CAPITOLO 34

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STEP
Eccomi giunta all'aeroporto. Mi guardo indietro con la scusa di guardare i bagagli, ma a chi voglio prendere in giro? Tutta questa gente ha capito che voglio vedere i lunghi capelli biondi di Kara, che mi chiedono di restare. Come prima, ha detto che ha bisogno di me.
Sono in fila da più di dieci minuti, non porto nessuna droga e altrettanto armi, non capisco proprio perché le mie valige debbano passare sotto questa specie di tunnel, non so neanche come si chiama, ah che rabbia!
Finalmente tocca a me, dopo che una signorina mi ha palpata in tutte le parti del corpo in cerca di qualcosa, una sensazione non spiacevole direi.
"Prego, vada!" mi invita una donna sulla trentina da dietro un bancone.
Entro con le mie valige in una specie di corridoio, che mi porta sull'aereo. Una volta aver posato le valige, finalmente posso sedermi in santa pace e pensare alla mia inutile vita di merda.
Mi manca Kara, vorrei averla qui, affianco a me che magari mi regge la mano. Magari con parole sussurrate all'orecchio come solo lei sa fare o che magari mi accarezza i capelli dolcemente.
"Signori vi invito ad allacciare la cintura che siamo pronti per la partenza, grazie!" dice una voce femminile da una cassa.
Così allaccio per bene la cintura e New York sotto i miei piedi si fa sempre più piccola.
New York è ancora più stupenda vista dall'alto, ritornerò sicuramente in questa città, perché non ne potrei vivere senza.
Ancora non capisco come faccia a vivere a Londra Jas, a parer mio è una città così triste, il sole non c'è mai cristo santo.

KARA
Un aereo vola sulla mia testa ad un'altezza stratosferica. Mi chiedo se sia Step.
Sono sul terrazzo dell'appartamento, sola... senza la mia Step.
Non mi ha dato modo di spiegare ed è andata via alla prima difficoltà, come suo solito.
Devo ammettere che mi manca un casino, dovevo chiudere questa storia molto tempo prima, così nessuna delle due ci sarebbe rimasta una merda quando l'una o l'altra prima o poi se ne sarebbe andata.
Mi batte ancora forte il cuore dalla rabbia e dal star male, così decido di farmi una camomilla, almeno cerco di calmarmi.
"Non so cosa sia successo tra voi, ma te l'ho detto Kara di fare attenzione!" sbuffa Sophia.
No, anche tu no. Per favore comprendimi e sta zitta. Ho fatto un casino lo so, ma rimedierò.
"Non volevo che succedesse tutto questo!" dico semplicemente.
Sophia annuisce, sistemandosi sul divano.
Cerco di cambiare argomento e non pensare Step, ma il senso di colpa si fa sentire nuovamente e questa volta so che ho sbagliato sul serio e non è stato un semplice scherzo.
"Stasera fa Orange is the New black, te lo vedi con me?" chiedo più a me stessa che a lei.
"Si" risponde semplicemente.
Così mi siedo vicino a lei con la mia camomilla bollente tra le mani.

Alla fine della prima puntata, sto piangendo come una cretina. Mi manca Step.
Sophia mi consola, ma la sua mente è troppo distaccata da me.
"Sop, non arrabbiarti con me... anche tu!" singhiozzo.
Sophia fa cenno di no con la testa, prendendomi fra le sue braccia magre.

STEP
Dopo dodici ore di aereo, finalmente arrivo in Inghilterra.
Noto tra la folla il mio fratellone Jas con un cartello in mano con su scritto:"la mia Step tatuata!"
Riesce a strapparmi un sorriso, non lo vedevo da mesi.
Non ha mai perso la sua bellezza. Ha tagliato i capelli, gli è cresciuta la barba e non solo... ha delle spalle enormi.
Con i suoi capelli biondi ed i suoi occhi azzurri, riesce ad attirare molti sguardi da ragazze. Ha un jeans nero stracciato, con una maglia bianca semplice con sopra un giubbotto di pelle.
Per avere solo trent'anni è un figo.
Ho un fratello figo ragazze, inutile che ve lo mangiate con gli occhi.
Corro da lui, abbracciandolo.
"Come stai Jas? Oh quanto mi mancavi!" esclamo.
Jas mi guarda dalla testa ai piedi e dice:"wow, ma sei uno schianto! Hai un corpo, wow!" sorride.
"Ti sei iscritto in palestra?" domando, toccando le sue spalle.
Annuisce, continuando a fare commenti sul mio corpo.
Okay, basta complimenti Jas sai che non mi piacciono... mi stai facendo diventare rossa come un peperone.
Ci incamminiamo verso l'uscita, Jas ogni tanto mi scruta con l'occhio.
Non sono mai stata in Inghilterra perché non mi è mai piaciuta, quindi non mi interessa visitarla.
"Come va?" mi chiede Jas, una volta saliti in macchina.
"Sto. E tu?" domando.
""Sto" non è una risposta. C'entra qualche ragazza? Io bene"
Non mi va di rispondere a questa domanda. Appoggio la testa al finestrino osservando gli abitanti di Londra.
"Okay. C'entra qualche ragazza" aggiunge.
Arriviamo in una piccola villa. Dall'esterno sembra abbastanza carina, con un giardino ben curato e con l'erba troppo verde che acceca i miei occhi. Ha delle staccionate bianche che recintano la villetta.
"Wow! Ti sei sposato?" rido.
"Per niente! Ho fatto un affare: ho aperto un bar!" ride.
Mio fratello Jas che prima di tutto questo fumava erba come un turco e beveva ogni giorno, ha messo la testa a posto e ha aperto un bar facendo tanti soldi?
Non ci credo.
"Sono fiera di te!" l'abbraccio.
Ricambia l'abbraccio e sussurra:"grazie!"

Stare qui un paio di giorni mi farà bene. Non so perché sono scappata fino in Inghilterra, potevo benissimamente parlare con Kara a quattr'occhi e lasciarmi spiegare, ma come al solito scappo... da qualsiasi cosa e da chiunque, per chiudermi in me stessa.

Accendo la mia solita sigaretta. Al terzo tiro ho già calmato la rabbia.
"Allora? Sono qui, avanti parla!" dice Jas.
Scuoto la testa facendo cenno di no. Jas annuisce e si allontana.
Ha una casa davvero troppo bella e mi meraviglio che all'interno non ci sia nessuna ragazza con indosso solo delle mutandine e la sua camicia.

1 ANNO DOPO...

KARA
Non ci credo ancora che sia passato un anno, oramai siamo alle vacanze estive e l'Università ha chiuso.
Io e Sophia viviamo ancora insieme, ogni tanto le squilla il telefono... immagino sempre che sia Step.
Step non ha chiamato, né nulla. So di aver sbagliato, ma non fino a questo punto.
Però ammetto che mi manca. Da quando è andata via, non sono uscita con nessuno... ne maschi ne femmine.
"Pronto?" risponde Sophia al telefono.
Noto che sta attenta, che il suo cervello è focalizzato sulla voce dall'altra parte del telefono.
"C-cosa? Non ci credo!!" urla.
Sobbalzo. Non l'ho mai vista in questo stato. È agitata ed entusiasta allo stesso modo, vedo che le sudano le mani e va in bagno per rifarsi il trucco.
Suonano alla porta, chi sarà?
"Oh vado io, resta comoda!" si affretta Sophia.
Cosa diamine sta succedendo? E chi è alla porta?
Sophia apre la porta d'ingresso dove riemerge una ragazza tutta tatuata, dove i suoi occhi blu si scontrano con i miei grigio-azzurri. Il mio cuore perde un battito, non mi sento più il corpo... è Step, la mia Step è qui.
"Tesoooooro!" urla di gioia Step.
Sophia si butta fra le sue braccia, dove insieme fanno una giravolta.
"Sei uno schianto, wow!" urla Sophia.
È così bella, non è cambiata di una virgola. Ha solo tagliato un po i capelli. Ma noto qualcosa di strano, sembra più raggiante e... non so.
"Ciao Step!" la saluto con la mano.
"Vieni!" apre le braccia.
Non ci credo, okay adesso muoio. Addio.
Mi fiondo fra le sue braccia con lentezza.
"Mi sei mancata!" sussurra Step.
"L'hai capito solo dopo un anno?" mormoro.
"Scusa. Ti spiego." si scusa Step.
Mi mancava un casino questo profumo, il profumo buono di Step. Il profumo del suo corpo, dei suoi capelli e dei suoi vestiti. Mi mancava lei.
Non parlare, non spiegarmi nulla... respira solo e continua a tenere le tue braccia intorno al mio piccolo corpo.

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