XXXIII

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Dopo aver cenato insieme a Frank, lo lascio leggere nella sala comune ed entro nella cabina di pilotaggio, per avere un rapporto sulla rotta che stiamo seguendo. Dave, seguendo i miei ordini, ha attivato la velocità parsec e ora seguiamo la rotta selezionata.
"Dave, dove ci stai portando?" Domando al mio fedele compagno.
Mi accomodo sulla poltrona principale e davanti a me compare la rotta.
"Come mi aveva chiesto, ho scelto una rotta che attraversa una zona poco abitata dell'Unione. Ci sono dei pianeti, ma poco frequentati. C'è un'unica stazione, le cui specifiche sono bassa sicurezza e controlli di routine. Secondo le mie stime, è attraversata raramente da navi governative, in quanto ritenuta una rotta sicura da eventuali attacchi."
"Ottimo." Osservo con attenzione la rotta, poi decido.
Voglio tentare il tutto per tutto. Ci sarà un modo per compiere l'impresa, c'è sempre un modo per risolvere i problemi.

"Cosa sai di Drisor?"
Dave emette qualche bip. "Drisor è una delle prigioni di massima sicurezza dell'Unione, la prima in quanto a misure di controllo e detenzione. Si tratta di una luna artificiale costruita in modo che orbiti attorno a Nova, la capitale. È dotata dei migliori scudi e armamenti in circolazione, che vengono aggiornati periodicamente in caso di miglioramenti o modifiche ai modelli installati. Normalmente è inaccessibile alle persone, se non per membri del governo, cadetti scelti e dipendenti che svolgono lavori all'interno della prigione. Ogni comunicazione o accesso esterno è impossibile, se non sotto concessione di determinati permessi."
"Si può entrare con un permesso?"
"Sì, ma può essere concesso solo dalle alte cariche del governo e il tempo perché venga approvato non è breve. Ogni richiesta è accuratamente esaminata e valutata, in modo che chiunque entri abbia una ragione più che valida di essere all'interno della prigione. Perché me lo chiede?"
"Perché voglio incontrare Mike, lui sa dov'è il chip."
"Se quel ragazzo ha ricevuto una condanna per complicità in un crimine contro il governo, quasi sicuramente sarà rinchiuso in uno dei settori più isolati. Non c'è modo di entrare in contatto con quei prigionieri."
E invece un modo c'è. Non è propriamente legale, ma c'è.
"Che ne dici di un'evasione?"
"È impossibile far evadere un prigioniero, signorina." Dave, sei troppo realista. Non hai imparato che con Gwen Morgan nulla è impossibile?
"Neanche infiltrandosi tra le guardie e aprendo la cella manualmente?"
"No. I sistemi di sicurezza sono controllati da un computer centrale. Una guardia ordinaria può aprire le celle solamente dopo che dalla centralina di controllo non è stata data l'autorizzazione."
"Frank può hackerare il sistema."
"Non credo sia possibile, anche considerando le sue abilità. Il computer possiede un sistema di autodistruzione che lo protegge anche dai più potenti attacchi informatici."
"Ci deve essere un modo!" In ogni sistema esiste una falla. Nessuna macchina è perfetta.
"Signorina, non si può e basta. Se ne faccia una ragione e osservi la situazione con il lume della ragione." Sbuffo esasperata ed esco.
Devo calmarmi.

Quando entro nella sala comune Frank mi lancia uno sguardo di sottecchi.
"Cos'è successo?" Mi chiede, ma penso abbia già intuito la situazione.
"Niente." Grugnisco e lui sospira sonoramente.
Appoggia il libro e mi fissa "Gwen, non possiamo contattare Mike. È impossibile. Drisor è impenetrabile. Te lo dico perché ci avevo già pensato a farlo evadere."
"OGNI SISTEMA HA UN PUNTO DEBOLE!" Altro che i suoi sbalzi di umore, io sono peggio.
"G, calmati!" Ora si è alzato in piedi e mi sta fissando. È più alto di me di una decina di centimetri e mi fa sentire nana. Le spalle larghe contribuiscono a farlo sembrare più minaccioso di quanto sia veramente. "Ci penseremo più tardi. Ora dobbiamo pensare ad altro." Ha la voce non troppo alta, ma decisa.
"Voglio diffondere la verità e non posso aspettare. Siamo costantemente braccati dal governo, non possiamo farci sfuggire le occasioni che abbiamo."
"Diffondere la verità e fare giustizia è quello che volevamo, e vogliamo, tutti. Ma far evadere un prigioniero da Drisor è una delle idee più suicide che abbia mai sentito uscire dalla tua bocca, e ne hai dette tante in questi anni."
Distolgo lo sguardo, perché non riesco a reggere i suoi occhi. E la cosa mi brucia parecchio. Mi fa sentire strana, non va bene.
"Ci sarà un altro modo per diffondere quelle informazioni. Dobbiamo solo avere pazienza." Continua imperterrito. Sono tutti coalizzati contro di me!
"Ho avuto pazienza per abbastanza tempo! Sono stata dei mesi bloccata nel nulla! Dopo essermi spaccata il culo per tornare, non ho intenzione di aspettare."
"Pensi che io non abbia aspettato come te? Abbiamo subito le conseguenze del tuo esilio anche noi e ti posso garantire che non è stata una passeggiata!"
"Per questo dovresti appoggiarmi."
"Gwen, Drisor è impenetrabile. Dobbiamo pensare a qualcos'altro, assieme. Qualcosa che sia ragionevole e fattibile. Potremmo intanto contattare Alice, di sicuro è molto più semplice che andare a parlare con Mike." Alice? Quella Alice?
"Non so chi sia, ma so che non possiamo aspettare."
Lui alza le braccia ed esclama qualcosa spazientito. L'ho già sfinito dopo neanche dodici ore. Complimenti, Gwen. Un applauso.
"Fai come ti pare. Se vuoi andare incontro a morte certa puoi andare su Drisor." Torna a sedersi su un divano, riapre il libro che stava leggendo e non mi degna di uno sguardo.
Bene. Come vuoi tu.

Torno in camera mia pestando i piedi, voglio che mi senta bene, e blocco la porta con un codice. Ho bisogno di solitudine e di stare nei miei pensieri.
Perché nessuno mi vuole ascoltare? È ovvio che far evadere un prigioniero da un carcere di massima sicurezza è un'idea suicida, però potrebbe esserci un modo per infiltrarsi legalmente e nessuno vuole darmi ascolto e pensarci.
Mi sento un po' in colpa per come ho trattato Frank, del resto lui cercava solo di mettermi in guardia, ma in questo momento sono particolarmente infastidita.
Nonostante tu gli abbia urlato in faccia, non ha detto cattiverie o si è arrabbiato. Lui ha qualcosa di speciale, tienitelo stretto.
Una strana sensazione nello stomaco mi attanaglia finché non mi addormento.

Space, The Last FrontierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora