STEP
Kara non è vicino a me, dov'è? Mi sono addormentata con lei ed al mio risveglio non c'è più.
Sono l'una di notte ed è in giro da sola non sapendo dove.
Chiamo Sophia. Non mi frega se dorme, può essere da lei.
Risponde dopo vari tentativi di chiamata.
"Che cavolo vuoi Step a quest'ora di notte?" risponde assonnata.
"C'è Kara da te?" le dico, arrivando al dunque.
"No, perché?" risponde.
Stacco la chiamata.
Merda, Kara, dove sei?Passo il resto della notte sveglia. Rigirandomi nel letto di Kara. Non riesco a dormire: guardo in giro impaurita e preoccupata. Impaurita per il buio e preoccupata per Kara.
Riesco ad addormentarmi verso le 5:30 del mattino, appena il sole spunta dalla finestra facendo un po' di luce in quella stanza così buia e vuota.Rifaccio lo stesso sogno. Lo stesso incubo.
Sono in camera mia, con una Step sedicenne. Mia madre e mio padre litigano. Mi rifugio nell'armadio della mia camera insieme alla Step sedicenne: mio padre entra in camera, apre l'armadio e inizia a picchiare la Step più piccola. La Step ventunenne osserva tutto nei minimi dettagli.
Mi sveglio sobbalzando, in un bagno di sudore.
Kara ancora non c'è. Dove diavolo è?
Sono le 7:30 di mattina, tra poco incomincia la lezione di religione.
Mi preparo lentamente non fregandomi del ritardo.
Una volta pronta, mi avvio verso la classe chiedendo a tutti se qualcuno avesse visto Kara Young. Alcuni rispondono di non averla vista, altri non ne conoscono neanche l'esistenza di questa bellissima ragazza ed altri addirittura mi evitano.
Entro in classe in ritardo, ovviamente. Kara non c'è.
Il professore di religione non è più quello precedente.
"Ciao, sono il professor Sertori e sono il nuovo insegnante di religione!" sfodera un sorriso.
"Stephany Adams" rispondo.
"Bene, si accomodi signorina Adams" risponde gentile.
Il professore parla, capisco solo alcune vocali. Ma io ho la testa altrove.
Sono appoggiata nei palmi di entrambe le mani, cercando di capire dove sia Kara.
Non dovevo dirle quella stupida cazzata, sono stata un'idiota.
L'ho fatta lasciare con il suo Jack riducendola in brandelli e tra l'altro è scomparsa. Non può essere vero.La lezione di religione passa in fretta, che gran palla.
Non me ne frega un cazzo della religione.
Ci sono Sophia, Darcy, Hogan e Callie in corridoio.
"Bellezze" saluto, evitando lo sguardo di Hogan.
Ricambiano il saluto.
"Ciao eh!" interviene Hogan.
"Si. Ciao!" rispondo.
"Qualcuno di voi, per caso, ha visto Kara?" domando.
"Avete litigato?" domanda Callie con un risolino.
Cosa cazzo vuole? Che si faccia gli affari suoi.
"L'avete vista sì o no?" mi agito.
"No Step... non l'abbiamo vista!" risponde Sophia.
"Dobbiamo preoccuparci?" domanda Hogan.
"No, certo che no. Ha bevuto, e sapete com'è quando beve." mento.
Annuiscono guardandomi in un modo al quanto strano mettendomi a disagio.
Dio mio, dico palle su palle. Non mi crederanno mai.
Esco da scuola, raggiungendo le scale di emergenza, dove posso fumarmi una sigaretta in santa pace.
Merda. Da lontano vedo Troian che parla con un gruppo di ragazze.
Non venire qui, non venire qui, non venire qui.
"Steeeep" urla da lontano Troian.
"Dimmi" sbuffo.
"Stasera vieni da me?" dice, dondolandosi con un risolino.
"Ho da fare" borbotto.
"Devi stare con la tua Kara?" risponde imitando la camminata di Kara.
"Quello che devo fare, non sono problemi tuoi. Non ho tempo per te, punto." rispondo irritata.
Oramai Troian se n'è andata. Ho acceso una seconda sigaretta.
Kara dove sei?
