CAPITOLO 2

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Ancora devo conoscere la mia compagna di stanza. Come sarà? Ho una voglia matta di conoscerla. Mi sono persa in questa immensa università, menomale che la lezione di letteratura comincerà tra mezz'ora. Tra le mani ho la mappa dell'Università, ma non ci capisco un tubo.
"Serve aiuto?" mi scuote tra i pensieri una voce femminile.
"Mi sono persa, devo andare nell'aula del professor Schiripa" rispondo.
Una ragazza alta, con una frangia che le cade sugli occhi, dove si intravede a malapena del verde, ha delle lentiggini così dolci che mi strappano un sorriso.
"Ah sei in classe con me, vieni che ci andiamo, piacere Sophia!" si presenta mentre camminiamo.
"Kara." rispondo semplicemente.
Mentre ci incamminiamo tra i corridoi incontriamo un gruppo di ragazzi.
"Ragazzi, vi presento la mia amica Kara!" sfoggia un sorriso a trentadue denti.
"Piacere!" ribatto.
A turno mi ripetono i loro nomi. Tutti pieni di tatuaggi, solo Sophia è così graziosa, perché ha tali amicizie?
"Ci manca ancora una ragazza, lei sai è un po' apatica." ride Sophia mentre gesticola in aria la forma delle virgolette. Tutti ridono. Perché ridono? Sono curiosa di conoscere questa ragazza.

Passata l'ora di italiano e dopo che il professor Schiripa si è presentato, finalmente ho un po' di tempo libero da dedicare a me stessa.
Ho fatto conoscenza di una comitiva già al secondo giorno di università, Sophia è una bella ragazza ed è fidanzata con un ragazzo molto... Jack. Devo chiamare Jack. Anzi gli invio un messaggio.
"Hey, come va lì?" dice il messaggio.
"Sono in agenzia, ti ricontatto più tardi, scusa tesoro" risponde dopo un po' di tempo.
Oramai è così tra noi, per lui esiste solo quello stupido lavoro.
Sono in bagno e sento aprirsi la porta della camera, mi avvolgo in un'asciugamano, lego i capelli a forma di cipolla ed esco.
"Ciao, chi sei?" domando aggiustandomi l'asciugamano.
"La tua compagna di stanza" ribatte in tono acido, girandosi verso di me.
Non ci credo, è lei.
La famosa ragazza dai lunghi capelli neri.
"Ehm si, piacere Kara" rispondo paonazza tendendole la mano.
"Stephany, per gli amici Step, quindi puoi chiamarmi Stephany." risponde secca con un risolino.
"Puoi anche rimanere così, per il resto dell'anno, per me non ci sono problemi!" dice indicando l'asciugamano.
"Io..." non so cosa rispondere.
"Oh tranquilla, scherzo!" ride.
"L'avevo capito" mento.
Passano ore, senza neanche dire una parola, io intenta a leggere: Le pagine della nostra vita, un libro di Nicholas Sparks. E lei a fare non so cosa. Si tira giù dal letto con uno gemito e inizia a spogliarsi lasciando vestiti per la stanza, come se non ci fosse nessuno li con lei. Non riesco a tenere gli occhi sul libro e inizio a guardarla. Cosa mi prende? Prosperosa, gambe lunghe e tatuaggi disegnati al punto giusto. Non riesco a non notare la rosa rossa sulla spalla.
"Smetti di fissarmi?" dice distraendomi dai pensieri.
"Ho altro da fare, non ti fisso affatto" mento.
"Si, certo!" ride.
"Hey piccola, eccomi, sono con un gruppo di amici." dice il messaggio.
"Buon divertimento! :)" rispondo semplicemente.
Con la ciglia dell'occhio sbircio se Step... Stephany è ancora in stanza.
"Ci vieni con me?" urla dal bagno.
"Dove?" rispondo.
"Ad una festa, ci saranno i migliori dj e tutti i ragazzi della confraternita. Compresa Sophia, so che è tua amica!" dice affacciandosi dalla porta del bagno.
Sarà lei la famosa ragazza apatica del gruppetto? Penso che mi farebbe bene un po' di svago e poi è la mia prima uscita senza Jack.
"Perché no, andiamoci!" rispondo euforica.
Arrivate fuori ad una piccola casetta, si inizia a sentire musica house di sottofondo.
"Pronti gente per lo spasso?" urla dal microfono il dj.
"Entriamo." comanda Stephany.
"Ti seguo!" rispondo.
"Incomincia il divertimento baby!" ride, dandomi uno schiaffo sul sedere.

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