27. Divinazione e Altri Presagi

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— Non posso credere di aver speso 2 galeoni al Ghirigoro solo per prendere lo stupido libro di testo di una materia insulsa come Divinazione! — si lamentò Hermione, chiudendo Svelare il Futuro con uno scatto.

— L'hai già detto cinque minuti fa... — sbuffò Ron mentre Leanne gli rifilava una gomitata per farlo smettere.

La riccia lo guardò storto per l'ennesima volta, poi si concentrò sulle parole della professoressa Cooman.

— Come abbiamo visto nella prima lezione, i metodi base di Divinazione più comuni sono la lettura della mano, le sfere di cristallo, le viscere di uccello e... sì, signorina Brown? — chiese aggiustandosi gli occhiali sul naso e rivolgendosi a Lavanda che aveva alzato la mano.

— Le foglie di tè, professoressa! — esclamò.

— Eccellente, cara, 10 punti a Grifondoro! Ed è proprio questo che tratteremo nella lezione di oggi: ognuno di voi ha una tazza lì davanti a sé. Ora vi chiedo di darle uno sguardo e dirmi cosa vedete — spiegò emozionata.

— Tu ci capisci qualcosa? A me sembrano solamente delle linee senza senso... — chiese Ron mostrando la sua a Lea.

— È una croce, idiota. È chiaramente una croce! — rispose Hermione irritata.

— Oh una croce! Sì, hai ragione! — esclamò il rosso eccitato, mentre la riccia alzava gli occhi al cielo.

— Anche la mia è una croce! Secondo te cosa vorrà dire? — chiese Harry confuso.

La professoressa Cooman, che intanto si era avvicinata al gruppetto riunito attorno ad uno dei tanti tavolini, rispose con tono grave: — A quanto pare nel vostro futuro ci saranno prove e sofferenze: è questo che simboleggia la croce —.

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo e deglutirono preoccupati. Prove e sofferenze? Quali prove, quali sofferenze?

— E voi, care ragazze? — chiese poi rivolgendosi alle altre tre.

— Una ghianda — disse Lea fissando intensamente il fondo della sua tazza.

La Cooman sorrise estasiata. — La ghianda indica una fortuna inaspettata. Molto interessante... —

— A me sembra di vedere... il sole! — disse Lavanda con un sorriso.

— Ma se è completamente buio qui! — constatò Ron.

— Le foglie del tè, Ronald, non perderti — disse Lea ridendo.

— Che splendido simbolo il sole... indica l'arrivo di una grande gioia: sembra che il futuro ti stia riservando qualcosa di speciale. —

Vedendo che Hermione stava cercando di nascondere la sua, la professoressa Cooman gliela prese dalle mani.

— Che c'è, cara? Non ti va di sapere cosa ti
aspetta? —

— No — rispose l'altra, chiaramente infastidita.

— Io dico di sì, invece, vediamo... —

Ma quando vi guardò dentro, si ritrasse spaventata.
Fissò Hermione in modo terrificante mentre cercava di dire qualcosa. Tutti la guardarono incuriositi, non capendo cosa stesse succedendo.

Hermione riprese la tazza, che la Cooman aveva fatto quasi cadere, per vedere cos'aveva visto di tanto raccapricciante e all'improvviso sentì un freddo agghiacciante percorrerle la schiena.

— Che c'è, Herm? Cos'hai visto? — chiese Harry mettendole una mano sulla spalla.

— Il gramo — rispose lei con voce piatta.

Un mormorio sconvolto si diffuse all'interno dell'aula in cima alla Torre Nord del castello.

— Non è possibile! — mormorò Lavanda sconvolta.

— Che significa? — chiese Ron che non capiva il motivo di tanto timore.

— Il gramo simboleggia... presagio di morte — spiegò Lea mentre tremava di paura, stretta tra le braccia del suo ragazzo.

Tutti la stavano fissando e Hermione odiava stare al centro dell'attenzione.

— È una scemenza. Tutto questo è una scemenza! Delle inutili foglie di tè non possono stabilire il mio futuro! —

Furiosa com'era, prese la tazza e la lanciò a terra, rompendola in mille pezzi. Guardò un'ultima volta la professoressa Cooman, poi se ne andò indignata, dirigendosi verso la sala comune dei Grifondoro.

Una volta arrivata trovò Fred seduto sul divano, intento a leggere La Gazzetta del Profeta.

— Ehi, Granger! Tutto bene? —

Per tutta risposta, Hermione prese il volume che aveva insultato ben due volte quel pomeriggio, e lo lanciò nel camino.

Vedere le fiamme che lo divoravano, le diede una momentanea sensazione di pace.

— Credo che un semplice "no" sarebbe bastato. Hermione Jean Granger che brucia un libro? Il mondo sta per finire, ne sono sicuro! — disse il rosso, sorpreso da ciò che l'amica aveva appena fatto.

La riccia si accasciò accanto a lui e appoggiò la testa sulla sua spalla.

— Hai voglia di parlarne? — chiese Fred, cingendola con un braccio per stringerla a sé.

— No. —

— Va bene. Ti va una cioccolata calda? —

— Sì. Grazie, Fred. E scusa. —

— Non devi scusarti: quando vorrai, e se vorrai parlarne, sai che sono qui pronto ad ascoltarti. —

Hermione sorrise e gli stampò un bacio sulla guancia.

— Lo so. —

***

Dopo aver bevuto la cioccolata, e aver parlato dell'assurdo sfruttamento degli elfi domestici, Hermione si addormentò accanto a Fred.

Nonostante non avesse ancora capito cosa fosse successo esattamente per destabilizzare così tanto la sua amica, il rosso era sicuro che non doveva essere di poco conto.

Ora che la guardava dormire, però, vedeva quanto fosse tranquilla e serena tra le braccia di Morfeo. Preferiva di gran lunga vederla così, sempre.

Le accarezzò i capelli a lungo e prima di seguirla in quel dolce torpore sussurrò: — Qualsiasi cosa sia successa, io sarò con te e ti proteggerò. È una promessa. —

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora