CAPITOLO 42

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STEP
04:54
Oh non mi frega un cazzo se è tardi e che sono quasi le cinque di mattina.
Vado sotto al palazzo della ragazza, lui esce ed io lo faccio una merda. Semplice!
Non ricordo esattamente dove abita, mai stata così lucida e ubriaca nello stesso tempo.
Ringraziando la fidanzata di Jack che quella sera mi ha lasciato un bigliettino con numero e via di casa.
Etero curiosa, che nervi.
Riesco ad arrivare sana e salva da lei.
Dopo aver bussato a tutti i citofoni finalmente mi risponde una voce a me familiare.
"Chi cavolo è?!" domanda Mariana con una voce assonnata.
"Sono Step!" rispondo.
"Ah sei viva? Dai sali, Jack dorme!" mi invita.
"Oh no, è tardi, grazie!" rispondo.
Ma aspetta, potrei salire tranquillamente e scoparmi la sua ragazza oppure salire e ammazzarlo a mani nude.
Vasta scelta!
"Okay salgo, sveglia Jack devo parlargli!" sbuffo.
"Step è tardi!" inizia a fare giri di parole.
"Cazzo apri, fammi salire e sveglia Jack!" sbotto.
Subito dopo Mariana apre il portone indicandomi il piano in cui abita.
Ottimo quarto piano a piedi, le scale sembrano infinite e la rabbia si fa sempre più forte.
Sento i pugni serrati lungo i fianchi polverizzarsi.
"Dov'è?" chiedo, entrando dalla porta.
"Ehi Step!" alza le mani in aria Jack.
Mi avvento su di lui, mettendolo spalle a muro.
Femminuccia. È una femminuccia, trema sotto il mio tocco.
"Se sei uomo, ripeti quello che hai detto a Kara nel bar!" urlo.
"Ma di cosa parli?" domanda lui.
"Oh avanti, prendi per il culo qualsiasi persona ma non me. Ripetilo!" mi sento forte.
È la stessa scena di quando facevo qualcosa di sbagliato e mio padre mi puniva.
"Ah sì! Adesso ricordo..."

KARA
Sono fuori la discoteca, sono oramai alla decima chiamata ma senza ricevere risposta.
Sono preoccupata per Step, non mi risponde e ho il cuore che batte a duemila.
Step dove sei?
"Allora? Ti ha risposta?" chiede Sophia.
"No!" dico semplicemente.
Dopo un po' vedo arrivare la mia cinquecento in tatta e anche la mia Step.
"Avanti sali!" mi prende per il polso, buttandomi verso la macchina.
"Cazzo Step, ma sei fuori?! Cosa ti succede?" sono quasi terrorizzata, ma non ho paura, no.
"Sali in macchina piccola!" si corregge.
Seguo i suoi ordini.
Step si avvicina a Sophia chiedendole qualcosa, Sophia risponde con un cenno del capo.
Step è con me in macchina, oramai viaggiamo senza una meta. Ha preso più fossi ora che in tutta la sua vita.
"Dopo che tu gli hai tolto la mano, ha continuato a toccarti?" chiede dopo mezz'ora di silenzio.
"No Step, sono uscita dal bar!" ammetto.
Step aumenta la velocità, facendomi salire l'adrenalina.
"Tu capisci che non devono toccarti? Sei roba mia piccola, al solo pensiero della sua mano sul tuo ginocchio mi fa salire di più il sangue al cervello cazzo!" sbotta.
La velocità aumenta e vedere Step in questo stato, così gelosa, mi fa eccitare così tanto cazzo.
"Perché stringi le gambe?" domanda, guardandomi sott'occhio.
"Fermati!" urlo.
Step al mio urlo continua ad aumentare la velocità, facendomi bagnare ancora di più.
"Cazzo Step, accosta!" ripeto.
Step tira il freno a mano, frenando in una sola botta.
Rimaniamo completamente immobili, guardando la strada buia davanti ai nostri occhi. Riprendendo fiato, come se avessimo fatto tutta questa strada correndo a piedi.

STEP
C'è silenzio. Nessuna delle due parla, fin quando Kara non si avventa su di me, mettendosi a cavalcioni sulle mie gambe.
Spingo il sediolino all'indietro, cominciando a baciarla con eccitazione.
Kara mi mette una mano fra i capelli, tirandomeli all'indietro.
"Mi fai solo eccitare di più quando sei così fuori di testa!" ammette.
"Ah sì?" emetto quasi un gemito.
"Sei così psicopatica e pazza che madonna, mi fai bagnare così tanto!" mi lascia vari baci umidi per il collo, iniziando a sussurrare.
Mi prende una mano, mettendosela fra le gambe.
Inizio a muoverla da sopra ai pantaloni che sono così fastidiosi che dio mio, glieli straccerei con i denti in questo preciso istante.
"Ah sì?" ripeto sussurrando.
"Avanti Step, caccia le tue fantasie più perverse!" mi incita Kara.
Mi ha completamente spiazzata, non riesco a capire se è completamente ubriaca o se è così tanto eccitata da scoparmi in auto.
Resto immobile, non sapendo cosa fare.
"Avanti Step, non farti pregare!" aggiunge.
Le strappo la camicia facendo saltare i vari bottoni, rimanendo puntualmente stupita dai suoi seni.
Kara sussulta a quello strappo emettendo un gemito.
Cerco di infilare la mano nei suoi pantaloni, che cazzo sono talmente stretti che non ci entra neanche un dito.
"Oh aspetta!" sussurra affannata.
Se li sfila in un batter d'occhio, non riesco a capire neanche come abbia fatto.
Rimane in mutande sul mio corpo, sento il suo sesso così caldo e bagnato sulle mie coscie nude.
Riprovo ad infilare la mano e questa volta entra con gran facilità.
"Questo vuoi? Vuoi che ti tocchi?" sussurro.
Kara si muove al ritmo delle mie dita, muovendo i fianchi in un cerchio perfetto.
Ecco la risposta.
Le mie dita si fanno strada nella sua intimità, come se puntualmente scoprissero un mondo nuovo.
"Oh sì!" geme Kara.
Le mie dita si muovono velocemente, così veloce da farla strillare.
È così eccitata e così pura allo stesso momento.
Kara si muove con più rapidità sulla mia mano, ha fretta di arrivare, vuole arrivare ed io la farò arrivare.
Prendo tra i denti uno dei suoi capezzoli stuzzicandolo anche con la lingua, ma con la costanza di muovere le dita così veloci da far arrivare finalmente Kara.
Rimane per un secondo immobile, riprendendo fiato.
Ha la fronte sudata, tutto il suo corpo è sudato.
Mi prende fra le sue braccia magre regalandomi un abbraccio pieno di passione e amore.
Non voglio che mi faccia qualcosa, sono così vulnerabile nelle sue braccia che mi dimentico anche del sesso. Riesce a calmarmi con un semplice abbraccio, in questo momento salverei un gattino fra le ruote di una macchina talmente che mi sento il cuore caldo.
"Ti amo Step!" sussurra.
"Anch'io piccola" rispondo.

