CAPITOLO 4

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Il ragazzo voltò la testa per guardarmi. mi guardò negli occhi. il mio cuore si fermó....è lui...gli occhi verdi....il mio salvatore.

Restai a bocca aperta davanti a lui, nessuna parola uscì dalla mia bocca. Poi improvvisamente qualcuno schioccó le dita davanti a me.

-No ma vuoi una foto o un autografo?

Mi domandò il ragazzo.

-ehmm..no.. mmm scusami, ma ci conosciamo?

-Mmm no, non penso ma se vuoi oggi puoi venire a casa mia, cosi facciamo più conoscenza.

Mi disse con voce sensuale.

-No grazie, penso di aver sbagliato persona.

-Non fa niente, dolcezza. Oggi potremmo conoscerci meglio .

-Emmhh..come scusa?

Il ragazzo ha probabilmente gli stessi occhi del mio salvatore, ma il suo carattere affatto. Anche se non conosco il ragazzo che mi ha salvato, so che non sarà mai come lui.

-In ogni caso, non hai sbagliato! Se cambi idea fammelo sapere, bambola.

-No grazie, usa queste parole per un altra ragazza.

-Mmm si sicuro! allora ci servite o no? Voglio le patatine fritte e il pollo con la salsa Vichy.

-Scusami, ma ti servirò io.

-Allora fai il tuo lavoro e smetti di parlare, poi vattene.

-Pff..se non sei contento puoi andartene.

-Se non sei contenta del tuo lavoro allora vattene.

-Ma non per...ahhh ma lascia stare non ne vale la pena.

Andai a dare il loro ordine alla cucina. Poi andai verso un altro cliente,vidi Alex ridere con i ragazzi di prima. Li conosce? Glielo chiederò quando chiuderemo. Successivamente andai a prendere le portate dei ragazzi per dargliele. Non volevo vederli, ma ero obbligata.

-Ecco i vostri piatti! Buon appetito.

Dissi freddamente, mi girai per andarmene, ma qualcuno mi tenne per il braccio. Mi voltai e vidi la mano del mio "salvatore" , che teneva la mia. Mi liberai dalla sua presa e lo fissai

-Che cosa vuoi?

Mi fece segno di avvicinarmi, lo guardai con diffidenza e mi avvicinai un po'. Mi disse di avvicinarmi ancora, allora mi avvicinai, poi mi disse di chinarmi. Lo guardai senza capire,presi tempo per farlo, allora mi prese la mano. Io lo guardavo, i nostri visi erano a qualche millimetro l'uno dall'altro. I suoi occhi, ero sicura che fosse lui, ma da un lato era: cattivo, arrogante e attraente. Si avvicinò al mio orecchio e mi disse:

-Te.

Rimasi così per qualche secondo. Vidi che era sincero per una volta, non lo aveva detto con tono perverso ne per prendermi in giro . Ma sentì della gente ridere. Guardai i 3 ragazzi che ridevano di me .

-Seriamente, sei solo un bastardo che ci prova con tutte le ragazze che gli passano davanti.

Dissi furiosa. Improvvisamente divenne serio, mi guardava con uno sguardo freddo. Non avevo paura di lui. Ho visto cose peggiori nella mia vita che un ragazzo che mi guarda male, si alzò ,si avvicinò a me, poi mi diede uno schiaffo, la mia testa era completamente girata verso la sinistra, mi misi la mano sulla guancia che era super calda. Guardai il ragazzo e lo spinsi con tutte le mie forze, ma lui era molto più forte di me e perciò non lo spostai, nessun suono uscí dalla mia bocca. Fermai le lacrime per mostrarmi forte. Ma all'interno volevo far uscire tutta la mia rabbia e il mio dolore. Ero stanca di farmi colpire da mia madre, figuriamoci da uno sconosciuto .. Non so perché sono ancora in vita in questo pianeta maledetto. Mi girai e vidi tutta la gente che ci stava guardando. Abbassai lo sguardo e andai dietro il ristorante. Mi vergognai della mia vita, solamente a causa di un ragazzo che non rispetta le donne.

-Resti qui ?

Disse una voce dietro di me, mi voltai e vidi Alex davanti a me.

-puoi andare, tornerò subito . Posso prendermi una pausa ora?

-Si certamente, cioè si a volte, non ti preoccupare per Bradley non ...

-Bradley?

-Si il ragazzo che si chiama Bradley , é mio cugino. Fa parte del nostro gruppo di amici.

-Ahh bene.

Poi mi voltai, non volevo più parlare di lui.

-Sai, lui non é così. Ha un grande cuore, solo che é difficile per lui, per il momento.

Mi voltai verso Alex furiosa.

-Difficile? Tu pensi che per me la vita é bella? Voi non sapete niente della mia vita, non c'è solo lui al mondo che ha dei problemi.

-Lo so, non avrebbe mai dovuto darti uno schiaffo...

-Ma lo ha fatto.

-É per questo che mi scuso!

Disse una voce dietro Alex, ci voltammo entrambi e vedemmo suo cugino davanti alla porta che portava all'uscita , mi girai , non volevo parlarne. Alex rietró dentro e Bradley venne verso di me, prese una sigaretta e cominciò a fumare. Non lo guardai neanche, mi disgustava.

-Scusami, non volevo farlo veramente ...

-Se non volevi farlo, perché lo hai fatto?

- Non lo so, non riesco a controllare la mia rabbia.

-Non é una ragione.

Gettò la sigaretta che finì a terra. Si mise davanti a me e mise le mani sulle mie spalle. Gliele tolsi subito.

-NON TOCCARMI!

mi guardò furioso, ma vidi anche tristezza nei suoi magnifici occhi verdi. Sono molto delusa dal fatto che non è il mio salvatore. Speravo di rivederlo un giorno.

-OK, SMETTILA DI FARE LA BAMBINA.

Era veramente irritato. Respirava forte e mi guardava negli occhi. Avanzò verso di me e mi prese le braccia

-Sono venuto per scusarmi, cosa vuoi di più? Che mi metta in ginocchio per chiederti perdono?

lo guardai spaventata, il suo sguardo era ancora più scuro. Solo una piccola luce, appesa dietro la porta ,faceva da illuminazione dietro il ristorante. Il suo viso era a qualche centimentro dal mio, non provai a parlargli. Qualche volta lo guardai negli occhi, aveva il respiro corto.

-Io...tu mi fai male, lasciami.

Abbassò lo sguardo sulle sue mani che mi tenevano forte poi mi lasciò e indietreggiò di un passo. Misi la mano sul mio braccio che mi faceva veramente male, non sapeva veramente come controllarsi.

-Mi dispiace.

-E' cosi. Sono condannata evidentemente che tutto il mondo mi aggredisca. Voi non capite che io voglio solo un po' di pace nella mia vita. Non è cosi difficile da capire.

Le lacrime scesero sulla mia guancia, poi incominciai a piangere. Anche lui mi guardava, poi mi disse:

-Si e questa "pace" , pensi di essere l'unica a volerla? pensi solo a te stessa, sei un egoista. mi chiedo perchè sono qua a perdere tempo con te. Addio

poi se ne andò verso la strada, io egoista? No, lui non lo sa, non mi ha conosciuta.

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