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Avevano portato la donna a casa di Rosalie e Bernard.
Oscar, nonostante le poche forze rimaste, aveva chiesto ai soldati di continuare a combattere.
L'avevano stordita con il laudano per non farle sentire il bruciore della ferita.
André ed Alain erano rimasti con lei, preoccupati per le sue condizioni.
«Cosa ti ha detto il dottore?»
«La ferita è grave e profonda, per poco il proiettile non le ha sfiorato il cuore. Se il colpo fosse stato un po' più a destra sarebbe morta sul colpo. È ottimista, dovrebbe farcela»
«Non sembri convinto...»
André poggiò la mano su quella della donna e Alain sussultò.
«Ed io che pensavo di essere uno dei primi...»
«Di cosa stai parlando?»
André alzò lo sguardo verso Alain, cupo.
«Ti abbiamo aiutato André, lei non lo sa»
«Non intendo questo...»
Alain annuì leggermente, poggiando lo sguardo sulla donna.
La febbre si era abbassata.
Aveva la fronte sudata, gli occhi chiusi ed una smorfia di dolore sul volto.
«Ah... A-A...»
L'effetto del laudano era quasi terminato ed Oscar  iniziò a lamentarsi per il dolore.
Si agitava nel letto, sentendo un bruciore atroce sul petto.
Alain prese di nuovo la pezza impregnata e la avvicinò al viso della donna.
«Fa attenzione...»
La allontanò velocemente dal suo viso e vide la donna rilassarsi un po'.
«Meglio non scherzare con queste cose, vero?»
«Già...»
Sentirono qualcuno bussare e poco dopo aprire la porta.
«Vi ho portato un po' di minestra, avrete fame...»
«Grazie Rosalie...»
La ragazza poggiò il piccolo vassoio sul tavolino poco distante e si soffermò vicino André, poggiando le mani sulle sue spalle.
«Vuoi un po' di minestra?»
«No grazie... Non ho molta fame»
«Ma dovrai pur mangiare qualcosa...!»
Il volto dell'uomo era pallido e stanco.
Avevano combattuto tutto il giorno e si erano riposati solo prima del ferimento di Oscar.
«Non preoccuparti, ti ringrazio ma è come se avessi accettato»
Rosalie non rispose, chinò il capo e si allontanò da lui.
«Mm...»
André si avvicinò alla donna, la febbre era tornata e sembrava più alta di prima.
Strizzò una pezza nell'acqua fresca e la poggiò sulla sua fronte.
«Le è salita di nuovo la febbre?»
«Già...»
André le accarezzava i capelli lentamente, con lo sguardo perso nel vuoto.
Le campane della cattedrale suonarono la mezzanotte, facendo rabbrividire tutti nella stanza.
«Perché non andate a riposare? Penseró io ad Oscar»
«Non preoccuparti Rosalie, non vorrei arrecarvi altro disturbo»
«Nessun disturbo, vi ho preparato una camera, almeno potrete riposare»
«Grazie...»
I due si allontanarono dalla stanza stanchi, André prima di uscire girò il capo verso di Oscar, fissandola con uno sguardo stanco.

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«André! Alain!»
Bernard bussava violentemente alla porta, sperando di svegliare i due uomini.
«Bernard? Che succede?»
André aprì la porta ancora assonnato.
«Abbiamo bisogno di voi»

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«Allora? Potete spiegarci cosa sta succedendo?»
Chiese Alain impaziente.
«Alcuni di noi vogliono abbattere la Bastiglia»
Disse Bernard senza troppi giri di parole.
«COSA?!»
I due granarono gli occhi stupefatti.
«MA SIETE IMPAZZITI?! È IMPOSSIBILE!»
Disse Alain.
«È un carcere militare, solo la parola significa INESPUGNABILE!»
«No! Noi possiamo farcela!»
«Abbiamo le armi!»
«Non c'entrano le armi!»
In quella camera c'era un caos totale, trovare una soluzione sembrava impossibile.
André non aveva detto nulla, aveva valutato tutti i
"Pro" ed i "Contro" e doveva ammettere che assalire la Bastiglia non era una cattiva idea.
«Alain!»
Era del tutto inutile, c'era troppo rumore.
All'improvviso gli venne un idea.
Si avvicinò alla porta ed iniziò a battere sulla superfice come se cercasse di forzarla.
Tutti si voltarono verso la porta, ammutoliti.
«Finalmente avete smesso...»
Sorrise leggermente, sentendo alcune frasi poco carine sul suo conto.
«La Bastiglia non è inespugnabile, dovete solamente seguire le mie indicazioni»
Disse André in modo pacato, conosceva bene la Bastiglia e tutti i suoi punti deboli.
"Grazie Oscar...!"
«Quindi? Si fa?»
«Certo, solo se prestate attenzione a quello che sto dirvi»

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«Come sta?»
André entrò lentamente nella camera, cercando di fare il meno rumore possibile.
Era l'alba, erano tornati qualche ora prima dalla riunione straordinaria e Rosalie non si era mossa dal capezzale di Oscar.
Rosalie poggiò la pezza bagnata d'acqua fresca sulla fronte di Oscar.
«La febbre si è abbassata, dovrebbe essere fuori pericolo. Sai... Ha sussurrato il tuo nome, ti vuole vicino...»
Detto questo Rosalie si alzò, lasciando l'uomo solo con Oscar.
«Oh...»
Si sedette sulla sedia dove poco prima era seduta Rosalie, prendendo la mano della donna tra le sue.
«Sono qui...»
Le baciò dolcemente il palmo, sentendo la sua morbida pelle sulle labbra.
Oscar si mosse leggermente, socchiudendo le labbra, per poi sospirare.
André sorrise, accarezzandole dolcemente il capo.
«Sei forte, puoi farcela...»
«André? Dobbiamo andare»
Bernard aprì la porta accompagnado da Alain.
«Arrivo»
Si alzò lentamente, lasciando la mano della donna.
Prima di uscire però, sussurrò un "Ti amo", voltandosi a guardarla.

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«André...?»

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