6. La Stanza delle Necessità

1.4K 85 29
                                    

— Mi state davvero chiedendo una cosa del genere? — disse Silente passando lo sguardo dall'uno all'altra.

Hermione e Fred annuirono. Quella mattina, come primo obbiettivo, si erano posti di andare a chiedere al preside l'autorizzazione per poter restare a Hogwarts.

Con un mezzo sorriso, Silente si alzò e con delicatezza li condusse fino alla porta.

Diede una pacca sulla spalla a Fred e guardando Hermione disse: — Andate a preparare le vostre cose, oggi pomeriggio tornerete a casa.

— Ma... — cominciò a protestare lei.

— Niente ma, signorina Granger. Questo non è un gioco e se dovesse succedervi qualcosa non me lo perdonerei mai.

— Sappiamo perfettamente che non è un gioco come sappiamo che le nostre vite sono in pericolo, però noi possiamo aiutare e promettiamo di stare attenti. — intervenne Fred guardandolo dritto negli occhi.

Silente sembrò pensarci, infatti tentennò per un attimo prima di dire: — È tutto. Potete andare.

Il rosso sbuffò, seguito da Hermione.

— E adesso? Cosa facciamo?

Camminarono in silenzio per un po', poi la riccia si fermò di colpo. Fred si girò a guardarla interrogativo.

— Hermione?

— Ssh, vieni con me — disse lei prendendolo per mano e tirandolo.

Corsero per un bel tratto, superando un corridoio dopo l'altro, senza fermarsi.

— Mi vuoi spiegare dove stiamo andando? — chiese con il fiato corto.

— Lo vedrai — si limitò a rispondere l'altra, continuando ad avanzare.

Salirono al terzo piano, poi al quarto, fino ad arrivare al settimo, quando finalmente Hermione si fermò.

Fred si guardò intorno e vide l'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll e, dritto davanti a sé, una parete vuota. — Eccoci arrivati.

Lui la guardò come se fosse pazza e rise.

— Non sono sicuro di aver capito esattamente perché stiamo qui a guardare... be', il nulla!

Hermione gli diede un pugno sulla spalla.

— Abbi un po' di pazienza — disse poi prese a camminare avanti e indietro, per tre volte, sotto lo sguardo confuso del rosso.

Aveva gli occhi chiusi e stringeva le mani, una nell'altra, come se stesse pensando fortemente a qualcosa, come se stesse sperando in qualcosa.

Quando ritornò accanto a Fred, passarono alcuni secondi, poi accadde.

Sotto gli occhi stupiti di lui e quelli emozionati di lei, una porta di legno scuro apparve sulla parete.

— Ma che... ? — disse Fred non sapendo come continuare.

— Questa, mio caro amico, è la Stanza delle Necessità — disse Hermione sorridendo e aprendo la porta.

Entrarono velocemente e ammirarono tutto quello che avevano davanti. La riccia aveva pensato intensamente a ciò di cui avevano bisogno, e Hogwarts glielo aveva dato. Aveva dato loro un rifugio, un grande rifugio in cui stare, senza essere scoperti.

— Ma è fantastico! — esclamò Fred sinceramente ammirato. — È stata una grande idea, Hermione!

— Lo so... — rispose lei semplicemente.

— Come facevi a saperlo?

— Io so tante cose, Fred Weasley.

Il rosso fissò gli occhi nei suoi, pensando a quanto fosse bello il suo nome pronunciato dalle sue labbra.

— Ragazzi! — urlò qualcuno dietro di loro.

Fred e Hermione si voltarono e videro George, Harry, Ron, Lavanda e Leanne correre verso di loro.

— Cos'è questo posto? — chiese Harry guardandosi intorno.

— La Stanza delle Necessità — rispose il rosso sorridendo.

— Wow, e a cosa serve? — chiese Ron.

Tutti si voltarono a guardarlo e risero.

— Allora? Cosa vi ha detto Silente?

— Di tornare a casa, che non rischierebbe le nostre vite.

— Quindi non c'è niente da fare? — chiese Lavanda.

— Certo che c'è. Rimarremo qui senza che nessuno lo sappia.

— Non credi che se ne accorgerebbero?

— Be', speriamo di no — disse Fred ridendo.

— E dove staremo?

— Non avevi detto di non voler morire per la stupida idea di essere un'eroina?

— Ehm... George... mi ha fatto cambiare idea...

— Anche a me — intervenne Leanne.

— E a noi — disse Ron indicando sé stesso e Harry.

— Grande, più siamo meglio è. E per rispondere alla tua domanda Lavanda, staremo qui — riprese Fred.
— E dovremo stare attenti a non farci beccare.

Rimasero in silenzio per un attimo poi George disse: — Ora siamo una squadra.

Sorrisero.

— Ora siamo una squadra.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora