3. Un Gesto Inaspettato

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Passato un mese, tutto sembrava aver preso un suo equilibrio: giù dal letto alle sette e mezza, colazione alle otto; lezioni, pranzo, ancora lezioni; ritrovo per studiare insieme in sala comune e per svagarsi un po'; cena, chiacchierata prima di andare a dormire, poi di nuovo a letto.

Hermione era sempre più felice di essere lì a Hogwarts e si era presto affezionata a Harry e Ron, nonostante alcuni battibecchi con quest'ultimo.

Draco la prendeva sempre più di mira; ma lei riusciva sempre a tenergli testa, anche con l'aiuto dei suoi amici.

— Avete visto la sua faccia? Sembrava stesse per farsela addosso! — disse il rosso chiaramente soddisfatto.

— E quella di Tiger e Goyle? Loro sì che se la sono fatta addosso! — aggiunse Harry.

— Sì, bravi i miei eroi; ma adesso andiamo a mangiare? Sto morendo di fame! — disse Hermione.

— Non me lo faccio ripetere due volte, tranquilla — la rassicurò Ron facendola ridere.

Seduti al tavolo dei Grifondoro, cominciarono a rimpinzarsi di cibo - venerdì a pranzo, polpettone e patate al forno! - poi, senza sapere il perché, la riccia si ritrovò a cercare qualcuno con lo sguardo.

— Ehi, Ron, c'è una lettera per te da parte della mamma  — annunciò qualcuno alle sue spalle, allungando la busta verso il rosso seduto accanto a lei.

Rimase immobile dov'era quando vide il volto di Fred materializzarsi davanti a lei.

Aveva i capelli rossi che sparavano da tutte le parti come se si fosse appena alzato dal letto; la camicia era stropicciata, con il colletto sbottonato che lasciava scoperta la clavicola e la cravatta rosso-oro leggermente allentata: un'aria sbarazzina che gli si addiceva perfettamente. Ma Hermione non poteva fare a meno di restare ancora una volta colpita dai quegli occhi marroni che sembravano brillare di luce propria e da quel viso deformato da un'espressione eternamente divertita.

— Guarda chi si rivede! Tutto bene, ragazzina? — chiese Fred con il solito tono che la mandava in bestia.

— Benissimo, grazie — rispose distogliendo subito lo sguardo.

Fred le restituì l'occhiata e, guardandola bene per la prima volta, gli apparì come una di quelle ragazzine piccole ma ostinate; di quelle che potevano provocare un gran mal di testa. Per non parlare di quel perenne sguardo deciso e capace di incenerirti sul posto. Eppure, il rosso trovava quel suo modo di essere tanto fastidioso quanto stimolante.

— Voi due vi conoscete? — chiese invece Ron esterrefatto.

— No, la vera domanda è: voi due vi conoscete? — ribatté l'altra.

— Si da il caso che sia mio fratello — replicò l'amico con tono scocciato.

Dopo un attimo di silenzio, Hermione si diede della stupida. Ma certo! Avevano gli stessi capelli rossi, le stesse lentiggini. E per non parlare di quel "c'è una lettera per te da parte della mamma".

— Oh — riuscì a dire solamente.

— Senza parole, eh? Lo sarei anch'io se scoprissi che un ragazzo così bello e affascinante ha un fratello così... così... Ron! — disse Fred, come se quello che aveva appena detto fosse da sganasciarsi dalle risate.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora