KARA
Sono le 18.34 e Step ancora non è tornata al campus.
Vero... abbiamo litigato, mi ha detto cose bruttissime. Ma comunque ci tengo a lei.
"Step, dove sei?" dice il messaggio.
Step non risponde, di nuovo.
Decido di lasciar perdere, a quanto pare non è una cosa di cui preoccuparsi.
Mi metterò a studiare un po':apro il libro di letteratura. Riesco a leggere solo due/tre pagine ma il mio cervello è focalizzato su altro. Su Step.
Da Jack sono passata a Step e da Step non riesco più ad andarmene. Sia fisicamente che mentalmente. Step è un pensiero fisso, non riesco a togliermela dalla testa.
"Se mi dici dove sei, vengo stesso ora!" le riscrivo un messaggio.
Ma non risponde. Provo a chiamarla, ma nulla, segreteria telefonica.
Proprio non capisco:o non vuole vedermi e sentirmi, per questo avrà spento il telefono e si sarà allontanata, o sarà successo qualcosa.STEP
"Allora... parli o no?" sto iniziando ad irritarmi.
Quest'uomo dall'aria giovane, con le somiglianze di mio padre non dice una parola da quando è passato a prendermi.
"Sai piccola Step, da quando è morta tua madre ti sono rimasto solo io" sbuffa.
Mi tremano le gambe, ci stiamo allontanando troppo.
"Fermati. Fermati qui!" urlo.
Entro nel panico, non sapevo che mia madre fosse morta. E se l'ha uccisa lui? Mia madre era succube di quest'essere considerato uomo.
Scendo dalla macchina in preda al panico.
"Avanti piccola Step, non avrai paura di me?" ha una voce così calma.
Inizia a piovere. La pioggia sul mio corpo è così morbida, non mi da fastidio per niente.
"Ti ho fatto una domanda!" urla mio padre prendendomi per i polsi.
"No, non mi fai paura!" urlo.
Ho i capelli e vestiti zuppi di pioggia.
Questo presunto uomo ride. Che cazzo ha da ridere?
"Che cazzo ridi?!" urlo.
Quest'uomo mi da un pugno sul labbro, facendomi cadere.
"Non mi parli così, hai capito? Voglio solo starti vicino. Diventare un padre migliore!" dandomi calci nello stomaco.
Sento i suoi calci come se fossero macigni nello stomaco.
Dopo di che il mio presunto padre sale in macchina, partendo a gran velocità.
Rimango a terra per un paio di minuti. Siamo abbastanza lontani dal campus, ma riesco ad arrivarci tra un passo e l'altro.
Ho la mano sulla pancia, si saranno formati dei lividi, ne sono sicura. Mi tocco il lato del labbro inferiore... sanguina. Come immaginavo.
È notte oramai, arrivo fuori la stanza di Kara. I mei piedi mi hanno portata da lei, nella mia casa.KARA
"Kara!" sento sussurrare.
Sono nel letto, sarà un sogno.
"Kara!" è una voce smorzata, quasi la voce di Step.
Mi guardo in giro ma non c'è, sarà nella mia testa.
Sento dei colpetti alla porta. Sussulto. Apro la porta cercando di fare meno rumore possibile per non far svegliare la mia compagna di stanza.
"Oh cazzo, Step!" chiudo la porta alle mie spalle.
Step è per terra. Con una mano si tiene la pancia ed ha un piccolo taglio sul labbro.
"Ti sei incontrata con lui?" mormoro.
Annuisce. "Merda, sei imbecille? Ci vai da sola?! Dovrei lasciarti crepare qua a terra!" sussurro con voce più alta.
"Lasciami allora!" sussurra con voce smorzata.
"Non potrei mai."
Le alzo la maglia per vedere cos'ha.
"Ci sono lividi vero?" domanda.
"Pochi!" mento.
Lo faccio fuori questo bastardo. Invece di rimediare con la figlia, peggiora le cose. Step voleva dargli solo un'altra possibilità e lui l'ha sprecata come meglio sa fare.
Non è poi così cattiva come sembra. Step sa essere buona... a volte.
"Vieni, ti accompagno in stanza!" sussurro.
Step mi avvolge un braccio al collo. Cerco di alzarla in braccio, ma è troppo pesante ed io ho delle mini-braccia.
"C'è la faccio, pappa molle!" ride.
È splendida. Le bacio il labbro ferito, sperando di alleviare almeno un po' di dolore causato da suo padre.
Arriviamo in stanza, l'appoggio delicatamente sul suo letto. Step fa una smorfia di dolore.
"Dormi con me?" chiede.
Si toglie la maglia con un lamento.
Chiudo gli occhi, non posso vedere quel suo bel fisico ridotto così.
"Allora? Dormi con me?" ripete.
Annuisco. Aspettavo questo momento da quando abbiamo litigato. Puntualmente ritorno da Step.
L'aiuto a togliere i pantaloni, sulle gambe ha un paio i lividi non grandi come quelli sulla pancia, ma ce l'ha.
"Vieni qui" Step apre le braccia.
Non ci penso due volte e mi fiondo fra le sue braccia.
Mi abbraccia da dietro, respira a fatica. Ha le sue labbra vicino al mio orecchio e il suo respiro su di me mi fa venire la pelle d'oca.
"Ti amo anche io Kara." sussurra.
Faccio finta di non sentire. "Come non ho mai amato nessuna." aggiunge.
Le bacio la mano che ha sotto al mio seno.
Step si addormenta subito dopo il mio bacio. Resto ad ascoltare il suo respiro per poi lasciarmi coccolare dal suo pollice che ogni tanto mi accarezza la mano.
Io e Step siamo così oramai, litighiamo per poi fare pace come se non fosse successo niente.
È l'unica che riesce a capirmi ed è l'unica che sa tutto di me. Mi addormendo con il dolce respiro di Step addosso.STEP
Mi sveglio prima della sveglia. Kara è ancora vicino a me, però è lei che abbraccia me.
Sposto piano il braccio di Kara sul mio fianco per non svegliarla, ma i miei piani non vanno mai come vorrei.
Kara si sveglia:"dove stai andando?"
"A fare una doccia!"
Sento il mio corpo indolenzito, mi alzo con una smorfia di dolore.
Kara annuisce e richiude gli occhi. È tenerissima con il pigiama.
Sono davanti allo specchio del bagno, non c'è bisogno di alzare la maglia dato che dormo in reggiseno e mutandine. Ho lividi violacei: solo se respiro mi fanno male.
Volevo affrontare una delle mie paure, ma adesso ho solo più paura. Volevo dargli un'opportunità, volevo perdonarlo...
Kara mi raggiunge ed entra in doccia con me.
"Mi perdoni?" le chiedo.
"Sono vere quelle cose che hai detto?" abbassa gli occhi.
"No. Volevo solo ferirti!"
"Ci sei riuscita!"
Le alzo il mento con due dita:"pace?"
Preme le sue labbra alle mie. Sono così morbide, cristo santo.
"Ti fa male?" chiede Kara, sfiorando leggermente il mio addome.
"Poco!" mento.
L'acqua oramai è diventata fredda, usciamo entrambe dalla doccia.
Prendo un'asciugamano e mi avvolgo all'interno.
"Vieni qui" apro le braccia.
Kara si fionda nelle mie braccia, e l'abbraccio con tutta l'asciugamano.
Restiamo a dondolarci per vari minuti.
"Kara, non ti costringo a restare con me." sussurro.
"Cosa?" mi guarda negli occhi.
"Hai una vita così bella, tutto secondo i piani"
"Step, eri nei miei piani." abbassa lo sguardo.
Le alzo il mento per far incontrare i nostri sguardi per poi baciarla.
In un modo o nell'altro ritorna sempre da me.
"Si sta sgonfiando, visto?" sorride, toccandosi lo zigomo.
"Mi eccitavi di più con lo zigomo gonfio!" rido.
Kara ride insieme a me:"allora dovrò fare a botte spesso!"
"L'hai mai fatto prima?" domando.
"No, mai fatto." arrossisce.
"Dai, andiamo in stanza!"
Le metto l'asciugamano attorno per non farla guardare dalla mia compagna di stanza ed entriamo in stanza.
"Prendi quello che vuoi e indossalo!" le dico.
Kara si avvicina all'armadio prendendo: dei jeans neri, maglia nera e un giubbotto nero.
"Ottima scelta di colori!" dico sarcastica.
"I tuoi vestiti sono tutti neri!" sbuffa.
"Vai a lezione!" le ordino, diventando seria in un secondo.KARA
"Calma." rispondo.
Okay, forse siamo due caratteri diversi. Ad esempio, non deve comandarmi altrimenti mi sale il nazismo porco cazzo.
"Scherzavo idiota!" sbuffa.
In tal caso vado a lezione lo stesso, non perché me lo dice lei.
"Vado, ciaaaoo!" la saluto con la mano.
"Hey aspetta, te ne vai così?" fa il segno del pollice in giù.
Le vado vicino regalandole un bacio a stampo, ma quando sto per allontanarmi, Step mi ferma per un polso tirandomi a lei.
Le sue labbra sono sulle mie, che iniziano a ballare la solita danza perfetta.
Amo Step e le sue labbra.

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LEI O LUI?
RomanceKara, una ragazza piena di obiettivi. Studentessa modello e amante della danza. Jack, amante dei cardigan e mocassini, classico nerd e figlio di papà. Con una famiglia nobile e con una grande aspettativa della vita. Insieme da ormai ben quattro anni...