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Era arrivata la mattina. Il grande giorno della mia migliore amica finalmente. Non mi sembrava vero. Ero felice ma al contempo sentivo lo stomaco in subbuglio perché sapevo che non avrei più rivisto Brian, i suoi occhi cristallini, il suo corpo girovagare per questa stanza che ho odiato, ho amato ed ho maledetto. Questa stanza che adesso sembrava così buia, senza sentire più i suoi baci famelici lungo il mio corpo che vibrava al contatto con il suo. Il modo in cui riusciva a trasportarmi in un'altra dimensione. Non ci sarebbe stato più nulla, ancora meno di adesso.

Mi alzai scostando le lenzuola, ripiegando tutti i vestiti nella valigia, piegandoli sul letto, per poi tirare fuori un vestitino per andare a casa di Anny a prepararmi insieme alle damigelle.

Aprii la porta scorrevole, poggiando la valigia sul letto, chiudendola a fatica, imprecando contro quella maledetta zip che s'inceppava, quando vidii Brian venire verso di me, mentre si agganciava i bottoni della camicia azzurra.

"Ti serve una mano?" Chiese dolcemente, alzando un sopracciglio, guardando la valigia contro qui lottavo e poi i miei occhi che si scioglievano. Non puoi più cedere a lui ormai Maggie, mi rimbeccai mentalmente.

"No. Me ne servono due" affermai ridendo, vedendolo scuotere la testa per venire ad aiutarmi. Premendo due palmi sulla valigia mentre chiuse la zip.

Mi strofinai i palmi per poi alzare gli occhi verso di lui, che mi fissava intensamente. Deglutii sentendo un magone serrarmi la gola.
"Grazie. Vado a prepararmi da Anny, sai testimone, damigelle, capelli, trucco...eh vabbè." Tentai di parlare inceppandomi nelle parole, come se avessi la lingua arrotolata, toccandomi il collo come se mi fossero rimaste bloccate lì.

"Ci vediamo al matrimonio Maggie" affermò vedendolo avvicinarsi per abbracciarmi, quando mi scansai, tirandogli una pacca amichevole sulla schiena, sentendolo sospirare pesantemente, abbassando la testa, passandosi una mano su i capelli in modo agitato. Uscii dalla porta, appoggiandomi contro di essa, sentendo il cuore tamburellare, portandomi una mano sul cuore per calmarlo. La sua vicinanza non mi faceva bene, e il suo sguardo dolce mi mancava come il respiro in quel momento.

Mi avviai all'ascensore, muovendo le gambe per l'ansia che mi attanagliava dentro, quando lo sentii chiamarmi. Mi voltai scivolando con lo sguardo dal pavimento fino ai suoi occhi in cui naufragavo, vedendolo avvicinarsi sempre di più.
"Maggie" chiamò in affanno, mentre gettai un'occhiata all'ascensore che se prima avrei voluto che arrivasse in fretta al piano, ora speravo proprio di no. Vedevo la luce che segnava i numeri, per riportare lo sguardo su di lui.

"Si..." Sussurrai titubante, mordendomi il labbro, tenendo la presa salda sul manico della borsa, anche se il palmo iniziava a sudare.

Muoviti Brian. Mi ripeteva la mia vocina.

"Ti..." Iniziò, girovagando con lo sguardo, portandosi una mano dietro la nuca.

"Mi..." Lo aiutai, alzando un sopracciglio, piegando il viso di lato come se non capissi.

Estrasse il braccialetto portafortuna che comprai ad Anny. Mentre il trillo dell'ascensore mi riportò al presente.
"Te lo sei dimenticato" rivelò, lasciando che lo prendessi tra le dita, mettendolo nella borsa.

Gli feci un cenno della testa come per dire un grazie, che in quel momento mi costava oro. Avevo le labbra screpolate e la delusione spezzava le mie parole di gratitudine. Mi ero aspettata una cosa molto diversa. Che lui mi venisse in contro, e mi dicesse come in tutti quei stramaledetti film melensi.

Una Scommessa DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora