Insieme per sempre

ⅩⅣ

«Uhm? Chi è a quest'ora?»
Rosalie aprì lentamente la porta e si ritrovò André.
«André? Va tutto bene?»
André era appoggiato alla porta, tremava e sudava freddo.
Teneva il braccio ferito con la mano e si reggeva a fatica.
Il suo sguardo era perso, le guance rigate dalle lacrime.
«R-Rosa... »
Provò ad allungare il braccio verso la donna ma non ce la fece.
«Oh mio... Sei ferito! Bernard!»

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«Come sta?»
«La ferita non è grave ma gli è venuta una forte febbre e ciò potrebbe compromettere il cammino della guarigione. Il mio consiglio è di non farlo uscire almeno per il momento, anche se la ferita è al braccio ha perso molto sangue»
«Capisco... »
Rosalie sospirò, poggiando la mano sul petto.
"È salvo... Oh mio Dio grazie...!"
Bernard ringraziò il dottore e si voltò verso la moglie.
«Come ti senti?»
«Sollevata... Ho temuto il peggio... Era così pallido... Oh non voglio pensarci!»
Rosalie si buttò tra le braccia del marito, cercando conforto.
«Non ti preoccupare.. »
«Vado da lui... »

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"Dove sono?"
André si alzo lentamente, era tutto così... Bianco?
"Ma cosa... "
Si voltò, alla ricerca do un qualcosa, e la vide.
"Oscar...?!"
«Oh... Sei qui... »
La donna si avvicinò a lui ma... Era diversa.
Indossava un lungo abito bianco, che somigliava ai vestiti che indossavano le contesse a corte ma più semplice. Era elegantemente ricamato.
«André... »
I suoi occhi erano così dolci, così azzurri... I capelli erano raccolti in una dolce treccia, portava al collo una collana d'argento.
Le prese le mani e le baciò.
"Oscar... "
Le sue mani erano così morbide e bianche, le dita erano così sottili e delicate che aveva paura di farle del male.
Il suo sguardo era confuso, le sue sopracciglia erano corrugate e la sua bocca socchiusa.
Solo allora notò il suo anello.
Era un piccolo cerchietto d'oro.
"Questo è... "
«Che cosa significa...? »
«André io sono sposata... Pensavo lo sapessi... »
«Cosa...?!»
Lasciò le sue mani, incredulo.
"No... Non è possibile... "
«Oh... André! È un piacere rivederti!»
Quella voce... Si volto di scatto.
Fersen...

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«Oh... Ha la febbre ancora alta... »
«Renée sarà preoccupata... Vado ad avvertirla»
Rosalie uscìndi fretta dall'appartamento e bussò alla sua vicina.
«Rosalie! È un piacere vederti! Ti senti bene? Sei bianca... »
«André è... »

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"È cambiata... Totalmente... "
Non riusciva a crederci, era davvero lei?
Perché era vestita da donna?
Perché aveva quella fede?
Perché era sposata con LUI?

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Renée gli era rimasto vicino tutto il tempo.
Poggiava spesso una pezza d'acqua fresca sulla fronte, gli disinfettava la ferita seguendo i consigli del dottore, gli teneva la mano.
"Per favore... Non lasciarmi..."
Gli occhi le si riempirono di lacrime, non voleva perdere quell'uomo.
Alcune volte lo sentiva sussultare e gemere dal dolore e sperava che si calmasse, perché odiava quella sua smorfia del dolore.
«O-Osc... Ar...»
Renée sussultò, si stava svegliano?
«P-Perché... Non... Puoi...»
«Padre...?»
"Perché è così naturale per me chiamarlo padre?"
«Non... Lasciarmi...»

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Era entrato in coma.
Lo avevano portato a casa con non poca fatica, ma almeno poteva restare comodo.
Rosalie e Renée si prendevano cura di lui ogni giorno, gli cambiavano la benda, gli radevano il volto... Facevano tutto il necessario.
André pronunciava qualche parola, una frase ma nessuna di quelle aveva un nesso logico.

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Aveva notato quella bambina, nascosto dietro il suo vestito.
Aveva i suoi capelli, i suoi lineamenti del viso ma aveva gli occhi freddi come il ghiaccio di lui.
«Una figlia...?»
«Si chiama Margot... Margot Marie de Fersen...»
Sentiva una stretta al cuore, non poteva sopportarlo.
"Tu... Perché....?"

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André aprì gli occhi lentamente, erano passati dieci giorni da quella rivolta.
Notò Renée dormire con la testa poggiata sul materasso, gli teneva la mano.
Era così tenera, quella piccola donna di casa.
Sua figlia.
Strinse la presa della sua mano, non voleva svegliarla ma notò uj dolce sorriso nascere sul suo volto.
Lei si svegliò poco dopo, sorridendo appena lo vide.
«Sei tornato...»