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Ormai era solo una questione di giorni, entrambi avevano iniziato a raccogliere le proprie cose e a preparare i bagagli con l'aiuto di Renée.

Juliette aveva iniziato a fare spesso e volentieri i capricci, durante la notte soprattutto, a causa dei primi dentini che stavano iniziando a crescere.

Tutto ciò preoccupava, la maggior parte delle volte inutilmente, la madre.

Non sapeva definire quell'ansia e quei momenti di depressione continui che tormentavano l'animo e la mente della sua compagna , fatto stava che ultimamente la donna si comportava in modo strano, quasi preoccupante: non riusciva a concentrarsi, aveva dei sbalzi d'umore impressionanti, faticava a muoversi e persino mangiare sembrava un'impresa titanica.

Solo Juliette sembrava renderla un po' felice, anche se molte volte si rifiutava di prenderla in braccio, soprattutto quando non era seduta.

Alcune volte si chiedeva se non avesse ancora qualche residuo del trauma che aveva avuto quella volta e che le aveva fatto perdere la memoria.

«Allora? Sei pronta per questo grande passo? »

Oscar si voltò verso l'uomo, piegò leggermente la testa e poggiò il mento sulla sua spalla.

«Credo di sì, spero solo di non sentirmi male durante il tragitto »

«In tal caso ci fermeremo nella taverna più vicina, non ci sono problemi o... non vuoi più partire? »

Lei scosse il capo.

«Ne sei sicura? Puoi dirmelo lo sai »

«Non riesco a crederci. È tutto qui. Mi sembra quasi impossibile »

L'uomo le sorrise e si avvicinò alla donna, inginocchiandosi davanti a lei, che nel frattempo si era seduta sul letto.

«Invece è tutto vero mia cara, dopo domani noi partiremo insieme a nostra figlia verso la Normandia, lì ci sposeremo e, se Dio vorrà, allargheremo la nostra bellissima famiglia »

Oscar chinò il capo imbarazzata e non trattenne una risata cristallina.

«Allargare la famiglia? Non ti bastano Renée e  Juliette? »

«Certo cara ma sai... mi sento un po' solo. Sono il "beato tra le donne" ma non mi dispiacerebbe un bel maschietto! »

«Oh ti prego" Non fare la fine di mio padre, ti supplico! Mi basta un "malato del figlio maschio" »

I due risero di gusto, lui si alzò verso di lei e la strinse tra le sue braccia.

«Ora andrà tutto bene, non dobbiamo preoccuparci più di nulla »

Ma lei lo allontanò chiudendosi di nuovo in quella corazza che aveva costruito dopo la scoperta della malattia.

«Non è vero André. Dimentichi che non sto bene e che non esiste una cura per questo male. Apprezzo molto il tuo ottimismo, lo penso davvero, ma questo non cambierà le cose, purtroppo »

«Non dire così »

«Questa è solo la pura e crudele realtà, non si può negare »

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André aveva finito di caricare i bagagli sulla vettura e si avvicinò alla compagna, intenta a salutare i coniugi Chatelet.

«Promettimi che appena arrivi mi scriverai »

«Certo Rosalie, ti scriverò ogni mese, non ti preoccupare »

La donna sembrò rilassarsi leggermente, le sarebbe mancata tantissimo.

Insieme per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora