ⅩⅬⅥ

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Erano passati altri due mesi da quella dolce scoperta, agosto stava per finire e il caldo estivo riscaldava ancora la città.

Oscar aveva appena finito di lavarsi, si era seduta sul letto, coperta da un leggero telo e si stava asciugando velocemente i capelli, lasciandoli cadere mossi e vaporosi sulle spalle bianche.

Alzò lo sguardo stanca verso lo specchio, fissando quella donna che aveva davanti.

I capelli ,decisamente troppo lunghi, le cadevano lungo tutta la schiena e li stava raccogliendo in una coda morbida sulla nuca, il volto roseo, gli occhi cristallini, il corpo fasciato da quel telo che non nascondeva le forme e quel ventre di quattro mesi circa.

Si alzò lentamente, senza badare al fatto di essere rimasta nuda, e si avvicinò a quello specchio, messo nell'angolo di quella piccola stanza, stretto e lungo.

Si girò lentamente verso l'altra parte della stanza, guardando silenziosamente l'arredamento della loro camera, come se la vedesse per la prima volta.

Di fronte a lei la porta di legno scuro, poco distante il grande armadio, sul muro sinistro c'era la sua scrivania che aveva da poco messo in ordine, di fronte ad essa un comò, opposto all'armadio c'era il grande letto, ai lati i due comodini e poi quel maledetto specchio.

Chinò leggermente il capo verso destra, girandosi di lato per osservare meglio il ventre gonfio, tastandolo leggermente incuriosita, poggiò le mani sui fianchi, allungando lentamente la schiena indolenzita, sospirando.

Notò che il seno era diventato più gonfio e sodo, per poi nasconderlo dietro le braccia.

«Perché ti nascondi? Sei così bella... »

Oscar sussultò, girandosi verso la porta dove vide il suo uomo poggiato con il braccio destro sul montante della porta.

«Oh... Non ti ho sentito entrare... Com'è andata? »

«Poteva andare meglio... Abbiamo discusso sulla rivolta degli schiavi del 21... In più qualcuno vuole che i feudi papali di Avignone e del Contado Venassino diventino territorio francese... Ma dubito che ciò accadrà...  »

André si avvicinò a lei poggiando il petto sulla sua schiena e il capo sulla spalla scoperta, cingendole la vita dolcemente.

«Che cosa stavi facendo? »

«Non la trovi strana? »

«Cosa? »

«La mia pancia... »

André corrugò la fronte, fissando attentamente il ventre della donna attraverso il riflesso dello specchio.

«A me sembra normale... »

«Rosalie non l'aveva così però... »

Oscar inclinò il capo dall'altra parte, accarezzandosi il ventre.

Insieme per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora