Pov. BrianMi ero messo a sedere attendendo impaziente la sua spiegazione.
"Che maleducata la testimone della sposa" affermò spostandosi i folti capelli all'indietro, con nonchalance.
Non ci feci caso. Non m'interessava di ciò che pensava di Maggie. Ero ancora scosso per le sue parole piene di sdegno nei miei confronti.
"Perché sei qui?" Le chiesi nuovamente. Non sopportavo i suoi giri di parole, non li avevo mai retti, uno dei motivi per il quale i nostri dialoghi erano andati a scemare.
Sospirò pesantemente, alzando gli occhi al cielo.
"Mi sei mancato. È stato un errore madornale lasciarci" rivelò quelle parole cacciandole fuori quasi a fatica.Rimasi impietrito. Non sapevo che rispondere. Ero un pesce.
"Jasmine ci siamo lasciati da tempo ormai e..." Non mi lasciò finire, che si alzò venendo verso di me, piegandosi sulle ginocchia fissandomi negli occhi, poggiando i palmi aperti su i miei ginocchi. Dove ancora brillava l'anello che gli avevo regalato."Lo so, ma possiamo ricominciare. Cancelliamo le incomprensioni del passato. Eravamo una bellissima coppia. Ogni volta che rivedo questo anello" si fermò fissando l'anello, seguendo il suo sguardo pieno di rammarico al ricordo.
"Penso a noi" riprese, dandomi il colpo.Provavo qualcosa per Maggie. Forse era semplice attrazione, ma sapeva farmi infuriare e subito dopo desiderarla da impazzire. I suoi dannati occhi erano impressi dentro di me, un ricordo che spazzava tutti quelli che avevo con Jasmine. I nostri selfie sulla mongolfiera. La sua risata contagiosa, la sua follia, il suo corpo voluttuoso. Tutto di lei mi faceva scaturire emozioni sconosciute.
"Non posso. Non c'è più un noi Jasmine. Né ora né mai" affermai risoluto, vedendola guardarmi per poi alzarsi.
"Brian. Lo sai che eravamo una bella coppia. Ti chiedo solo di provare, di vedere come va, e se non proverai più nulla mi lascerai" provò a supplicarmi, quando mi alzai anche io andandogli incontro.
Finché non mi poggiò un palmo sul petto nudo, facendo scorrere i polpastrelli arrivando ad accarezzarmi la nuca dolcemente. Avrei dovuto fermarla, ma ero come in trance.
Si avvicinò di più, sfiorando il mio naso con il suo.
"Proviamo ti prego" sussurrò vicino alle mie labbra guardandomi intensamente prima di poggiare le sue labbra contornate da un rossetto mattone, sopra le mia. Un bacio a stampo, un bacio per riappacificarsi e scordare tutto.Non sapevo cosa stavo facendo. Mi maledicevo. Sembravo manovrato e soggiogato.
Mi staccai da lei, andando ad aprire la porta. Vedendola mettersi la borsa sulla spalla esile.
"Ci penserò" rivelai lasciandogli un sorriso mogio, prima di vederla annuire chiudendo la porta.Mi buttai sul divano imprecando, prendendomi la testa tra le mani. Ero in un casino o forse ero solo un casino io.
Pov.Maggie
Ero delusa, amareggiata. Mi ero sentita usata e poi gettata via come un vecchio paio di scarpe consumate.
Tanti anni ad accertarmi che gli uomini fossero tutti uguali. Come ha potuto il mio cervello pensare anche solo un nano secondo che Brian fosse diverso da quella specie maschile. Che illusa che ero stata. Prima o poi tutti ci illudiamo.
Come mi ero illusa che mio padre fosse un'eroe. Che lavorava la notte per la nostra famiglia, per l'amore che provava verso di noi. Ed invece era tutto falso. Andava a lavorare con altre donne. Questo era quello che faceva.
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Una Scommessa Divertente
ChickLitNon sempre un manuale su "come trattare gli uomini bugiardi" può tenerti lontano dall'amore... Maggie adora fare festa, non crede nell'amore e non frequenta lo stesso uomo per più di 4 giorni. Brian strafottente, adora stuzzicare qualsiasi bella rag...