KARA
Rimango a cavalcioni su di lei, Step ha le mani sui miei fianchi, sono gelide ma non preferirei altro. Il suo tocco sul mio corpo è sempre magico.
Ha la testa appoggiata sulla mia spalla ed ha un respiro lento e leggero.
Si sente una macchina che sgomma in fretta e furia, Step alza subito la testa per guardare nello specchio retrovisore.
"Cazzo no!" sbotta.
"Step?" domando.
"Vestiti piccola, che andiamo a casa!" inizia ad agitarsi ma come sempre ha tutto sotto controllo.
Step parte spedita, facendo scivolare le gomme sull'asfalto.
La macchina dietro di noi bussa insistentemente, non capisco proprio perché abbia così timore di quella macchina.
"Chi è Step?" domando ancora.
"Gente di strada! Di sicuro vorranno tutto quello che abbiamo!" risponde.
Riesco solo a guardarla impaurita.
"Siamo quasi in città. Non aver paura piccola!" mi incoraggia, mettendomi una mano sulla coscia.
Non ho paura se sono con te Step, nessuna persona mi fa sentire al sicuro come sai fare tu. Nessuna persona riesce a farmi uscire dal panico con una semplice carezza, non una qualsiasi, ma la tua.
La macchina dietro di noi continua a bussare fin quando non ci affianca:"avanti tesoro, non voglio farti nulla, fermati!" urla l'uomo sulla trentina.
Okay, scherzavo, ho paura ma mi sento al sicuro con Step.
"Vaffanculo!" sbotta Step.

STEP
La macchina che ci aveva affiancate finalmente scompare dalla vista.
Kara è diventata bianca cadaverica ma finge di non aver paura per il semplice fatto di apparire forte ai miei occhi, quindi le reggo il gioco.
"Uoh l'adrenalina a mille eh?" urlo.
"Oh sì, si, si. Fantastico!" risponde con gli occhi sbarrati.
Mi fa uscire una risata che non riesco neanche a capire da dove sia uscita.
"Ti va di fare colazione?" le chiedo.
"Oh sì, mi brontola lo stomaco!" ammette.
Sono solo le 6:30 di mattina e una buona colazione ci vuole.
Per strada non c'è anima viva, solo poche persone si aggirano per i viali deserti. Altri iniziano la loro corsa mattutina e invece altri sono pronti per iniziare un'altra giornata di lavoro.
Ci fermiamo ad un bar poco distante dalla città, ci sono tre persone contate all'interno: la barista, la cassiera e un vecchio barbone.
Ci avviciniamo all'entrata, l'aria mattutina invade le mie narici lasciandomi un senso di libertà e freschezza, ma la bellissima sensazione viene smorzata dall'auto che ci ha affiancate prima, sbarrandoci la strada.
"Vaffanculo tu, troia!" riesco a sentire semplicemente.

KARA
Un colpo di pistola trapassa il piccolo corpo di Step, dritto nella pancia. Step si gira, mi guarda e cade per terra.

Sono a terra con il corpo di Step fra le mani. Mi guardo le mani sporche di sangue; del sangue della mia Step.
Mi escono solo lacrime salatissime, mi batte il cuore a tremila e riesco a sentire il suo corpo farsi sempre più debole.
"Hey smettila di piangere, sto bene!" parla con voce smorzata.
Le sue labbra si fanno subito di un colore violaceo.
L'autombulanza che avevo chiamato poco fa si piazza sul posto in meno di due minuti, prendendo Step fra le mie mani per poi metterla su un lettino.

Sono con lei in questa vettura, riesco a sentire il suo battito farsi sempre più debole attraverso la sua mano.
Ha gli occhi fissi su di me, leggermente socchiusi. La mascherina che ha sulle labbra ogni tanto si appanna per il troppo respirare.
"Battito cardiaco irregolare! Si sbrighi collega!" dice il paramedico.
"Cosa vuol dire? Mi aiuti a capire!" urlo.
Il paramedico finge di non sentirmi, focalizzando tutta la sua attenzione su Step.
Step non puoi abbandonarmi proprio ora. Step non puoi!
Ha ancora gli occhi fissi su di me, le sue pupille diventano sempre più grandi quasi come se stesse sentendo dolore.
Nell'abitacolo si sente puzza di medicinali e di cibo andato a male.
Step con quel suo poco di forza che le rimane, stringe la sua mano nella mia come se mi stesse salutando.
Sta succedendo tutto troppo in fretta, voglio svegliarmi da questo brutto sogno.

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