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Erano passati due giorni, da quando eravamo andati in discoteca. Cercavo di evitarlo il più possibile. Quando lui era in camera io cercavo un pretesto ed uscivo, o viceversa. Non avevo voglia di stare a contatto con quell'insolente. Sopratutto vicino. Mi dava fastidio, ed avevo paura che non fosse per il fatto che non mi piaceva, anzi. Per questo dovevo tenerlo a debita distanza.

Mi feci una doccia veloce, nel momento in cui non c'era. Dovevo andare da Anny per organizzarci all'addio al nubilato, che sarebbe stato l'indomani. Conoscere le sue damigelle d'onore, che speravo fossero simpatiche, festaiole, almeno lo speravo.

Uscii dalla Hall, vedendo Brian che ritornava accompagnato da suo fratello Carl.
Distorsi lo sguardo dalla sua direzione, sperando non mi avesse visto, alzando una mano per fermare il taxi.

"Ciao Maggie" sentii la sua voce al mio lato, ed il suo profumo avvolgermi in pieno come una folata di vento.

CAZZO. Imprecai dentro. Non avrei potuto evitarlo ora.

"Ciao Brian" mi girai verso il suo viso perfetto, con un po' di ricrescita. Dio se era sexy. Tenevo ancora la mano alzata, fingendo indifferenza. Quando fortunatamente arrivò il taxi.

Aprii la portiera. Brian mi prese il polso fermandomi.
"Aspetta. Dove vai?" Chiese preoccupato e scuro in volto. I suoi occhi cristallini mi fissavano troppo intensamente.

Abbassai lo sguardo sulla sua mano avvolta al torno al mio polso, per poi spostarmi una ciocca di capelli dal viso con un gesto della testa, tenendo una mano sulla portiera, sentendo il tassista parlare.
"Signorina sale?" Mi richiamò spazientito, mentre il motore vibrava.

"Scusa devo andare. Ho da organizzare l'addio al nubilato. Ciao" sussurrai indifferente come ero stata negli ultimi due giorni, salendo, mettendomi gli occhiali a lenti scure, dando la via di casa di Anny al tassista. Guardando dal finestrino Brian che mi salutò con un cenno del capo, passandosi una mano tra i capelli frustato. Mi costava fatica essere così, ma ogni volta che mi sfiorava un brivido si propagava e non riuscivo a frenarlo.

Arrivai davanti casa di Anny, pagando il tassista, uscendo, chiudendo lo sportello, sentendolo ripartire dietro di me, mentre mi mettevo in ordine la gonna e la borsa sulla spalla, avviandomi all'entrata, suonando il campanello, gettando un'occhiata alla finestra, vedendola camminare per venirmi ad aprire.

"Finalmente, pensavo ti fossi persa" aprii la porta, facendomi una delle sue solite ramanzine bonarie.

La guardai truce, storcendo la bocca, aggiustandomi gli occhiali, tirandoli su con l'indice.
"Buongiorno anche a te" la incalzai, vedendola ridere, per poi baciarmi sulle guance, facendomi entrare.

"Ti presento le mie damigelle" mi scortò nella sala da pranzo, vedendole attorno al tavolo a mangiare il dolce con le mele. Riconoscevo il profumo, era la torta della mamma di Anny.

Mi abbassai gli occhiali per guardare la situazione. Dio era atroce. Me li tolsi gettandoli nella borsa, per poi poggiarla sulla sedia insieme al cappotto.

"Ragazze lei è la mia testimone, Maggie" esultò Anny, ridestandole dalla loro goduria nell'imboccare il dolce.

Si voltarono verso di me, sorridendomi, pulendosi le mani, porgendomele.

"Clarissa, Giulia, Federica" ripetei i loro nomi, indicandole per tentare di non scordarmeli, vedendole annuire.

"C'è molto lavoro da fare" affermai risoluta, vedendo Federica alzarsi gli occhiali a fondo di bicchiere, tirando fuori da una...Gesù cos'era?! Una cartellina. Un foglio con una penna.

"Ho buttato giù un po' d'idee" disse gesticolando, prendendo un'altro pezzo di dolce, porgendomi il foglio.

Mi passai una mano sul volto, esasperata. Non preannunciava nulla di buono.
Lo lessi mentre Anny, sbirciava con me.
"Camioncino stile hippie, cappellini con paillettes, trombette, boa di piume, palloncini" mi fermai, la mia vista aveva retto fin troppo, se continuavo avrei avuto paura di ritrovarmi con i suoi stessi occhiali.

Una Scommessa DivertenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora