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Pov.Brian

Ero furioso? Cavolo se lo ero. Geloso? Si, lo ammettevo. Ed ora che c'era Jasmine qui a sedere tranquilla mentre lei si stringeva a quella testa di cazzo mi mandava in bestia.
Dannata donna, mi avrebbe fatto diventare scemo.

"Per quale cazzo di motivo mi hai chiamato amore?" Gridai furibondo, vedendola posare la lima sul tavolino, guardandomi stralunata, scuotendo la testa.

"Pensavo mi avessi dato una seconda chance" ammise come se nulla fosse, tornando a limarsi le unghie.

Le andai davanti prendendo la lima con irruenza, mentre alzò lo sguardo in disapprovazione su i miei occhi vivi di rabbia.

"Ho detto che ci avrei pensato. E la risposta è..." Non mi lasciò finire che alzò una mano in aria, mentre andai a sedere imprecando dentro.

"È per lei?" Mi squadrò, quando alzai lo sguardo su di lei che attendeva una risposta, alzando un sopracciglio.

Cavolo. Era per lei? Si lo era. Lo era per tanti motivi. C'era qualcosa in Maggie che nessuna possedeva e la volevo mia. Ormai ero completamente fottuto.

"Carl mi aveva avvertita" aggiunse emettendo un risolino quasi isterico, soffiando sulle unghie laccate.

La fissai, non arrivando al punto della situazione. Che cazzo c'entrava lei con Carl.

"Che cazzo c'entra mio fratello in questa situazione?" Replicai imbestialito, vedendola fare spallucce, per poi riportare lo sguardo su di me, portando i capelli indietro con un gesto della mano.

"Si è accorto che eri preso da lei. E lei da te. Così mi ha chiamato" ammise non curante della faccenda che si stava creando e della rabbia che mi scorreva nelle vene.

"Quindi?" Ribattei per farla continuare, mentre sentivo il sangue pulsare nelle vene caldo quasi bollente, potevo essere un vulcano sul punto di eruttare, riducendo gli occhi a due fessure, passandomi una mano sul mento dove la ricrescita iniziava a prudere.

"Mi ha detto che avrei dovuto farti odiare da Maggie e che la scommessa l'avrebbe vinta lui offrendomi un quarto di percentuale" rivelò arrendendosi, accavallando la gamba, mentre rimasi allibito dalla sua confessione dei fatti.

Come aveva potuto arrivare a tanto? Cosa spinge una persona ad essere così meschina?
La risposta non l'avevo ma se voleva giocare l'avrei fatto, e in un modo o nell'altro mi sarei ripreso Maggie.
Ero rimasto impietrito. La sfacciataggine con cui aveva espresso quelle parole era disarmante. Sgranai gli occhi, sentendomi sdegnato dal tiro mancino che mi stavano tirando, alle mie spalle.

"Sei una donna priva di valori" la insultai con tono dispregiativo, serrando i pugni, vedendola tenere lo sguardo incollato al mio che sembrava avvelenato, assumendo un colorito paonazzo.

"Ho accettato perché pensavo che avrei riconquistato anche te. Ma mi sono accorta che non c'è molto da fare" confessò pungente, sentendomi preso in contropiede. Che era una donna astuta l'avevo capito fin da subito.

Sospirai pesantemente, portandomi l'indice e il pollice in mezzo agli occhi chiudendoli.

"Ho bisogno del tuo aiuto. Ti offro di più. Ma devi fingere di essere di nuovo la mia ragazza. Lo so che sarà rischioso, ed anche se non vorrei ammetterlo Maggie per me conta. Mi dispiace" rivelai togliendomi un sassolino dalla scarpa che iniziava ad infastidirmi.

"Voglio il 50 percento" affermò risoluta, senza badare al discorso che avevo fatto.

"Sei una donna pretenziosa" la rimbeccai, vedendola fare spallucce.

Una Scommessa DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora