XLIV

225 17 0
                                    

"Facciamo il punto della situazione. Mettiamo giù il piano una volta per tutte e cerchiamo di risolvere ogni problema che potrebbe sorgere. Non possiamo farci cogliere impreparati, in nessun particolare." Dice Frank mentre apre il portatile e poi si siede a pensare.
"Va bene, è meglio se ci sbrighiamo. Non so per quanto ancora durerà la nostra copertura."
"Lo so e ciò mi spaventa. Dobbiamo essere prudenti." Sospira. "Adesso scarico i documenti che mi ha mandato Alice, li guardiamo e dopo ideiamo il piano punto per punto. Deve essere perfetto, non deve avere neanche una virgola sbagliata. Già andare su Drisor è un suicidio, se poi sbagliamo pure qualcosa, allora sarà la fine."
"L'hai già detto. Comunque, pensa che se riusciremo a fare evadere Mike, saremo inseguiti da chiunque. È davvero un piano suicida, F."
Lui fa una smorfia. "Vuoi che non lo sappia? Tutto quello che c'entra con te è rivoluzionario o suicida. Non hai vie di mezzo o piani normali, fattibili senza rischiare la vita, distruggere edifici o rubare navi."
Gli faccio una linguaccia. "Sono sicura che ci riusciremo, in un qualche modo. Sono tornata dallo spazio più profondo facendo tutto da sola, quindi direi che in due potremo farcela salvare Mike da una prigione."
"Non ne dubito, G, ma non sarà per niente semplice. Sarà molto peggio della fionda gravitazionale, mi sa. Molti hanno tentato di evadere da Drisor e nessuno di loro è finito bene."
"Beh, quelle persone non erano noi e non avevano la Caesar a disposizione."
"Non hai tutti i torti su questo, però ribadisco che sarà un'operazione delicata."

I documenti che Alice ha ottenuto per noi -non so come possa esserci riuscita- sono a nome di Jane e Spencer, due studenti di giornalismo residenti a Terminus-04 e al momento occupati in un tirocinio sul campo. Le foto ritraggono due ragazzi umani, circa della nostra età e completamente diversi da noi due, e sono già firmati. Mi domando dove si troveranno i veri proprietari dei documenti, nel momento in cui faremo evadere Mike. Finiranno ne guai per colpa nostra? Mio zio li condannerà?

"Allora. Prima cosa: travestimento. Siamo totalmente diversi da questi due, dobbiamo trovare un modo per diventare loro. Cosa abbiamo per camuffarci? Hai i software per la produzione di maschere flessibili?" La domanda mi coglie di sorpresa.
"Non ne ho idea. Dave! Abbiamo quel software e il materiale per le maschere?"
"Intende le maschere Double Face, signorino Frank?"
"Sì." Risponde lui. Io non ho la minima idea di che cosa stiano parlando.
"Il software è installato nel mio sistema, quindi deduco che sia presente anche il materiale per la realizzazione delle maschere. Posso fare un controllo veloce nell'inventario della nave per localizzare la posizione."
"Perfetto, fai pure."
Dave si silenzia.
"Io so come utilizzare quel software, è semplicissimo." C'è qualcosa che non sappia fare coi computer?
"Ci avrei scommesso." Roteo gli occhi.
"Non si preoccupi, signorina, avrei potuto insegnarle io." Ribatte Dave.
"Grazie. Hai trovato la posizione delle maschere?"
"Certo. Sullo schermo compariranno a momenti le coordinate e potrete trasmetterle al vostro assistente robotico."
Comparsa la sequenza di numeri, ordiniamo a R2-D2 di cercare il materiale flessibile delle maschere; lui elabora l'ordine con una serie di bip veloci, poi comincia a muoversi fuori dalla stanza.
"Sei sicuro che riesca a trovarlo?" Chiedo a Frank, scettica.
"Sì, basta dargli l'indicazione giusta per il sensore." Quel robot non è molto avanzato, è più un barattolo con le ruote e i sensori.

Sorprendentemente, fa il suo lavoro alla perfezione. Sono davvero sorpresa e felice di avere a disposizione quel barattolino. Ritorna da noi con una luce rossa lampeggiante in cima, che non ricordo di avergli installato, e una pila di fogli trasparenti.
"Visto? Le ha trovate." Frank gli prende i fogli dalle pinze e gli dà un colpetto affettuoso.
"È un bravo barattolino fedele." Commento.
"Signorina, stia attenta. Potrebbe offendersi." Mi rimprovera Dave.
"Non credo."
"Tutti i robot hanno sentimenti."
"Se lo dici tu."
Siamo proprio un gruppo normale.

"Le maschere le abbiamo, ottimo. Dopo cosa ci serve?" Frank ha osservato i fogli sottili con attenzione e poi li ha messi da parte.
"Una mappa della prigione."
"A quella ci penso io." Dice Dave.
"Riesci a proiettarla?"
"Certo." L'ologramma compare sul tavolo e io mi avvicino per vederlo da vicino. È grande. Molto grande, più di quanto pensassi.
"Dove si trova Mike?" Maneggio e giro l'ologramma, ma la prigione mi sembra lo stesso sconfinata.
"Nella zona dieci." Una luce verde si accende in corrispondenza di una zona isolata della mappa, lontana dagli hangar d'ingresso per le navi. Sarà una bella sfida arrivarci.
"Ci faremo condurre più lontano possibile, possiamo inventare scuse per visitare le zone di massima sicurezza. Potremmo dire che ci è stato richiesto di fare ricerche su alcuni pericolosi detenuti." Propone Frank.
"Ottima idea."
"Una volta arrivati nella zona dieci, dovremo trovare un modo per liberarci delle guardie. Non mi sembra una buona idea entrare armati, si insospettirebbero di sicuro."
"Hai ragione. Dobbiamo puntare sulla sorpresa, è l'unico modo per avere un minimo di vantaggio sulle guardie. La cosa più furba sarebbe rubare dei vistiti alle guardie per poter raggiungere Mike più facilmente."
"Tu arriverai da Mike, io devo entrare nel sistema di sicurezza."
"Vero. Per il programma non posso aiutarti, Dave invece sì, vero?"
"Farò il possibile. Avete concluso il dispositivo di trasferimento?" Replica il computer. Dave spegne la zona dieci e accende una zona centrale, la sala di controllo presumo.
"Non ancora."
"Vi aiuterò a ultimarlo. Non ci vorrà molto, siete a buon punto, da quel che ho potuto constatare. Questa, comunque, è la sala di controllo."
Io annuisco e cerco di imprimere nella memoria la struttura.

"Ultima cosa. Come usciamo da Drisor?" Mi chiede Frank.
"Di corsa, di filata. Scappiamo."
Mi fulmina. "Come pensi di fare?"
"Mike si traveste da guardia, torniamo da te il più velocemente possibile, poi riprendiamo la nave prima che si accorgano dell'evasione."
"Tradotto: dipende tutto dal mio programma e dalla mia abilità a disattivare gli allarmi."
"Più o meno."
"Fantastico."
"Ce la puoi fare. Io credo in te."
Si sporge a baciarmi. "Si può fare. Sarà un'impresa titanica, ma si può fare."
"Era questo quello che volevo sentire."

---------------------------------------------------------
Le maschere che mi sono immaginata sono molto simili ad una seconda pelle che aderisce perfettamente a qualsiasi viso. Il software fa una scansione del viso della persona che indosserà la maschera e consente di maneggiare i principali tratti, senza alterare troppo la forma del viso (puoi cambiare colore e taglio degli occhi, ma non la grandezza o la posizione, per esempio).
Spero di essermi spiegata.

Bye byee 👋

Space, The Last FrontierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora