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«André...?»
Oscar aprì lentamente gli occhi.
Le girava fortemente la testa e sentiva un dolore acuto al petto.
Girò lentamente il capo, cercando di mettere a fuoco la stanza dove si trovava.
Era una camera spoglia, c'era solo un letto e delle sedie.
Nulla di più.
Cercò di alzarsi ma una fitta al petto la fermò.
"Maledizione..."
Dopo un po' ci riprovò e, nonostante il dolore, si sedette al bordo del letto.
"Almeno sono salva..."
Non sapeva dove si trovava, c'era una piccola finestra accanto al letto e il baiore del sole l'accecò quasi.
"Quanto tempo è passato?"
Si alzò lentamente, poggiandosi alla sedia.
"Dov'è André...?"
Cercò di chiamarlo ma la voce non voleva uscire.
"Dove sono?"
Cercò di avvicinarsi alla porta ma le gambe sembravano non reggere il peso.
Si era poggiata alla sedia, camminando ancorata ad essa.
Si ritrovò davanti una piccola cucina, con un grande tavolo al centro pieno di fogli.
"Di chi è questa casa?"
All'improvviso sentì delle urla, un mare di gente si stava dirigendo verso la Bastiglia.
"Cos'hanno intensione di fare?!"
Uscì lentamente dalla casa, però appena fu fuori il fiume umano la trascinò fuori dall'abitazione.
«Viva la Francia!»
«Abbasso la Monarchia!»
«Viva Robespierre!»
«Alla Bastiglia!»
Oscar era confusa, cos'era successo in quelle ultime ore?
Perché conquistare la Bastiglia?
Un rimbombo squarciò il cielo.
Una palla di cannone aveva appena distrutto una palazzina vicino la Chiesa.
"Oh... no... No no no!"
Ieri lo aveva notato.
I cannoni della Bastiglia erano puntati sulla città ma non avrebbe mai pensato che iniziassero a sparare.

///@///

«Dobbiamo muoverci! Stanno iniziando ad attaccare la città!»
I soldati caricarono i 5 cannoni a disposizione; anche se erano inferiori di numero, avevano procurato già notevoli danni alla struttura.
«Puntate alle torri! Sono lì i generali!»
I soldati della ex-guardia metropolitana non si fermavano, continuavano a caricare i cannoni sotto gli ordini di André.
«Certo che è utile quella donna eh?»
«Sempre... Aspetta!»
André si allontanò dall'uomo, raggiungendo poi Bernard.
«Cosa volete fare?»
«Robespierre non si è fatto ancora vivo?»
«No»
«Abbiamo bisogno di lui»
I due uomini si allontanarono dalla piazza, sentendo poi le urla del popolo mentre entrava nella fortezza.
«Sono riusciti ad entrare, dobbiamo muoverci!»

///@///

«A...A...»
Oscari stava barcollando per la strada, in preda alla febbre.
La ferita si era aperta e le bruciava da morire.
André le passo davanti, insieme a Bernard, stavano correndo a casa di Robespierre, ne era certa.
«An... And...!»
Non la udì, era troppo lontano.
Cercò di avvicinarsi a lui, ma ogni passo sembrava allontanarla sempre di più da lui.
"No... Non andare... Sono qui! Sono qui André! Ti prego... Torna indietro... Ti prego..."
La vista le si offuscò, le gambe iniziarono a tremare, allungò il braccio verso André ma non fece che qualche passo per poi accasciarsi a terra.

///@///

«Questo giorno sarà ricordato! Ne sono certo!»
Disse Bernard aprendo la porta di casa.
«Sicuramente... Ahahaha!»
Erano stanchi e feriti.
La giornata era stata stancante ma aveva dato le sue soddisfazioni. La mattina gli insorti, comandati da Pierre-Augustin Hulin e Alain, attaccarono l'Hôtel des Invalides con l'obiettivo di procurarsi delle armi; si impossessarono di circa ventottomila fucili e qualche cannone, ma non trovarono la polvere da sparo. Per impadronirsi della polvere decisero di assalire la prigione-fortezza della Bastiglia, con il grande consenso del popolo, il quale aveva già intenzione di distruggere la fortezza, nella quale erano tenuti in custodia solamente sette detenuti.Gli insorti riuscirono così a occupare la prigione-fortezza; le guardie trovate morte vennero decapitate e le loro teste furono infilzate su pali appuntiti e portate attraverso tutta la città. Il resto della guarnigione fu fatta prigioniera e condotta al Municipio ma lungo la strada, in piazza de Grève, il generale a capo della Bastiglia Launay fu preso dalla folla e linciato. Uno degli insorti lo decapitò ed infilzò la testa su una picca.
Rosalie li aveva aiutati nel rifugio, aiutando i feriti e procurando del cibo insieme alle altre donne.
André ed Alain erano feriti, uno al braccio e uno alla gamba.
«Brucia?»
Disse Rosalie tamponando la ferita ad André.
«N'è valsa la pena!»
«Certo... Certo»
André, con il braccio fasciato dalla spessa fasciatura, entrò nella stanza di Oscar.
«Oscar...»
André sbiancò.
La stanza era vuota, il letto sfatto, i mobili spostati.
«André...? Cos'è successo?»
Rosalie si avvicinò a lui, tremdando.
Cos'era successo?
Appena entrò nella stanza trattenne un urlo.
«O-Oscar!»
«Cos'è successo?! Volete parlare?!»
I due uomini si avvicinarono alla camera.
«Do... Dov'è Oscar...?»

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