendere il cappotto, all'attaccapanni vicino la porta, girandomi, ritrovandolo davanti a me, perdendomi in quell'azzurro mare.

"Oh Lassie, temevo di averti perso. Fortuna che torni sempre dalla padrona" mi beffeggiai di lui, ricevendo un sorriso sornione.

"Potresti vincere il premio come "miglior battute dell'anno" mai pensato di partecipare?" Domandò inarcando un sopracciglio divertito.

M'infilai il cappotto, aggiustandolo.
"Forse mi vengono naturali solo quando vedo te Mr sapientone" rivelai, andando in sala per salutare i miei amici.

Li abbracciai, fissando con Anny per l'indomani, mettendoci d'accordo sul da farsi.

"Allora ci vediamo domani testimone" sentii scherzare Anthony, raggelandomi il sangue nelle vene, bloccandomi sul posto.

Mi ricordai di mantenere la calma, non solo era il suo amico ma anche il suo testimone, un incubo senza fine.

"Maggie se vuoi ti accompagna all'hotel Brian" m'informò Anny, ricevendo un'occhiataccia da me, che tramutai in un finto sorriso.

"No grazie, mi piace camminare" puntualizzai osservando Brian che sembrava divertito dalla situazione, grattandosi il mento.

Chiusi la porta, avviandomi a piedi. Sarebbe stato un matrimonio lungo, saperlo come testimone di Anthony non aiutava. Il destino era contro di me, non era possibile, tra tutte le persone su questo pianeta.

Arrivai davanti all'hotel sfinita, chiedendo alla receptionist la chiave della stanza.

"Ultima stanza a destra, infondo al corridoio, secondo piano" m'informò gentile, entrando in ascensore pensando solo alla bella dormita che avrei fatto, e lasciando i pensieri a domani.

Ringraziai il facchino, prendendo la valigia, aprendo a fatica la stanza.
Mi tolsi le scarpe facendole volare per terra, sganciandomi il vestito da dietro.
Quando apri le porte scorrevoli della camera, sarei voluta sparire, eclissarmi, dissolvermi.

Ci scambiammo un'occhiata prima di dire all'unisono, puntandoci il dito contro.

"Tu...che ci fai qua?".

Una Scommessa DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora