CAPITOLO 38

186 11 2
                                    

STEP
Al mattino seguente mi sveglio con i mal di testa, senza forze e con il corpo bollente.
"Aah dio!" mi lamento toccandomi le tempie.
Kara non è vicino a me, guardo la sveglia sul comodino che porta le 12:27, così decido di alzarmi.
Fa un caldo tremendo, e i miei piedi bollenti con il pavimento freddo mi regalano un senso di freschezza.
Noto che per l'appartamento non c'è ombra di Sophia.
"Dove sei?" invio un messaggio a Kara.
Ma la risposta non arriva.
Rimbocco gli angoli del lenzuolo, in modo tale da non far fare maggior sforzo a Kara, raccolgo tutti i miei vestiti sparsi per la stanza, ripiegandoli.
Tolgo il pigiama, gettandolo nella biancheria sporca, dato che è fradicio di sudore.
Resto completamente nuda davanti allo specchio, slegando i capelli e lasciandoli ricadere sulle spalle.
Mi infilo in doccia e lascio scorrere l'acqua completamente ghiacciata in testa e sul corpo.

KARA
Posso dire di essere una donna felice ora: un po di sano shopping ci voleva e spero che Step indosserà questo adorato vestito che le ho comprato.
Prendo il telefono dalla borsa, e sul display c'è un messaggio di Step.
"Sono bloccata nel traffico, sto arrivando! :)" rispondo.

Finalmente arrivo al mio bellissimo appartamento, sembro una mamma a tempo pieno. Ho tremila buste su un braccio, il sacchetto della spesa nell'altro, i capelli legati a cipolla, con le chiavi dell'auto in bocca e le chiavi dell'appartamento tra le mani.
Infilo le chiavi nella serratura, entro chiudendomi la porta alle spalle: posando tutte le buste sul divano e il sacchetto della spesa sul bancone al centro della cucina.
Step si affaccia dal bagno con i capelli completamente bagnati.
"Ah eccoti" sbuffa.
Sistemo la spesa nella credenza per poi prendere le buste dal divano e portarle nella stanza da letto.
"Steeeeeeeeep!!" urlo.
Step corre nella stanza in preda al panico.
"Cosa succede?" si guarda in giro.
"Guarda cosa ti ho preeeeso!" esclamo.
"Pensavo dovessi ucciderti qualche animale, fa vedere!" sbuffa.
Dalla busta caccio un vestito nero, con la spaccata sulla coscia e con la scollatura a cuore. In dosso a Step andrà benissimo, è alta e questo vestito è lungo e poi ha un seno abbastanza grande da permettersi la scollatura a cuore.
Step ride, ritornando di nuovo seria:"scordatelo!"
"Te lo metterai stasera." obbligo.
Step inclina la testa per guardare meglio il vestito. A questa vista sorrido, sembra un cane.
"Cosa faremo?" si avvicina.
Ha i capelli ancora bagnati, gli occhi sono ancora più blu di quanto pensassi e le labbra ti lasciano senza fiato.
"Ti va di venire a cena con me?" sussurro.
Step prima di rispondere, mi guarda attentamente:"non con quello, ti prego!" supplica.
"Oh sì, e metterai anche dei tacchi!" rispondo.

STEP
La prima ed ultima volta che ho indossato un vestito è stato alla mia comunione, d'allora non ho indossato più vestiti.
"No dai!" mi lamento.
"Oh sì, invece!" insiste Kara, lasciando la stanza.
La inseguo protestando, ma quando Kara si mette una cosa in testa è inutile insistere, non cambia idea.
"Ah che idiota!" entra dalla porta d'ingresso Sophia.
"Direi di si!" interviene una voce familiare alle sue spalle.
"Steeeep!" urla Troian.
Cristo santo, ma è sempre tra i piedi?
"Ehi, ciao!" sfoggio uno dei miei sorrisi più falsi.
Kara mi tira a se, mettendomi una mano sui fianchi, salutando con un sorriso soddisfatto Troian.
"Ciao" sbuffa.
"Faccio un po' di caffè, vi va?" chiede Sophia, per smorzare la tensione.
Accettiamo tutte e ci sediamo intorno al tavolo.
Ho già rivisto questa scena.

Alla fine del caffè, delle chiacchierate e parlando dei vecchi ricordi, finalmente Troian lascia l'appartamento.
"Come mai eri con Troian?" chiedo a Sop.
"Sta passando un brutto periodo e aveva bisogno di un'amica!" risponde.
Un altro lato positivo di Sophia è che se un'amica ha bisogno di una mano, lei è lì... pronta a porgerla.
"Quando vai a prepararti?" mi fa un occhiolino Kara.
Sbuffo e rispondo:"io vado se mi baci!"
"Okaaay, sono di troppo qui! Ciao!" Sophia corre nella sua camera.
Kara si avvicina a me, stampandomi un bacio sulle labbra.
"Questo lo chiami bacio?" mi lamento.
Kara schiude le labbra, e le avvicina alle mie.
Sanno di caffè e sigaretta ed è un contrasto perfetto.
Nessuna delle due infila la lingua, ma comunque amo ogni suo bacio.
"Dai, vai a farti ancora più bella di quanto non lo sia già!" le do una pacca sul sedere e Kara sobbalza imbarazzata.

Voglio passare tutta la mia vita con lei, non ho bisogno di giorni, ore o minuti ho solo bisogno di stare con lei per il resto della vita.
Voglio sentirmi dire che resterà per sempre, che mi regalerà gioie infinite e che un giorno sarà ancora più mia di quanto non lo sia già. Voglio avere qualcosa di più grande con lei, non una semplice storiella che può finire da un momento all'altro, voglio altro... di più.
Voglio sentire ogni giorno le sue mani sul mio corpo che accarezzano delicatamente ogni mio angolo, voglio che mi dica "ti amo" ogni secondo, ogni attimo della mia vita, voglio che mi faccia sentire più amata, più desiderata, più sua. Vorrei scegliere il nome della nostra pargoletta, vorrei comprare casa solo ed esclusivamente per noi, vorrei fare compere con lei e dormire ogni singola notte abbracciata al suo corpo e risvegliarmi sempre attaccata ad essa.
Non importa se un giorno tutto quello che abbiamo costruito finirà, Kara resterà comunque l'unica donna che io abbia mai amato.

Due ore dopo...

KARA
Sono arrivata al ristorante con venti minuti di anticipo.
Avevo prenotato tramite telefono, ma vista da vicino la location è davvero bella.
È situato a Manhattan ed è un piccolo ristorante italo-americano.
Spero davvero che Step abbia messo quell'adorato vestito, mi sono fatta così tanti film mentali appena l'ho visto e immaginato su Step.
"Prego signorina Young, mi segua!" interviene il maître, porgendomi la mano per aiutarmi a salire i gradini.
Mi conduce in una sala a luci basse, con tavoli ben apparecchiati e con musica classica di sottofondo.
Mi guardo intorno e ci sono persone vestite eleganti che chiacchierano tra loro, camerieri intenti a servire e sommelier che versano il vino.
Guardo l'orario dall'orologio che ho al polso, Step come al solito è in ritardo.
Ma poi rimango a bocca aperta quando la intravedo da lontano con quel suo bel fisico in quel favoloso vestito nero.
Come immaginavo le sta d'incanto.
Ha messo anche i tacchi e ha legato i capelli in una coda di cavallo perfetta. Si è truccata molto di più, non l'avevo mai vista con il rossetto rosso e devo dire che mette in risalto quelle sue enormi labbra.
I suoi tatuaggi con il vestito nero, sono abbinati perfettamente.
Caverei gli occhi a tutte le persone che sono in questa sala, la guardano tutti a bocca aperta.

STEP
Non mi sono mai sentita così in imbarazzo.
Questa specie di umano travestito da pinguino non smette di fissarmi come tutte le persone in questa sala.
Kara non mi toglie gli occhi di dosso.
È bellissima in quel vestito bianco stretto, arrivante fino alle cosce.
Ha i capelli sciolti, che spostandoli da un lato noto degli orecchini argento attaccati ai lobi.
È davvero sexy, dio mio.
Siamo il giorno e la notte, la bella e la bestia, il sole e la luna, l'angelo e il demone, il bianco e il nero.
"Ciao piccola!" sussurro, sedendomi al tavolo.
"Sei bellissima!" commenta il mio aspetto fisico.
"Tu molto di più!" aggiungo.
Kara fa un sorriso, per poi girarsi al tavolo affianco a noi, di soli uomini, fulminandoli con lo sguardo.
È ancora più bella quando è gelosa, mi fa sentire più sua.
"Davvero, sei bellissima!" ripete.
"Già l'hai detto, basta complimenti okay?" propongo.
Kara annuisce.
"Buonasera signore, posso esservi utile?" chiede un cameriere, avvicinandosi lentamente.
Resto ad ammirare le belle labbra di Kara: si muovono velocemente mentre ordina la cena.
Guardo ogni suo gesto, ogni suo sguardo, ogni suo movimento.
Ogni tanto la sua lingua bagna le labbra, per poi rincominciare a parlare.
"E per lei?" mi distrae dai pensieri il cameriere.
Non ho ascoltato una sega di quello che ha detto Kara, quindi per non fare brutta figura rispondo:"lo stesso anche per me!"
Il cameriere scrive le portate su un taccuino, per poi sorridere e andarsene.
"Oh merda!" impreca sottovoce Kara, girandosi dal lato opposto.
L'acqua mi va di traverso, facendomi tossire. Non ho mai sentito Kara imprecare.
"Cos'hai?" domando.

LEI O LUI?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora