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Oscar si alzò lentamente dal letto, svegliata dai violenti raggi del sole.
Sospirò.
Si sentiva inquieta, anche se non ne sapeva il perché.
"Non riesco a non pensarci..."
Si toccò di nuovo il ventre, pensando al sogno che aveva fatto.
Cerco di trattenere le lacrime, Adrien la stava cambiando.
Le stava facendo pensare cose che non avrebbe mai immaginato.
Amava da morire quel bambino.
Passava ore con lui, era come un figlio per lei.
Si tuffò di nuovo nel letto, affondando la testa nel cuscino.
"Uff..."
Sentì qualcuno bussare all'improvviso, era una delle cameriere che le diceva che il pranzo era in tavola.
"Pranzo...?"
Alzò lo sguardo verso l'orologio e si rese conto che era l'una.
"Maledizione"
Si vestì in fretta e scese le scale.
«Buongiorno»
«Oh... B-Buongiorno...»
«Avete dormito molto?»
Oscar si sedette, lentamente, accanto ad Adrien che la salutò con un bacio sulla guancia.
«Ciao Adrien»
Oscar gli scompigliò la chioma e posò un piccolo bacio sul capo.
«Non ho mai dormito così tanto, credetemi»
«Certo»
Tra i due scese un silezio tombale.
Beauharnais la scrutava attentamente e Oscar sentiva il suo sguardo addosso.
Le dava un fastidio enorme.
«Oscar oggi potete insegnarmi un brano sul violino?»
«Certo, qua...»
«Non potete, dovete venire con me»
Oscar abbassò lo sguardo, notando che Adrien si incupì.
«Appena torno ti insegno qualcosa, va bene?»
«Va bene!»
Finirono di mangiare poco dopo, l'assenza della consorte del conte si faceva sentire.
Regnava un silenzio in casa, erano tutti più tristi.
«Preparativi, partiamo tra dieci minuti»

///@///

«Dove mi portate?»
Il conte teneva il capo chino e le braccia conserte, non aveva pronunciato parola.
«Perché non mi rispondete?»
«Non vi è dato saperlo»
"Maledizione"
Sentirono in lontananza delle urla, Oscar si affacciò al finestrino ma la fitta pioggia non le permetteva di vedere quasi nulla.
«Ma quella è la carrozza reale!»
Le sfuggì ad alta voce e il conte alzò subito il capo.
«Che cosa?!»
Anche il conte si affacciò e videro la carrozza reale accerchiata dalla folla inferocita.
Il tenente si avvicinò alla folla, per poi tornare con aria preocccupata.
«Li stanno portando a Parigi, non so cosa stia succedendo»
Il conte impallidì di colpo.
«A Parigi!»
La carrozza partì di colpo, Oscar sussultò.
"Tutte le donne di Parigi... Cosa vogliono fare?"

///@///

Avevano seguito la folla lentamente.
Non avevano seguito la via principale e avevano cambiato strada numerose volte.
"Cos'ha intenzione di fare?"
Era tardo pomeriggio e Adrien la stava aspettando.
«Non avete un bel rapporto con vostro figlio»
«Affatto. Passavo molto tempo con lui, è dal vostro arrivo che non stiamo molto insieme. Ma non ve ne do una colpa, sono molto impegnato»
«E con vostra moglie?»
«È un'interrogatorio?»
«Rispondetemi»
«Vuole divorziare, ma desiste perché sa che Adrien e Rose sono molto legati a me»
La carrozza si fermò all'improvviso, erano arrivati alle Tuilleries.
«Cosa...? Vogliono portarli qui?»
Oscar sussultò.
"Dalle stelle alle stalle"
Videro i sovrani entrare nel palazzo lentamente, c'era anche il conte Fersen.
"Hans..."
Il conte si irrigidì alla vista dello svedese.
«Non l'ho mai sopportato»
«È un brav'uomo»
Oscar abbassò lo sguardo, pensando alla loro ultima conversazione.
«Provate qualcosa per lui?»
«Amicizia, nulla di più »
All'improvviso sentirono uno sparo.
Il conducente cadde in una pozza di sangue.
LI avevano scoperti.
«Maledizione! Dove sono?!»
Qualcuno entrò nella carrozza e li tirò fuori.
«Lasciatemi!»
Oscar tentò di sfuggire dalle mani dei assalitori, ma continuava a ricevere calci e pugni.
Notò che il conte aveva preso la pistola e aveva iniziato a sparare sul popolo.
Oscar cadde a terra, l'uomo che l'aveva presa per fermarla era appena morto.
"Posso scappare...!"
Si alzò lentamente, sentiva un dolore lancinante alle ginocchia.
Iniziò a correre, per quel che poteva, tra la folla.
Si rifugiò in un vicoletto e iniziò a camminare.
«Ah...»
Sentì un rivolo di sangue bagnarle la fronte e sospirò.
Alzò lo sguardo e lo vide.
«Oh...!»

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