42. Una Profezia Poco Promettente

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~ Quinto anno ~

- Cosa ne dici di venire fuori, eh? -, disse Hermione, mettendosi a braccia conserte.

Era l'ultima settimana di agosto, e faceva un caldo anormale alla Tana. Hermione era arrivata lì due settimane prima, invitata dal suo ragazzo a passare le vacanze a casa Weasley con i suoi genitori. Lavanda, Harry e Leanne, erano già lì.

Le giornate erano passate così velocemente, che alla ragazza sembrava di essere arrivata solo il giorno prima. Si era così divertita sgridando Fred e George che passavano tutto il tempo a provare i loro divertenti, ma a volte pericolosi, scherzi; e chiacchierando con sua madre, Lavanda, Ginny e Molly di quella fastidiosa Rita Skeeter, con i suoi stupidi articoli sulla Gazzetta del Profeta.

Aveva adorato giocare a scacchi contro Ron, mentre Harry e Leanne facevano il tifo; e spiegare con l'aiuto di suo padre come funzionava il videoregistratore per le cassette al signor Weasley, che non riusciva a trattenere la sua insaziabile curiosità verso i Babbani, e il loro strano mondo senza magia.

Nei giorni seguenti all'arrivo dei Granger, anche Bill e Charlie, il primo e secondogenito dei Weasley, si aggregarono alla comitiva, e presto la Tana non riuscì quasi più a contenere nemmeno il demone che abitava la soffitta. Eppure, nonostante il poco spazio, era palpabile la felicità che riempiva l'aria, e nessuno ci diede peso.

In quel momento, però, Fred aveva bloccato l'ultimo bagno disponibile, quello al piano di sopra, e Hermione aveva un urgente bisogno di fare la pipì.

- Cosa ne dici di entrare, invece? -, le rispose una voce maliziosa, dall'altra parte della porta.

- Fred, non sono in vena, ho una certa urgenza! Cosa diavolo stai facendo lì dentro, si può sapere? -, sbraitò la riccia, spazientita.

- C'è solo un modo per scoprirlo, Granger! -, disse ancora il rosso, ridendo sotto i baffi.

Hermione chiuse gli occhi, imprecando tra sé. Cosa doveva fare? Stava per scoppiare, e non riusciva a resistere oltre.

- Ti prego, esci! -, mugolò, poggiandosi alla porta.

All'improvviso, la porta si aprì e andò a finire contro un petto nudo e bagnato, che la catturò prontamente, evitandole una brutta caduta.

- Sei proprio assatanata! Se avevi l'impellente necessità di finire tra le mie braccia, bastava chiederlo! -, scherzò Fred, sorridendole dall'alto.

Hermione alzò gli occhi al cielo, con un sorrisetto che non aveva potuto fare a meno di apparire sulle sue labbra.

- Mi aspetteresti un attimo qui? -, gli chiese lei, liberandosi dalla sua stretta e cacciandolo dal bagno in malo modo.

- Ai tuoi ordini, Granger! -, rispose lui.

La riccia chiuse la porta a chiave, mentre Fred aspettava fuori, ancora con i capelli bagnati e l'asciugamano legato in vita.
Canticchiò tra sé un motivetto, per ingannare l'attesa.

Cinque minuti dopo, Hermione spalancò di nuovo la porta e il rosso la guardò con un sorriso smagliante, rifilandole anche un occhiolino. Lei, da parte sua, mise su un cipiglio minaccioso.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora