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Tenevo il palmo sulla spalla di Paul, mentre gettai un'occhiata a Brian, vedendolo portarsi su quelle labbra peccaminose un flûte, quando spostò lo sguardo da prima rivolto al padre di Anthony, su di me. Mi sentii mancare, come se le gambe fossero state burro fuso.
Non era uno sguardo che accarezzava e ti scavava dentro, no. Era uno sguardo pieno di astio, scivolando con gli occhi sulla mia mano, che iniziava a sudare.

"Devo ammetterlo Maggie. Mi hai sorpreso. Credevo fossi interessata a Davide, ed invece ti ritrovo con questo bel ragazzo" ammise senza pudore, davanti a Paul che restava impassibile, per niente imbarazzato dal complimento.

Scivolai con lo sguardo, girovagando, vedendo Anthony ad Anny venire verso di noi. Cavolo. Speravo solo mi avesse coperto anche lei.
"Allora, come sta andando l'aperitivo?" Chiese Anny, facendo il giro, poggiandomi il braccio intorno alla vita.

"Buonissimo Darlin" la informai raggiante, quando si girò verso Paul. Non chiamarlo tesoro, non chiamarlo tesoro, non chiamarlo...

"Te signorino?" Puntualizzò scherzosa, guardando Jasmine, che teneva la fronte corrugata. Sicuramente aspettava una mia mossa falsa. Col cavolo.

"Perfetto Anny grazie" puntualizzò, assumendo una tonalità di voce più rauca, girando il viso verso di lui sorridendogli maliziosa.

"Scusateci, ho da...definire delle cose con Maggie" sorrise ad una Jasmine che si allontanò tornando dallo sporco bugiardo che prontamente guizzò quell'oceano dentro i miei, vedendomi, mentre un Paul mi spingeva per il polso, rigirandosi freddo come dei cubetti di ghiaccio che ti provocano brividi freddi ed incontenibili, senza scaldarti.

Mi prese per le spalle, andando a battere con la schiena contro il muro. Caspiterina, sapeva essere rude se voleva.
"Come diavolo ti è venuto in mente di dire che ci frequentiamo?! Maggie porca puzzola, lo sai che sei bellissima, graziosa, bellissima..." Lo fermai con un'alzata di mano, innalzando un sopracciglio, portando le mani sui fianchi, mentre aspettava del perché lo avessi fermato.

"Hai già detto bellissima." Lo accusai, vedendolo guardarmi per poi annuire con veemenza.
"È solo un piccolissimo favore" lo supplicai portando il pollice e l'indice davanti a noi due mostrandogli quanto fosse piccolo il favore. Mentre mi fissava per nulla convinto.

"C'è un ragazzo che mi piace. È dalla chiesa che lo punto per la miseria" mi rimbeccò, sbruffando come un bambino a cui togli le caramelle di mano. Passandosi una mano tra i capelli perfettamente tirati indietro. Aggiustandosi il gilè nero.

Piegai la testa lateralmente, sporgendomi dall'angolo del muro per vedere Brian, con il palmo aperto, premuto sul fondoschiena della strega, sentendomi sempre più ridicola, vedendo un pezzo di cuore sbriciolarsi.
"Ti ricordo che mi devi un favore, per lo scherzo del vibratore" replicai, sentendo la soddisfazione salirmi, diffondendosi. Stavo vincendo.

"Ma quello era un aiuto, per rilassarti" ribatté sicuro, facendomi gli occhioni. Cavolo quell'azzurro così profondo e dolce. Ma non l'avrebbe avuta vinta.

"Ho una scritta sulla fronte S.O.S grossa quanto una villa a Miami beach, che lampeggia come un insegna al neon. Perciò adesso te mi aiuterai, perché anche questo è un aiuto per non finire nella merda sembrando una vecchia zitella" affermai risoluta, non ammettendo repliche. Vedendolo lasciar cadere le mani lungo ai fianchi arrendendosi contro la mia testardaggine come i muli, mentre feci spallucce sorridendo vittoriosa.

Avviandoci di nuovo vicino al gazebo.
"Comunque saresti una zitella Chic tesoro" aggiunse, mentre mi girai piano verso i suoi occhi scherzosi fulminandolo, e mostrandogli la linguaccia. Quando una presa calda e forte sul mio braccio mi fece girare, scontrandomi appena contro la sua giacca, sentendomi avvolta dal profumo che amavo ed odiavo al contempo.

Una Scommessa DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora