CAPITOLO 13

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Mia pov's

-BRADLEY !

urlai e corsi verso di lui. Lo aiutai ad alzarsi con difficoltà. Chiusi la porta e lo trascinai dentro la sua camera. Continuava a gemere di dolore a ogni passo che faceva.

Arrivammo dentro la sua camera e mi chiese di portarlo dentro il bagno, si sedette sul pavimento e si chinò sulla tazza.

-Bradley ! Che è successo?

-Sono...i Killers!

- Mio Dio, stai sanguinando d'appertutto, devo portarti all'ospedale. Vado a chiamare Anne.

Mi alzai per cercare il mio telefono, ma Bradley  mi tenne  per la mano.

-Non...posso...andare all'ospedale!

-Perché? Ma guardati!

-Perché...mi chiederanno come è successo...e non posso dire che faccio parte di una gang! Avvertiranno la polizia.

-Ma...Cosa faccio?Ti lascio così? No, vado a chiamare Annalise per dirle di venire.

Dissi agitata.

-No!

- Ma io non posso fare nulla da sola!

-Si che puoi! Guariscimi ora perché...non posso aspettare ancora...molto tempo con questo dolore.

Lo guardai sorpresa, come posso guarirlo? Non c'é nulla qui. Emette un verso di dolore, non potevo restare a guardarlo.

-Dov'è il kit di pronto soccorso?

-Nel...dopo il corridoio a destra.

Mi alzai e andai a cercare il kit, lo presi e mi sedetti alla sua sinistra. Presi una salvietta umida per toglierli il sangue dal viso. Eravamo molto vicini l'uno dall' altro. Il che mi fece arrossire,perché mi guardava negli occhi, con i suoi magnifici e intensi occhi verdi. Lo guardai un momento per poi distogliere lo sguardo dai suoi occhi alla salvietta, che tenevo nelle mani, poi gli chiesi imbarazzata:

-Puoi toglierti la maglietta  per toglierti il sangue.

Ci provò, ma gridò di dolore, non riuscivo più a sentirlo soffrire, perché mi faceva male sentirlo urlare e gemere di dolore.

-Lascia stare! Faccio io.

Dissi subito.

-Okay d'accordo.

Poi realizzai quello che avevo detto, dovevo toglierli la sua maglietta. Feci un respiro profondo e presi i bordi della sua maglietta con mani tremanti. Continuava a fissarmi, ma non ad aiutarmi. Sollevai un po' la sua maglietta e vidi un taglio sulla sua pancia, poi sollevai completamente la sua maglia. Guardai il suo corpo muscoloso, i suoi addominali, con dei tattoo a lato, sentì una piccola risatina. Alzai gli occhi verso Bradley  che rideva con difficoltà.

-Perché ridi?

Gli domandai.

-Il mio corpo ti fa abbastanza effetto?

Disse beffardamente.

-Che...Cosa? Non è vero nulla.

Dissi tutta rossa. Rise ancora un po' poi si fermò per guardarmi in cagnesco. Presi del cotone e ci misi sopra il disinfettante.

-Brucerà un po'.

Dissi per avvisarlo.

-Sono abituato.

-Bene allora non piangere se brucerà, perché la tua ferita sulla pancia è un po' profonda.

Disinfettai la ferita sulla fronte e quando finì cominciai a disinfettare il suo ventre. Quando appoggiai il cotone sul taglio, rimbalzò a causa del dolore e ringhiò.

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