STEP
C'è puzza di ospedale.
Apro gli occhi facendo mente locale, aspetta... ma sono ancora in ospedale.
Sophia dorme ancora. La benda che ha in testa è sporca di sangue.
"Sop, stai perdendo sangue!" urlo, vedendola a malapena.
Non risponde, cerco di girarmi verso di lei. Ma il collo non me lo permette. Maledetto collare.
Premo il pulsante che ho alla mia destra, e successivamente scatta una piccola campanella.
L'infermiera si fionda in stanza urlando:"cosa succede?!"
"Sop... Sophia ha la benda sporca di sangue!" urlo, presa dal panico.
Esce fuori la stanza urlando parole che non riesco a comprendere.
È tutto così sfocato nella mia mente e queste urla dei medici intorno al letto di Sophia mi fanno aumentare il mal di testa.
Con la coda dell'occhio riesco a capire che stanno portando Sophia da un'altra parte, correndo a gran velocità.
"Spostatevi, è urgente!" riesco a sentire semplicemente.
Cosa sta succedendo? Cosa sta succedendo a Sophia?
Merda. L'unico telefono che avevo è andato distrutto. Vorrei che ci fosse Kara con me, ora.
"Posso?" domanda una voce maschile.
"Che cazzo ci fai qui?" domando.
"Sono tuo padre, permettimi almeno di venirti a trovare piccola Step" fa un ghigno.
Ha in mano dei fiori. Non sono ancora morta.
Cosa ci fa qui? Quanto può essere ridicolo a venire qui?
Cristo santo, me ne andrò lontano da qui.
"Finalmente qualcuno ti ha conciato per bene eh?" ride.
Che cazzo ha da ridere? Se non fossi in questo stato lo prenderei a pugni finché non vedrò il sangue sulle mie nocche.
Cosa mi dico. Prendere a pugni. Ho solo terrore di questo presunto essere umano.
"Fottiti!" rispondo semplicemente.
Premo per la seconda volta il pulsante alla mia destra.
"Si?" si affaccia l'infermiera nella stanza.
Mio padre si guarda intorno in aria circospetta.
"Può mandarlo via?" sbuffo.
L'infermiera accompagna mio padre fuori. Tra le mani mi lascia un bigliettino che senza neanche leggerlo lo straccio in mille pezzi.
Che si fotta. Devo imparare a non essere succube di lui.
Sophia ancora deve entrare in camera, non capisco cosa sta succedendo.
Entra l'infermiera:"signora, chi possiamo chiamare per Sophia Smith?"
Signora? Le sembro una signora? Brutta capra.
La guardo in modo strano, che neanche io riesco a definire:"gli amici, tutti. E i suoi genitori!" rispondo infine.
"Ottimo!" sta per uscire dalla stanza.
"Aspetta, cosa succede? Me lo dica." la supplico.
"Le posso dire solo che ha avuto un'emorragia."
Esce dalla stanza rimanendomi da sola con i miei pensieri.
Emorragia? Cazzo. Dovevo farmi i cazzi miei quel pomeriggio, come diavolo mi è venuto in mente di chiederle di venire con me?
Sta solo soffrendo ed ora non so dove sia o cosa le stanno facendo.KARA
Un numero sconosciuto fa squillare il mio Iphone.
"Pronto?" rispondo.
Sono in camera di Callie e stiamo festeggiando per il risveglio di Sophia e Step.
"Ragazzi, è l'ospedale, shhh!" faccio cenno di abbassare il volume della musica e delle risate.
Tutti mi guardano con aria interrogativa.
Stacco la chiamata, guardandomi le mani.
Mi tremano.
"Kara?" si avvicina Darcy.
"Sophia... Sophia è sotto i ferri. Dobbiamo andare in ospedale!" prendo le mie cose in fretta e furia.
Mi guardano perplessi, rimanendo tutti immobili, fissandomi come se avessi detto una cazzata.
"Allora? Vi muovete?" urlo.
Tutti scattano, prendendo ognuno le chiavi della propria auto.
"Vieni con me!" sussurra Darcy.-
Arriviamo in ospedale.
