KARA
"Dove sei? Dove sei Kara?" mi ripete mia madre al telefono insistentemente.
Non riesco a muovermi, sono paralizzata fuori all'ospedale.
"Kara! Kara rispondi, ti vengo a prendere!" continua a chiamare il mio nome.
"N-non lo so" rispondo semplicemente.
"Cosa vedi?" domanda.
Sono senza forze, non riesco a muovermi e ho il corpo congelato.
Mi guardo le mani ancora sporche di sangue, annuso i miei vestiti con ancora l'odore di Step, mi tocco la fronte ricordando i suoi baci, lasciando macchie di sangue sparse per il mio corpo.
"Allora? Tesoro avanti, aiutami a capire!" insiste mia madre.
Riattacco il telefono, iniziando a camminare senza una meta fra le strade deserte di questa piccola città in cui mi ritrovo.
Il vento mi sposta il capelli da un lato, facendomi sobbalzare.
"Ora del decesso 7:06" continua a ricordare il mio cervello.
Non posso ancora realizzare che mi ha abbandonata in questo mondo.
Mi sento così sola, Step, dove sei? Perché l'hai fatto?
Il mio cervello formula domande senza senso, continuo ad avanzare lentamente seguendo la strada sotto ai miei piedi, fin quando non cado in ginocchio per terra. Sento le lacrime rigarmi il volto, sento un vuoto nello stomaco, un vuoto nel cuore.
Non so più chi sono, cosa voglio e chi voglio.
Voglio solo te Step, voglio che mi tiri su da questa strada e mi asciughi le lascrime in volto. Voglio che mi dici che va tutto bene, voglio che mi baci la fronte e voglio che mi accarezzi i fianchi come tu solo sai fare. Voglio sentirmi essere desiderata, voglio la tua gelosia Step, voglio le tue dolci parole sussurrate all'orecchio. Voglio te, vienimi a prendere su questo cigolo di strada.
Ti aspetterò sempre, ma vieni a prendermi e dimmi che stavi solo scherzando, ti compro le sigarette Step, ma vieni.Sono seduta su quest'asfalto da più di un'ora e non ho intenzione di tornare a casa.
Il telefono è la decima volta che squilla, mi chiamano tutti, tranne la mia Step.
Step dove sei ora? Sei con tua madre?
"Pronto?" domando con un filo di voce.
"Kara! Kara finalmente, dove sei?" chiede Sophia.
"Sop, oh Sop vienimi a prendere. Non ci credo ancora!" inizio a piangere di nuovo.
Non mi piace essere così debole, non mi piace farmi vedere così.
"Tesoro, dove sei?" domanda.
"Non ne ho idea, volevo andare da Step ma poi ho realizzato che non vado da nessuna parte senza di lei e mi sono fermata" ammetto.
C'è un minuto di silenzio, quasi come se si stesse trattenendo le lacrime.
"Sei più avanti dell'ospedale?" domanda.
"C-credo d-di si!" rispondo con voce smorzata.
"Arrivo tesoro, resta lì!" stacca la chiamata Sophia.Sophia arriva in meno di mezz'ora, mi viene vicino correndo, mettendomi sulle spalle una piccola coperta di colore blu notte.
"C'era il papà di Step in ospedale" si siede accanto a me.
Scuoto la testa, mettendomi le mani sporche fra i capelli.
Non m'interessa dell'aspetto fisico, non m'interessa di nessuno figuriamoci del padre di Step. Voglio solo Step, qui, ora, affianco a me.
"Vieni qui dai!" mi tira a se Sophia.
"Oh Sop, è successo tutto così in fretta!" inizio a piangere di nuovo.
Non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di Step che mi guarda e subito dopo si accascia a terra.
Non ho sentito più nulla, solo il rumore del corpo di Step sull'asfalto.
"Cosa farò ora?" chiedo.
Ecco che queste domande si riformulano.
Ho bisogno di Eli.
"Devi solo andare avanti tesoro, Step rimarrà nei tuoi ricordi e forse sarà quello più bello!" cerca di aiutarmi Sophia.
Non voglio Step nei miei ricordi, voglio viverla.
Sophia aiuta ad alzarmi per poi andare a casa.
In auto nessuna delle due parla, ogni tanto Sophia mi guarda. Si, mi guarda, sento i suoi occhi che mi scrutano.
Non c'è musica, si sentono solo i nostri respiri.
Il tempo fuori sembra essere triste, riesco a sentire il fruscio degli alberi e il cinguettio degli uccelli.
Mi ricorda la terrazza che affittammo io ed Eli a Venezia, lì si che stavo bene.
Mi sento così dannatamente sola senza la mia Step.
Sophia non parla, sembra essere anch'essa scombussolata da questa cosa. Frena all'improvviso facendomi spaventare.
Guarda la strada dritta a se e poi sbatte ripetutamente le mani sul volante.
"Hey Sop, calmati!" cerco di aiutarla.
Ma chi aiuta me?
"Non riesco a realizzare, cazzo Kara!" urla.
Hanno tutti perso la calma, sono tutti disperati. Ho bisogno solo del mio senso di pace, delle sue carezze per calmarmi.
Immagino la sua mano che mi accarezza delicatamente il viso e subito dopo riesco a calmarmi.
"Dai, guido io!" le dico.
Scendo dalla macchina e anche Sophia fa lo stesso, i posti s'invertono.Arriviamo a casa, appena entriamo c'è profumo di Step.
Nella stanza da letto ci sono le sue cose sparse per terra, sui mobili e persino sulla poltroncina nell'angolo.
Puliró dopo, ho bisogno solo di una doccia in questo momento.L'acqua mi scorre sul corpo ripulendo ogni traccia di sangue, persino l'odore di Step.
Mi siedo nell'angolino della doccia: riesco solo a piangere. Quell'immagine di Step che si accascia per terra mi tormenta i pensieri. Ero lì e non ho potuto fare nulla per evitare tutto questo.Ripulisco la stanza piegando con cura ogni singolo abito di Step per poi riporli nel suo armadio.
Resto a fissarlo per vari minuti, fin quando non sento il suono del campanello.
"Kara, è per te!" urla Sophia.
Non ho voglia di vedere nessuno e non ho voglia di ricevere compassione.
"Piccola, ho saputo l'accaduto!" corre verso di me Eli.
C'è anche mia madre che resta a guardarmi con aria triste sull'orlo della porta.
"Oh Eli!" mi butto fra le sue braccia.
Eli ci sei sempre per me e non ti scambierei per nessuna cifra al mondo.
"Come stai?" domanda in tono dolce.
"Non sto!" rispondo semplicemente.
Eli si stacca da me, accarezzandomi la guancia.
Guardo mia madre, scrollo le spalle e faccio un sorrisino come a dire:"così doveva andare".
Mia madre scava nella sua borsa:"guarda cosa ti ho portato!" dice.
Dalla borsa caccia una bustina di caramelle, le mie caramelle preferite a forma di fagiolo.
Così dure all'esterno ma così morbide all'interno. Di mille colori.
"Dove l'hai trovate? Grazie mamma!" mi brillano gli occhi.
Riesce sempre a farmi stare bene, almeno mi ha fatto spuntare un sorriso vero.
"Trucchi del mestiere!" risponde con frasi fatte.
"Restiamo qui un paio di giorni, okay?" interviene Eli.
"E con il lavoro cosa farai? No, non puoi!" mi agito.
"Oh beh, chiuderò per un paio di giorni, non è la fine del mondo d'altronde!" risponde con decisione.
Mi prendo un minuto di silenzio per pensare alla risposta, ma infine annuisco semplicemente sussurrando un misero grazie.
Mi siedo sul divano per mangiare le mie adorate caramelle.
Non l'avevo mai visto così grande e vuoto.
Sophia, mia madre ed Eli sono in cucina chiacchierando fra loro.
Sento rumore di pentole, immagino mia madre stia cucinando per smorzare la tensione.Step, manchi solo tu qui. Sono passate poche ore e la tua assenza già inizia a sentirsi, non oso immaginare nei prossimi giorni.
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LEI O LUI?
RomanceKara, una ragazza piena di obiettivi. Studentessa modello e amante della danza. Jack, amante dei cardigan e mocassini, classico nerd e figlio di papà. Con una famiglia nobile e con una grande aspettativa della vita. Insieme da ormai ben quattro anni...