XLVIII

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«Siamo tor... Oh... Non c'è... !»

Renée poggiò il cesto con le poche verdure che erano riuscite a trovare sul tavolo, cercandolo nella sua stanza.

«Uhm... E' strano... Oggi non doveva uscire... »

Oscar notò il piccolo foglio piegato sul tavolo e lo aprì incuriosita, leggendo le poche righe che aveva scritto André molto probabilmente prima di uscire.

«E' uscito... Tornerà tardi... »

Renée uscì velocemente dalla sua stanza, raccogliendo i capelli mossi in una piccola treccia, sorpresa.

«Ma non doveva restare a casa? »

«Si era dimenticato di avere un impegno... Abbiamo trovato uno peggio di me! »

Oscar rise, poggiando il fogliettino sulla scrivania nella sua stanza, liberandosi del mantello e riordinò alcune scartoffie che aveva lasciato André quella stessa mattina.

"Che strano... Eppure André non dimentica mai i suoi impegni... Forse mi sto preoccupando per niente... Insomma può capitare!"

Appena finì tornò in cucina e iniziò a preparare la cena insieme a Renée, sperando che l'uomo tornasse almeno per cena, cosa non successa.

«Uff... Sono stanca, credo che andrò a dormire... Non torna più... »

«Non preoccuparti, resto io ad aspettarlo, riposa bene »

La donna le diede un piccolo bacio sulla fronte, accarezzandole il viso sorridendole e la ragazza ne fu felice, andando in camera sua a dormire.

«Buona notte... »

«Buona notte Renée... »

Oscar si sedette sul piccolo divano, stringendo lo scialle sulle spalle aspettando che l'uomo tornasse dal suo imprevisto ma finì con l'addormentarsi quasi subito, poggiando il capo sulla spalliera del sofà.

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Si risvegliò più indolenzita del solito, aprì lentamente gli occhi e solo allora si rese conto di stare nel suo letto, con la camicia da notte che la notte prima aveva dimenticato di indossare.

«Ma cosa...? »

«Non dovevi aspettarmi, ti sei messa a dormire sul divano. Ti ricordavo più leggera Oscar, a quanto pare il bambino è più pesante di te! »

«Molto divertente Grandier... Ma dove sei stato tutta la notte? Non ti ho sentito entrare... »

André si sedette vicino a lei, porgendole una tazza di the caldo e accarezzandole il ventre.

«Avevo dimenticato di avere un impegno importante, ho letto una delle lettere che mi diede Renée ieri e mi è tornato in mente... Nulla di cui preoccuparsi Oscar »

«Ne sei sicuro? Non è da te... »

Oscar poggiò la mano sulla sua, con la schiena poggiata sul cuscino leggermente più alzato.

«Errare è umano Oscar... »

«Ma tu non sei un uomo qualsiasi... Tu sei André Grandier... »

L'uomo rise, alzando lo sguardo verso di lei per guardarla negli occhi, notando il suo sguardo dolce e il viso così rilassato.

«Questo non mi rende diverso dagl'altri... »

Insieme per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora