8. La Pozione Polisucco

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Da quel pomeriggio erano passati alcuni giorni, in cui non riuscirono a scoprire nulla che potesse servire per capire i piani di Clotilde.

Fred e George erano i più demoralizzati visto che era stata una loro idea rimanere lì a "fare gli eroi", mentre il resto del gruppo non faceva altro che proporre nuove strategie e di pensare, pensare e pensare.

Poi in quella Stanza sembravano trovarsi fuori dal tempo e dal mondo che, a volte, dimenticavano che le ore e i giorni passavano più velocemente di quanto sembrasse.

— Dai, ragazzi, dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo rimanere qui a non fare nulla! — esordì Lavanda dopo l'ennesimo sospiro annoiato di Leanne.

Era tarda sera ed erano tutti già in pigiama, tranne Hermione e George che erano andati in giro di ricognizione subito dopo cena.

— E cosa se non sappiamo nemmeno da dove partire? — disse Harry stendendosi sul divano al centro della stanza.

Lavanda sbuffò sonoramente e, quando Hermione si alzò avviandosi verso la porta, la guardò interrogativa. — Dove stai andando? —

La riccia si voltò e con fare sbrigativo disse semplicemente: — Torno subito. —

Appena uscita dalla Stanza delle Necessità, incominciò a girovagare per il castello, facendo sempre attenzione a non essere scoperta.

Scese al quarto piano e, quando si fermò davanti al portone che dava alla biblioteca, le balenò un'idea in testa.

Si guardò attorno e silenziosamente sgattaiolò nella biblioteca. Mentre avanzava nell'oscurità, illuminata solamente dall'incantesimo Lumos prodotto dalla sua bacchetta, cercò di ricordare il nome del libro che stava cercando e anche in quale sezione fosse situato.

E appena ci arrivò, un brivido la percosse.
Il libro, infatti, si trovava nel Reparto Proibito della biblioteca. Iniziò a sudare freddo, ma alla fine si fece forza e superò la corda che la separava dal poter essere punita togliendole dei punti per la sua casa, o dall'essere espulsa. Ma poi pensò che rispetto all'idea di morire per mano di un'assassina come Clotilde, fosse una cosa da niente.

Continuò a camminare, finché non si fermò davanti a uno degli scaffali. Scorse il dito sulle copertine impolverate fino ad estrarre il De Potentissimis Potionibus.

Cercò la pagina che riguardava la Pozione Polisucco e, dopo aver trascritto tutto sulla pergamena che aveva con sé, rimise il volume al suo posto.

In fretta uscì dalla biblioteca e senza sapere perché non risalì al settimo piano, ma scese al primo.

Una volta lì andò verso il bagno delle ragazze, fermandosi appena in tempo all'udire delle voci strascicate.

— Allora? È pronta? —

Hermione storse il naso riconoscendola: Clotilde.

— No, non sarà pronta prima di domani — rispose l'altra che riconobbe come il suo complice.

— Fa' che sia così o ci metteremo nei guai. —

— Io ancora non ho capito cos'è la cosa che stai cercando — chiese una terza voce, la più vicina alla porta del bagno.

— Per adesso non ti interessa, l'importante è che lo sappia io. Calix vi ha fatto sapere qualcosa? —

— Ha detto che arriverà con quello che gli hai chiesto domani, ti aspetterà nella Foresta Proibita. —

— Bene, per il momento tutto sta andando secondo i piani. —

Hermione trentenne il respiro. Quali diavolo erano i piani?

— Mi sto divertendo un mondo vedendo Silente che muore dalla voglia di sapere come tu sia riuscita ad entrare. La Pozione Polisucco è stata un'idea eccellente. Nessuno potrebbe scoprirci. —

Clotilde rispose con una risata di scherno, accompagnata da quella dei suoi compagni.

Hermione rabbrividì e quando sentì dei passi avvicinarsi alla porta scappò via, impaziente di raccontare agli altri cos'aveva appena sentito.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora