30. Pene d'Amore

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Lavanda non poteva credere a cosa le stesse capitando: aveva una cotta per Oliver Orwald, compagno Serpeverde, con il quale passava molto tempo visto il progetto sulla Trasformazione Trans-specie, assegnato dalla professoressa McGranitt.

Una settimana dopo il loro incontro, prima delle vacanze natalizie, erano a un buon punto con la ricerca e la trascrizione su fogli pergamena; ma lei non riusciva a pensare ad altro che ai suoi splendidi occhi azzurri, che la guardavano con dolcezza.

— Senti, Lav, io finirei qui per oggi: che ne dici se continuiamo domani alla stessa ora? — le propose Oliver, chiudendo l'ennesimo volume pesante e polveroso, della biblioteca di Hogwarts.

In un primo momento, lei sembrò ancora persa in un mondo di fantasia, dove Oliver arrivava in sella ad una Nimbus 2002 e la portava via con sé, verso l'orizzonte, poi si riscosse e tornò alla realtà.

— Oh, certo, va bene. Ci vediamo domani, allora — lo salutò, diventando rossa dalla testa ai piedi.

Prima che potesse svignarsela però, qualcuno si accostò al tavolo dove avevano lavorato per tutto il pomeriggio.

— I miei occhi non possono credere a ciò che vedono: Brown, la piccola Grifondoro gne gne, e il nostro grande Orwald, nobile Serpeverde. Ve la state spassando? — li sbeffeggiò Malfoy, addentando con ferocia una mela.

Lavanda voleva riempirgli la faccia di sberle, ma si trattenne. Oliver, al contrario, sembrava intimorito.

— M-Malfoy. I miei occhi non possono credere di vederti in biblioteca, amico. A cosa dobbiamo l'onore? — cercò di sembrare disinvolto, invano.

Il biondo gli diede una pacca, apparentemente affettuosa, sulla spalla.

— Mi serviva un libro particolare su Pozioni. Comunque, non si risponde a una domanda con un'altra domanda. —

Malfoy passò lo sguardo da Lavanda a Oliver e viceversa, come se stesse cercando di risolvere un'equazione irrisolvibile.

Intanto sentivano i secondi passare velocemente e, non vedendo alcuna reazione da parte sua, Lav si apprestò a rispondere.

— Stiamo lavorando insieme a quel dannato progetto della McGranitt. Anche tu dovresti farlo, lo sai? O forse stai facendo fare tutto a Millicent Bulstrode? —

Il biondo la fulminò con lo sguardo.

— Attenta a come parli, ragazzina: hai una vaga idea con chi stai parlando? Io sono Draco Malfoy e devi portarmi rispetto. —

Le stritolò le guance, beccandosi uno schiaffo sulle mani.

— Non ti azzardare a toccarmi! O mio padre lo verrà a sapere! — urlò puntandole un dito contro.

Stavano per avventarsi l'uno sull'altro, quando Oliver si interpose fra loro.

— Piantatela. Vi stanno guardando tutti. Malfoy vuoi davvero perdere tempo con questa qui? Ti sporcheresti soltanto le mani! —

Lavanda si voltò a guardarlo, incredula delle parole che aveva appena pronunciato. Le lacrime cominciarono a salirle agli occhi, mentre stringeva dolorosamente i pugni.

Oliver la guardò incrinarsi proprio davanti a lui: la ragazza più bella che avesse mai conosciuto, la più intelligente, carismatica e determinata, era evidentemente arrabbiata e delusa.

Distolse lo sguardo.

— Ma guarda: Brown credeva che lei ti piacesse. Guarda come piange, povera! Ci ha creduto davvero, Orwald! Che ti sia chiaro, Brown: i Serpeverde fanno innamorare, le Grifondoro fanno vomitare — disse Malfoy con perfidia.

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