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Mi stavo preparando per il pomeriggio. Più che fisicamente facendomi una doccia e vestendomi con un abito rosso corto, mi stavo preparando mentalmente.

La donna delle regole si stava per piegare, chiedendo scusa. Non potevo credere alla mia vocina interiore che mi rimbeccava.
Insomma tutti abbiamo un passato, ed io di certo non sono stata una santa, quindi perché non dargli una minima possibilità?!

Ero in cucina a bermi il sesto caffè della giornata, ed ancora non era neanche finita. Dire che ero elettrizzata era un eufemismo.

Quando mi arrivò un messaggio, corsi in camera da letto, staccando il cellulare dal caricabatterie, vedendo chi fosse il mittente.

Per poco non mi affogavo con la saliva quando lessi Brian.

'Sono giù se non ti sbrighi ti lascio a piedi'

Il solito arrogante impertinente. Feci una smorfia contenendo un sorriso raggiante che evidentemente voleva venir fuori prepotentemente. Non davo soddisfazione neanche a me stessa.

Mi guardai allo specchio ovale, aggiustandomi i capelli mossi davanti alle spalle, sussurrando un "vai Maggie, puoi farcela". Ed uscii dalla stanza.

Il tragitto in ascensore sembrava non finire mai, o forse era solo la mia agitazione smisurata a far sembrare tutto più lento ed estenuante

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Il tragitto in ascensore sembrava non finire mai, o forse era solo la mia agitazione smisurata a far sembrare tutto più lento ed estenuante.

Uscii dalla hall vedendolo ticchettare i polpastrelli sul volante, gettandomi un'occhiata fugace, per riportare l'attenzione su quel povero volante che si sarebbe rotto per la forza con cui lo teneva. Quando entrai in macchina, innestò la prima senza degnarmi di uno sguardo. Mi sentivo in subbuglio. Tutta quella indifferenza mi dava fastidio. E anche con il cipiglio in viso era sempre bellissimo, ed il suo portamento non peccava mai.

Si allentò il collo della cravatta come se stesse soffocando, e quel gesto per me era la cosa più sexy che potessi vedere

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Si allentò il collo della cravatta come se stesse soffocando, e quel gesto per me era la cosa più sexy che potessi vedere. Fremevo lo ammettevo, ma lo nascondevo bene, anche se il seggiolino mi era scomodo in quell'esatto momento.

Parcheggiò la macchina senza aprirmi la portiera come era solito fare, lasciandomi fare da sola. Chiudendo la macchina con un clic come faceva il mio cuore.

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