Ricordo che dietro al campus c'è un lago, potrei andare a vedere li.
Io e Kara non siamo così diverse poi... io mi rifuggo sempre lì, ed era quello il posto in cui volevo portarla.
Vado al lago correndo, non ho mai corso così veloce. I capelli mi sbattono contro la faccia, non facendomi vedere nulla.
Arrivata al lago, non vedo nessuno.
"Kaaaraaa" urlo.
Nessuna risposta.
Cerco di guardarmi un po in giro, quando poi intravedo, dietro ad un albero delle lunghe gambe con al piede converse bianche. È lei.
"Hey, non scappare mai più da me in questo modo." le dico, appoggiandomi all'albero.
Lei annuisce guardando il lago.KARA
Sono qui da stanotte. Non ho avuto paura di quello che poteva succedermi, volevo solo sprofondare nel mio senso di colpa.
Questo posto mi rilassa, è la pace dei sensi. Il vento che mi scuote i capelli mi fa venire la pelle d'oca.
"Facciamo un gioco?" mi chiede Step.
Non ho voglia di giocare ad uno di quei stupidi giochi da bambini.
"Io faccio una domanda a te e tu rispondi... e viceversa" aggiunge.
Hm, finalmente può rispondere ad alcune delle mie domande.
"Inizio io." incalzo.
"Okay. Domanda!" dice, sedendosi affianco a me.
Sono tanto curiosa di sapere cosa sogna...
"Si. Ehm... cosa sogni ogni notte? Ti sento urlare sempre nel letto." chiedo imbarazzata.
"Sogno mio padre." dice semplicemente.
"Tocca a me. Cosa provi per me?" dice, avvicinandosi all'orecchio.
Mi fa tremare l'intero corpo.
"Assolutamente nulla!" rispondo.
Sarà vero?
"Perché sei così stronza?" domando.
"Com'è morto tuo padre?" risponde con un'altra domanda.
"Non sono cose che ti riguardano." rispondo.
"Abbiamo una cosa in comune, Kara... entrambi i nostri padri sono morti." dice, fissando il lago.
Ho gli occhi fissi su di lei, è bellissima. Non capisco come abbia fatto a trovarmi.STEP
Non sono in ottimi rapporti con mia madre e mio padre è morto... credo.
Kara appoggia la testa sulla mia spalla.
"Come stai?" le chiedo.
"Non bene." risponde.
"So cosa si prova... e mi dispiace." le dico stendendomi.
"Ad essere lasciata?" ride.
"Ad essere picchiata..." abbasso gli occhi.
Non ne ho mai parlato con nessuno ma Kara mi trasmette sicurezza. Nessuno conosce la mia storia.
"Oh Step, puoi anche non parlarmene, se vuoi..."
si accoccola sul mio seno.
"Avevo sedici anni, mia madre e mio padre litigavano tutti i giorni. Mio padre per sfogarsi, saliva in camera mia ed iniziava a picchiarmi." mi scende una lacrima.KARA
Step si gira dall'altra parte, guardando il vuoto.
"E mia madre non lo fermava..." conclude.
"Ora non c'è più Step, non devi avere più paura" cerco di incoraggiarla.
Si gira verso di me, ha gli occhi lucidi.
"Sono scappata di casa con mio fratello a diciassette anni. Non l'ho più visto e sentito, non so se sia vivo o meno." le trema la voce.
Perché mi parla di cose così intime? L'unica cosa che mi viene da fare è baciarla.
Appoggio le mie labbra alle sue e delicatamente le accarezzo con il pollice la guancia.
Non è così forte quanto sembra, non l'ho mai vista piangere ed i suoi occhi blu intenso mischiato alle lacrime diventano di un blu stupendo.
"Dimmi qualcosa di bello" ordina.
Inizio a cantarle la canzone che mio padre mi cantava ogni volta che piangevo.

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LEI O LUI?
RomanceKara, una ragazza piena di obiettivi. Studentessa modello e amante della danza. Jack, amante dei cardigan e mocassini, classico nerd e figlio di papà. Con una famiglia nobile e con una grande aspettativa della vita. Insieme da ormai ben quattro anni...