Sulle poltroncine fuori la camera di Step e Sophia c'è una donna sulla quarantina credo. Guardandola bene somiglia molto a Sophia, ha i suoi stessi lineamenti ed il suo stesso colore di capelli.
"Ragazzi, dovreste essere gli amici voi, vero?" chiede singhiozzando.
Tutti a coro rispondiamo:"si!"
"È appena uscita dalla sala operatoria, dovrebbe svegliarsi a momento. A meno che..." si zittisce da sola, mettendosi una mano davanti la bocca.
Le trema la mano che ha sulle labbra e serra forte gli occhi.
Mi dispiace tantissimo per questa povera signora, è sola e non vedo nessuna presenza maschile.
Mi affaccio nel piccolo riquadro sulla porta della camera di Step e Sophia.
Step ha gli occhi chiusi e le tremano le labbra.
Piange?
Busso alla porta e gli occhi di Step si incontrano con i miei.
Appena mi vede subito si calma, facendo gli occhi più dolci di questo mondo.STEP
C'è Kara affacciata sul piccolo quadrato sulla porta.
Guardo le sue labbra, dicono qualcosa che non riesco a capire.
Le muove più lentamente e capisco:"sono qui, non ti abbandono Step!"
Il mio cuore perde un battito, mi alzerei da questo stupido letto e correrei ad abbracciarla.
Ma non ho forze.
Accanto a me c'è Sophia, ha gli occhi chiusi ed è attaccata ad una macchina.
L'operazione è durata tre ore.
"Dio, per favore. So che ho sempre imprecato, so che non sono un ottimo esempio da seguire e so anche che non sono una buona persona. Ma se fai svegliare Sophia, prometto che cambio!" prego tra me e me.
Il cielo fuori è sereno, dal movimento leggero delle foglie sugli alberi capisco che c'è poco vento.
Alcuni uccellini svolazzano liberamente cinguettando a coro. Altri, invece, si appoggiano su alberi per dar da mangiare ai propri figli.
Non ho mai desiderato essere così libera. Libera come uccelli. Andare dove ti pare e piace, senza preoccuparti delle conseguenze, senza trovarti un lavoro per pagarti ogni cosa su questo mondo.
Voglio essere libera. Libera dalle mie paure, libera dalle mie incertezze e libera su tutto.
"Mamma..." sento una voce smorzata.
Porco collare. È Sophia.
Suono la solita campanella che ho alla mia destra, ed entra l'infermiera.
"Cosa vedi?" le chiede.
"Una bella signora" ride.
Non le manca mai il sarcasmo ed il sorriso.
"Ottimo!" risponde. "Le chiamo sua madre!" aggiunge.
Sento aprirsi la porta e dalle urla capisco che è decisamente la madre di Sophia.
"Oh tesoro, ti amo. Ti amo, ti amo!" ripete in continuazione.
Cerco di ascoltare altro, perché quei ti amo sussurrati da una madre mi fanno salire la malinconia.
Avere una figura materna è importante nella vita di qualsiasi essere umano.
Non desidero altro che mia madre al mio fianco.
Ricordo che quando avevo otto anni, ci stendevamo sul lettone della sua camera. Mia madre mi abbracciava e sussurrava "ti amo" all'orecchio. Mi sentivo la bimba più felice del mondo, avevo le sue braccia intorno al mio corpicino. Vorrei averle ora, quelle braccia e quel suo profumo di casa.
Con la coda dell'occhio riesco a vedere Sophia abbracciata dalla madre.
Vorrei avermela goduta ancora un bel po', ma pensavo solo a me stessa e al mio stare bene. Fin quando un tumore ai polmoni, portandosi via mia madre... riesce a farmi capire quanto amore bisogna dare alle persone.

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LEI O LUI?
RomanceKara, una ragazza piena di obiettivi. Studentessa modello e amante della danza. Jack, amante dei cardigan e mocassini, classico nerd e figlio di papà. Con una famiglia nobile e con una grande aspettativa della vita. Insieme da ormai ben quattro anni...