XLIII

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Mi rendo conto solo dopo qualche istante di quello che è successo veramente.
L'ho baciato.
L'ho BACIATO!
Ho appena baciato Frank!
Di nuovo mi scoppia il caos nella testa, ancora più confuso di prima.
Sei impazzita? Perché l'hai baciato? Cosa ti è saltato in mente?
Ma le sue labbra sono così morbide...
E il suo sorriso è così dolce...
Perché l'hai fatto?
Ammettilo, avresti voluto farlo da tempo. Non mentire a te stessa.

"G? Tutto okay?" Sbatto velocemente le palpebre e guardo Frank. Ha ancora le guance rosse, è così carino.
"Io... io non lo so. Non so perché l'ho fatto. Sono così confusa." Mi tremano le dita e inizio a tormentarle senza pensarci, cercando di evitare il suo sguardo.
"Ho sbagliato qualcosa?" La sua voce suona delusa.
"No! Sono io. Non so. Sono confusa." Mi gratto la cicatrice sul collo e distolgo di nuovo lo sguardo. Non so cosa fare adesso, non voglio che lui pensi che non ho apprezzato, perché ho apprezzato eccome. Al contempo non ho nemmeno idea di cosa dire o fare, non so perché l'ho fatto e non so cosa potrebbe succedere ora.
Brava, ora paga le conseguenze. Così impari ad agire d'impulso.
Le conseguenze si rivelano essere un terzo bacio, per mia fortuna.
Le mie mani smettono di tremare di colpo e le sue scivolano delicate lungo la mia schiena. Spero che il suo taglio non sanguini troppo, altrimenti la mia maglia sarà da buttare.
Ho i brividi, non so dove mettere le mani. Starò baciando correttamente?
Zittisco la mente e mi lascio trasportare dal momento. Non ho idea se nel mio passato avessi già provato sentimenti forti e contrastanti quanto quelli che provo ora, per me è tutto nuovo e strabiliante.

Quando lui si stacca dalla mia bocca e apre gli occhi, la sua espressione mi schiarisce le idee e i dubbi.
Qualcosa in me scatta. Farfalle nello stomaco? Colpo di fulmine? Di certo è qualcosa di speciale e unico.
Qualcosa di nuovo e inaspettato, anche una parte di me non è poi così sorpresa.
Qualcosa che mi rende felice come nient'altro.
Qualcosa che mi porta a sprofondare il viso nella sua maglietta, che profuma come lui.
"Non immagini da quanto tempo sognassi questo momento. Averti persa senza averti mai confessato i miei sentimenti mi stava uccidendo dentro. Ma sapevo saresti tornata, G, non ho mai perso la speranza." Cerca il mio viso con le mani per guardarmi negli occhi e io mi sento sfarfallare il cuore. Rammollita. "Ma non avrei mai pensato che potesse diventare realtà e ancora adesso sono incredulo."
"Io fino ad adesso neanche mi ero resa conto dei miei sentimenti." Lui scoppia a ridere.
"Sai rovinare alla perfezione un momento romantico. Ti faccio i miei sinceri complimenti." Rido e lo spingo via.

"Mi spiace interrompervi, signori. Ma abbiamo una novità." Comunica Dave, perciò io spengo la musica.
"Che novità, Dave?" Domando.
"La signorina Alice Reed ha inviato un messaggio sul computer di Frank. Afferma di essere riuscita a trovare un metodo legale per ottenere i permessi per accedere a Drisor." Il piano!
"Mostralo." Ordina Frank e si avvicina a me. La sua mano mi sfiora e poi le sue dita si intrecciano alle mie. Mi fanno sentire tranquilla, è normale tutto questo?
Su uno degli schermi della palestra compare il viso sorridente, ma stanco, di Alice.
"Ragazzi, sarò breve. Ho trovato un modo di ottenere legalmente due permessi per Drisor. Sarete due giornalisti incaricati di scrivere un articolo sulla prigione, per spiegare il funzionamento dei sistemi di sicurezza e per divulgare alcune notizie su certi prigionieri. Ho già i permessi e due finti documenti d'identità, presto spedirò tutto a Dave. È un messaggio criptato. Frank, la chiave è la solita. Quando avrete Mike, a farlo evadere dovrete pensarci voi, mi dispiace, dovremo incontriamoci al più presto in un posto sicuro. Vi aggiornerò al più presto sul luogo e poi vi raggiungerò là con una navetta. Ora devo andare. Buona fortuna e cercate di non morire." Ammicca verso lo schermo e il messaggio si interrompe.
Ottimo! Non potrebbe andare meglio.
"Come lo liberiamo Mike? Hai un piano?" Mi domanda Frank. Non aspettavo altro che questa domanda!
"Sicuro di volerlo sapere? Da come ti sei comportato la prima volta che ho parlato di entrare su Drisor, non mi sei sembrato bendisposto alle mie idee."
"Questo perché hai sempre idee suicide. In ogni caso, adesso non abbiamo altra scelta che il tuo folle piano, perciò spiega."
Il mio piano concettualmente è semplice e spero che funzioni.
"Ancoreremo la Caesar in un punto dell'orbita di Drisor, fuori dai radar e possibilmente nascosto, poi prenderemo una scialuppa di salvataggio e atterreremo su Drisor. Là dentro, metteremo in scena la nostra commedia dei giornalisti e, in un qualche modo a cui devo pensare, arriveremo nella zona dov'è rinchiuso Mike. Dopo si vedrà. Dovremo essere più veloci e furbi della sicurezza della prigione. E dovremo uccidere, anche più di una persona, temo."
"Non sarà questo a fermarmi, ho già ucciso in passato, anche se non ne vado fiero. Purtroppo, l'Accademia mi ha insegnato questo e, se sarà necessario, avrò il sangue freddo per farlo senza troppi spargimenti di sangue."
L'idea di dover uccidere non mi fa di certo impazzire, ma è necessario. Temo di reagire male e spero solamente che l'addestramento che ho ricevuto in passato non mi faccia esitare nei momenti più difficili.
"Ci serve anche un travestimento, qualcosa dobbiamo inventarci. Io sono riconoscibile e sono certa che pure tu lo sia."
"E con Dave come facciamo?"
"Dobbiamo concludere il progetto dell'auricolare e alla svelta, senza di lui non penso ce la potremmo fare."
"Va bene, ce la metterò tutta per completarlo al più presto."
"Ultima cosa. Tu puoi accedere al sistema di sicurezza della prigione?"
Lui mi guarda di sottecchi. "Posso accedere in qualsiasi sistema, per chi mi hai preso? Per un novellino?"
E poi sarei io quella egocentrica.

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