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Rimuginai tutta la notte, su cosa fosse meglio o non meglio fare. Poi mi sono detta perché sarei dovuta essere una vipera, quando potevo fare la finta samaritana.

Mi alzai raggiante, mettendomi una sottoveste celeste, aprendo la finestra, sentendo il cinguettio degli uccellini e il rumore delle macchine sfrecciare, venendo avvolta da una folata fresca.
Aprii la porta scorrevole di camera, notando che lo stronzo era già uscito.

Tirai un sospiro di sollievo, aprendo il frigo trovando delle uova, farina, zucchero. Potevo preparare dei biscotti, avrei messo dentro tutto l'odio che provavo verso di lui e la sua Gallina spennacchiata.

Quando l'infornai sentii il suono della porta aprirsi, scattando come il mio cuore sull'attenti, per sprofondare subito dopo. La guardai entrare mano nella mano con Brian, senza curarsi di me, mentre sorridevano insieme, spostandosi i folti capelli castani di lato.

Emisi un piccolo colpo di tosse, facendo finta di lavare un piatto che brillava dalla foga con cui ci passavo la spugna sopra, mostrandomi indifferente.

"Ciao" mi salutò la gallina, con voce squillante. Mi girai, tenendo ancora il piatto in mano che gli avrei volentieri scaraventato su quella faccia falsa, oppure mi si sarebbe rotto prima tra le mani.
Le rivolsi un sorriso cordiale più finto delle banconote del Monopoli, ma dovevo stare al gioco.

Guardai Brian che squadrò il mio corpo, incendiandomi, per poi tornare freddo come il marmo, senza salutarmi, andandosi a sedere insieme a Jasmine sul divano.

Sentii il trillo dei biscotti pronti, aprendo il forno, prendendo due presine, poggiandoli sul tavolo. Erano venuti davvero bene.
Li poggiai su un piatto, portandoli da loro.

"Volete un biscotto?" Mi piegai debolmente verso di loro, mostrandogli il piatto, vedendo Jasmine afferrarne uno, sorridendomi.

"Grazie, che carina" elargii soddisfatta, tirando un morso.

"Figurati volevo scusarmi, per il mio comportamento di ieri. Ma ora sembra che le cose girino meglio. Oggi esco con il cugino dello sposo. Forse te lo conosci Brian" rivelai soddisfatta alzando un sopracciglio, dipingendomi un sorriso vittorioso, mentre lo vedevo serrare la mascella, fulminandomi.
"Davide" aggiunsi, quando sbatté un pugno sul bracciolo del divano.

"Sono contento per te" affermò risoluto cercando di contenere la voce che vibrava, e usciva tagliente da quelle labbra carnose che avrei voluto sul mio corpo, ed il pensiero che poteva fare lo stesso con lei mi straziava e mi contorceva.

Lo guardai con una luce di sfida che passava nei nostri occhi che sembrava si fossero fusi insieme. Quando la voce di Jasmine lo rianimò.

"Amore che dici se oggi andiamo a giro per i negozi?" Si girò verso di lui, accarezzandogli il braccio, mentre il piatto si ribaltò facendo finire i biscotti sulla sua gonna attillata.

"Oh dio, scusa. Non l'ho fatto apposta" cercai di fare la finta tonta, mentre sentivo lo sguardo divertito di Brian, mentre cercavo di rimediare.

"Lascia, faccio io" replicò inacidita, togliendosi le briciole di dosso, alzandosi per andare in bagno a ripulirsi.

Buttai il piatto nel lavello, prendendo la granata per spazzare. Finché Brian non si alzò, venendomi vicino, sentendo il suo profumo che mi sconnetteva.

"So cosa stai tentando di fare, dolce Maggie" si beffeggiò di me, sfiorandomi un fianco con la mano.
"Sei gelosa" aggiunse, alitando sul mio collo, mentre la granata tra le mie mani sembrava pesare un macigno.

Una Scommessa DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora