"Ben arrivata, Jane. Io sarò la tua guida, mi chiamo Kristen."
Stringo la mano all'umanoide dagli occhi allungati verso l'alto e i capelli biondo platino, molto simili a quelli di Kraast, che mi ha raggiunta pochi minuti dopo. Prima che arrivasse, non ho avuto modo di spostarmi, perché ho notato subito le telecamere di sorveglianza e quindi mi sono limitata ad aspettare e pensare al da farsi. È passato un dipendente, diretto al centro di controllo della prigione, e ho visto che non era armato. Forse per Frank sarà più facile del previsto.
Ciao Kristen, quasi sicuramente non arriverai a domani. Cercherò di farla breve e indolore, per il mio e il tuo bene.
"Piacere di conoscerti." Rispondo con un sorriso.Mentre camminiamo, Kristen mi fa una breve introduzione sulla pianta della prigione e su come è stata ideata, io la ascolto solo con un orecchio perché sono presa dal piano. Da un lato sarebbe utile avere informazioni sui sistemi di sicurezza, per questo cerco di fare due cose insieme, tuttavia la mia attenzione è diretta alle vie di fuga. Continuo a far saettare lo sguardo ai lati dei bassi corridoi illuminati da luci artificiali per cercare le uscite di emergenza, ma non ne individuo nessuna. Fare nuovamente una domanda su quell'argomento sarebbe rischioso, meglio stare zitta.
"Tutto chiaro fino ad ora?" Mi domanda con un sorriso, ignara di ciò che penso.
"Cristallino." Non ti ho ascoltata molto, mi dispiace.Finalmente vedo un'uscita, nascosta da due guardie massicce che la presidiano. Non ho alcuna possibilità di abbatterne una, figuriamoci due. Avrei speranza se riuscissi a mettere le mani su uno di quei fucili laser, ma penso che morirei prima di riuscirci. Non ho preso armi, perché sarebbero state ovviamente confiscate.
Il tour procede attraverso corridoi labirintici e ascensori di vetro, finalmente cominciamo a visitare le sezioni dei prigionieri. Alcune celle sono protette da sbarre elettrificate, le stesse dei miei ricordi, altre invece da pareti di vetro antiproiettile. I detenuti ci ignorano, solo una strana creatura con dei tentacoli mi lancia uno strano sguardo con i suoi tre occhi.
"Hai qualche preferenza per il tuo articolo?" Mi domanda Kristen in ascensore.
Grazie di avermelo chiesto! "Sì, vorrei visitare la sezione dieci."
"Massima sicurezza? Non credo di averla mai visitata da quando lavoro per la prigione."
"Se fosse possibile, sarebbe molto utile. Molti lettori hanno fatto richiesta per avere informazioni su di essa."
"Ci proveremo, ammetto di essere curiosa di andarci. È una zona pericolosa, ma naturalmente abbiamo procedure rigide per la sicurezza del personale e dei visitatori." Mi sorride di nuovo e sento un groppo alla gola al pensiero di doverla uccidere. È una donna innocente, non ha fatto nulla di male se non trovarsi su Drisor al momento sbagliato.Arriviamo davanti a una porta con un grande dieci sul davanti.
Non ricordo assolutamente la strada, se non qualche misero punto di riferimento, e questo è un enorme problema.
"Siamo arrivate. Ho avvisato le guardie del tuo arrivo, si sono allontanate e quindi non ci daranno fastidio, almeno per un po'. Pronta per la visita?" Kristen apre la porta, elettrizzata. L'ennesima ondata di sensi di colpa si fa sentire."Kristen, tu sai come tornare indietro?" Le domando.
Non vedo nessuna guardia. Certo che è strano far allontanare delle guardie in una zona con i criminali più pericolosi, ma se le loro procedure sono queste meglio per me.
"Certo, perché?"
"Bene."
Le salto addosso e la atterro, tappandole la bocca.
Ha gli occhi sbarrati, terrorizzata.
"Perché se tu mi farai uscire da qua, forse ti risparmierò."***
Frank
Non presto minimamente attenzione alla guida che parla e cerco di ripassare le istruzioni che Dave mi dà nell'auricolare. Li abbiamo costruiti in modo che Dave riesca a parlare anche solo su uno, per non dare fastidio all'altro. L'uomo non sembra essersi accorto della mia disattenzione, ogni tanto annuisco e faccio domande random.
"Vuoi visitare il centro di sicurezza? Per ora è vuoto, se non per qualche operatore di turno. Abbiamo deciso che per voi sarebbe stato meglio visitare i luoghi senza tutti i dipendenti."
Interessante, anche se è un po' sospetto. "Anche le guardie sono di meno?"
"Sì."
"Ma non è rischioso?"
"Abbiamo già provato questa configurazione ed è sempre stata efficiente. Molti visitatori si sentono intimoriti nel vedere il normale numero di guardie, perciò è stato deciso di ridurre il numero durante le visite. Non preoccuparti, non saremo di certo scoperti o in pericolo. Anche senza le guardie, non rischieremmo la vita."
Fa un cenno alla pistola che porta alla cintura e mi fa l'occhiolino.
"Meno male, io non so sparare, sono felice di non essere del tutto indifeso."
L'uomo ridacchia. "Allora, vuoi visitare il centro?"
"Molto volentieri."Entriamo in una sala piena di schermi. Uno è in stand-by, mentre tutti gli altri sono accesi e mostrano filmati delle telecamere sparse su tutta la superficie della prigione, oppure schermate di software usati per la sicurezza e il controllo. In uno di essi, in alto, individuo Gwen con una donna, la guida. Sono davanti alla porta del settore dieci.
Ci sono solo cinque dipendenti nella stanza, tutti concentrati sulla propria postazione. "Solo" è molto relativo, riuscirai ad abbatterli tutti?
I dipendenti sono disarmati, niente ombra di guardie fuori.
Direi che sarà più facile del previsto.Con uno scatto prendo la pistola alla guida, che sta ancora parlando. Lui non fa in tempo a girarsi verso di me e urlare, che gli ho già sparato al cuore.
Tre dei cinque dipendenti si alzano e cercano di fuggire, gli altri due sono immobili con gli occhi sbarrati. Li colpisco uno dopo l'altro, cuore dopo cuore, ignorando i loro visi.
Cerco sempre di colpire in punti vitali per evitare inutili sofferenze. Per fortuna tutti quegli anni di Accademia sono serviti a qualcosa.
Mi tremano le dita, come ogni dannata volta.
Non ho tempo da perdere, devo farlo.Eliminati tutti i dipendenti, schizzo verso il computer in stand-by, sono quasi certo sia il computer principale, ed entro nel sistema di sicurezza con il tesserino di uno dei dipendenti morti. Veloce, Frank, non c'è tempo da perdere.
Attivo il codice di sicurezza per la porta del centro, non ci sono guardie nelle vicinanze, come vedo dalle telecamere, ma è meglio non rischiare. Blocco anche la porta dell'ufficio di Kraast; lui se ne accorge e inizia a battere i pugni contro la porta. Blocco al volo le comunicazioni con l'esterno, oppure arriveranno presto molte le guardie. Il direttore fissa con rabbia la telecamera del suo ufficio e poi prova a comunicare, fallendo.
Più veloce!
Le mie dita corrono sulla tastiera, seguendo la voce di Dave, e trovo il controllo delle celle.
Mi introduco nella procedura, inserisco il codice del dipendente e seguo le istruzioni.
Michael Collins: cella 17.
Ci sono!Sistema di sicurezza violato: cella 10-17 aperta.
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Space, The Last Frontier
Fiksi Ilmiah"[This is the end, my only friend, the End] Questa canzone è deprimente. Ma non la cambio, rispecchia il mio stato mentale. Sono sprofondata su un divanetto con una tazza di caffè fumante tra le mani. Tornerò mai alla civiltà?" Gli uomini hanno semp...