20. Amici

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Hermione sorrise alla sua immagine riflessa nello specchio: era bello, qualche volta, sbarazzarsi della divisa della scuola e vestirsi come una ragazza normale; come una Babbana.

Nonostante ci fosse chi la considerasse solo feccia, lei era fiera di esserlo anche solo per metà; soprattutto quando era con i suoi genitori, e faceva quelle piccole cose che, per ordinarie che fossero, rendevano tutto speciale.

Dopo aver finito di sistemarsi i capelli che sparavano da tutte le parti, prese la bacchetta, e la ripose nella tasca posteriore dei pantaloni.

— E dov'è che stai andando tu? — chiese una voce che la fece sussultare.

Si voltò verso il suo migliore amico e gli sorrise.
— Ho una specie di appuntamento... tu, invece, cosa fai stasera? —

— Io e Ron abbiamo organizzato una mega partita di Scacchi dei Maghi. Leanne e Lavanda ci raggiungeranno più tardi. —

Hermione lo guardó di sbieco. — Allora, tra voi... tutto bene? —

Harry si passò una mano tra i capelli e sospirò.
— Siamo stati degli stupidi. Tutti e tre. E io e Lea abbiamo capito che volevamo credere ci fosse qualcosa tra noi, ma alla fine siamo arrivati alla conclusione di volerci bene come amici. Niente più di questo. Ci dispiace che questo ci abbia portato problemi con i nostri migliori amici. Per fortuna, adesso è tutto risolto e stiamo bene così. —

— Sono davvero contenta. E devo dirti la verità... non facevo molto il tifo per voi. Ho sempre pensato che sareste finiti con persone diverse... —

— Per esempio? —

Nella mente della riccia apparvero chiaramente due volti molto simili, ma anche diversi tra loro.

— Nessuno in particolare, però di certo
non te e Lea. —

Harry non parve molto convinto della sua risposta, ma decise di lasciar perdere. Per il momento, non voleva più pensare alle questioni di cuore. Quando sarebbe arrivato il momento, allora si sarebbe preoccupato. Adesso voleva soltanto passare dei bei momenti con i suoi amici; d'altronde aveva solo dodici anni! 

— Io vado, credo che Cameron mi stia già aspettando da un po'... —

— Oh, ma certo, Cameron... non hai niente da dirmi, Herm? —

— No, niente. Ci vediamo. —

Harry scoppiò a ridere, mentre guardava la riccia sparire dietro il passaggio, per uscire dalla sala comune dei Grifondoro.

— Mi stavo giusto chiedendo dove fossi finita, quando ho visto una visione celestiale venire verso di me... — scherzò Cam appena la vide.

— Smettila di fare lo scemo, e andiamo che ho fame. — rispose lei, dandogli una piccola pacca sulla spalla.

Dopo averla presa sottobraccio, si avviarono a passo svelto verso la loro meta: la Torre di Astronomia.

***

— Stai scherzando? Le Holyhead Harpies non hanno mai avuto un Battitore come Joey Jenkins dei Chudley Cannons! — esclamò Fred, alzando gli occhi al cielo.

— Certo, però hanno avuto Glynnis Griffiths, la cercatrice più famosa al mondo! — rispose Susan accigliata.

— Tss, al mondo! Nel tuo mondo, forse! —

Susan lo spintonò scherzosamente, e per un po' rimasero a fissare le stelle nel cielo.

— Posso farti una domanda? — chiese lui ad un certo punto.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora