Il mattino seguente, quando Lavanda scese nella sala comune dei Grifondoro, scosse la spalla di Hermione per svegliarla.
Aveva dormito lì tutta la notte, stringendo al petto quel libro che era stato importante per lei fin da bambina: Il Giardino Segreto di Frances Hodgson Burnett. Era stata la prima cosa che aveva messo in valigia: non se ne separava mai.
Quando aveva scoperto di essere una strega, si era sentita come Mary Lennox quando era venuta a conoscenza del giardino segreto della defunta signora Craven, coltivando la segreta ossessione di saperne di più. E così si era sentita quando la sera prima aveva finalmente varcato le mura del castello di Hogwarts.
— Ehi, che succede? — chiese ancora con gli occhi chiusi.
— Sono le otto. Fra un'ora iniziano le lezioni — le annunciò l'altra.
A quelle parole, Hermione smise di fantasticare tornando alla realtà - non poteva credere che adesso era quella la sua realtà - e si alzò di scatto, facendo cadere il volume elegantemente rilegato che le aveva regalato sua zia Alice.
— Oh, grazie Lavanda — disse poi rivolta alla sua compagna, che le sorrise gentilmente, per poi salire di corsa al dormitorio delle ragazze per prepararsi al suo primo vero giorno a Hogwarts.
Prese al volo la divisa - un mantello nero con lo stemma di Grifondoro accompagnato da una gonna di tweed grigio che le arrivava leggermente sotto le ginocchia, un maglione, anch'esso grigio, e una camicia bianca, con l'aggiunta di una cravatta dai colori rosso-oro della Casa - e andò in bagno.
Si lavò la faccia e i denti, e dopo essersi cambiata e aver dato una grattatina dietro le orecchie a Grattastinchi per salutarlo, si avviò verso la Sala Grande per fare colazione.
Cercò Harry e Ron con lo sguardo e, non appena li individuò, andò a sedersi con loro. Notò che indossavano la sua stessa divisa, ma ovviamente, al posto della gonna, avevano i pantaloni.
— Buongiorno! — gli disse sorridendo.
— Buongiorno, Hermione — risposero gli altri due in coro.
— Dormito bene? — chiese lei bevendo un sorso di succo di zucca dal suo calice.
— Tanto che Ron ha fatto fatica ad alzarsi... — disse Harry ridendo. — Sai, stiamo nella stessa stanza — aggiunse poi.
— Non mi sembra che anche tu fossi tanto felice di farlo! — ribatté Ron sbuffando.
Continuarono a ridere per il resto della colazione; poi andarono insieme verso la serra dove avrebbero tenuto la loro prima lezione di Erbologia.
— Buongiorno, ragazzi! — li salutò vivacemente una donna - un po' grassottella e dalla faccia dolce e simpatica - quando furono tutti riuniti intorno al lungo tavolo pieno di vasi di terra e piante di tutte le specie.
Da fuori, la luce del sole attraversava le grandi vetrate della serra, illuminando lo spazio circostante, e donandogli un'atmosfera calda e tranquilla.
— Buongiorno, professoressa Sprite! — risposero gli studenti con altrettanta enfasi.
L'allegria dell'insegnante era contagiosa, e Hermione non poteva fare a meno di sorridere.
— Bene, aprite i vostri libri a pagina 12, oggi parleremo di erbe velenose — disse la professoressa Sprite, aprendo il suo volume consunto e leggermente sporco di terriccio.
D'un tratto, al lato opposto dove si trovavano Hermione, Harry e Ron, si alzò una risata di scherno. Un ragazzino dai capelli biondo platino di nome Draco Malfoy guardò Hermione con uno sguardo carico di odio che quasi la spaventò.
— Credo che qui di velenoso ci sia solo quella. Una Mezzosangue! Non posso credere che Silente permetti ancora che se ne vadano in giro per il castello come se niente fosse! — sputò il suo insulto spalleggiato dalle risate sguaiate dei suoi amici Tiger e Goyle, che sembravano due ceffi tanto stupidi quanto poco raccomandabili.
Ron divenne rosso fino alla punta dei capelli, mentre Harry cercava qualcosa da lanciargli contro.
Hermione, però, lo trattenne per il polso.
— No, Harry, non ne vale la pena — gli disse cercando di non far tremare la voce.
— Sì, non ne vale la pena, quattrocchi — assentì Malfoy, una smorfia di disgusto dipinta sul volto da ragazzino.
Quando Harry accennò di nuovo a lanciargli qualcosa, la professoressa Sprite intervenne con tono fermo. — Ragazzi, smettetela per favore e concentratevi sulla lezione. Per il commento offensivo, signor Malfoy, 10 punti verranno tolti alla Casa di Serpeverde.
Un mormorio di disapprovazione venne da tutti i ragazzi attorno a Draco che, ora più che mai, ce l'aveva con la Mezzosangue e il quattrocchi.
Alla fine della lezione, che Hermione aveva trovato molto interessante nonostante lo spiacevole episodio, il trio uscì dalla serra, ritrovandosi però la strada sbarrata dal biondino.
Hermione che era di fronte a Draco, lo guardò dritto negli occhi e nonostante i suoi iniettati di veleno, non tentennò nemmeno per un momento.
I bulli erano solo degli insicuri, pensò lei, a cui non bisognava dare retta o avrebbero finito col distruggerti, soprattutto emotivamente; e, continuando a guardare Malfoy, sapeva per certo che non valeva la pena di disturbarsi.
Tuttavia, Draco le sbuffò dritto in faccia.
— Non avete idea contro chi vi siete messi — disse prima di allontanarsi definitivamente.
Angolo Autrice
So che è corto come capitolo e nemmeno un granché ma è solo l'inizio! ❤️
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Fred & Hermione
FanfictionIl giorno in cui riceve la sua lettera, Hermione Granger non sa che la sua vita sta per cambiare. E nemmeno Fred Weasley immaginerebbe mai di conoscere, senza saperlo, la persona di cui si sarebbe perdutamente innamorato. Non sanno che delle avventu...