XXXV

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«Cosa c'è? Sembri turbata... »

Oscar alzò lentamente lo sguardo su di lui, poggiò i due cuscini sul letto e sospirò.

«Non posso nasconderti niente, eh? »

André rise leggermente, poggiandosi al comodino poco distante.

«No, non puoi, non sei molto brava a fingere, lo sai? »

La donna sbuffò, poggiando le mani sui fianchi.

«Non ti sopporto... »

«A cosa stai pensando? »

«A Renée »

«Renée? »

«Sì... Ho paura della sua reazione... »

«Paura? »

«Sì, ho paura... Paura di non essere all'altezza, paura di non essere abbastanza, paura di non ... Non lo so! Non lo so... Io non potrò mai prendere il posto di sua madre, non saprei neanche come comportarmi e non voglio prendere il suo posto... Ho paura...»

«Hai paura di non essere abbastanza? »

«Esatto... Lo so che è stupido... »

«Non sei stupida, sei umana »

André si avvicinò a lei, prendendole il viso tra le mani.

«Non avere paura... Andrà tutto bene... »

«E se invece ti sbagliassi? Io... »

«Perché sei così pessimista? »

«Non lo so... »

André le accarezzò lentamente le labbra con i polpastrelli, disegnando i contorni.

«Andrà tutto bene »

«Me lo prometti? »

«Te lo prometto »

///@///

Era passata quasi una settimana da quella notte e dovevano ancora risolvere quel piccolo problema.

«Ah! Oggi ho incontrato Rosalie! Sapete cosa mi ha detto? E' incinta! Ah dev'essere bellissimo! »

«Calma i tuoi bollenti spiriti, hai ancora sedici anni. Sei troppo piccola per queste cose, ed io non sono pronto a diventare nonno »

Oscar rise, notando l'espressione contrariata di André alle parole di Renée.

«Ma come? E' bellissimo avere un bimbo a casa! Una piccola creatura da crescere e amare!  »

Insieme per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora