Il giorno seguente mi sveglia i prima di ascoltare il rumore assordante della sveglia...non avevo voglia di incrociare di nuovo il suo sguardo. Chissà cosa sarebbe a caduto oggi...forse mi avrebbe re ancora pestato...anzi,che forse...sicuramente...
Stanotte non riuscii a dormire per via del dolore allo stomaco, fortunatamente mia madre non notò nulla di strano sul mio corpo.
Mi alzai a fatica camminando lentamente verso il bagno.
Fuori da scuola c'era un'atmosfera tranquilla, i soliti fumatori accaniti e le solite puttane e poi in lontananza c'era il gruppo dei fighi...lo stesso che mi aveva pestato ieri in bagno, al solo ricordo dell'accaduto sentii le gambe tremare e le forze scomparire.
La campanella suono e fui la prima ad entrare. Salii le scale con fatica ma, riuscii a raggiungere la classe sana e salva. Mi sedetti sulla fredda e scomoda, ricordando la prima volta che lo feci...ricordo perfettamente quel giorno...la sua fossetta, i suoi occhiali, la sua timidezza ed i suoi vestiti. Ancora non riesco a capire il suo cambiamento, ieri mi ha fatto male, oltre fisico anche spirituale...mi ha fatto male al cuore essere picchiata dalla persona di cui sono innamorata...quella che ho scaricato per via del mio essere codarda...
-sfigata...- eccolo li, ad occupare la sedia affianco alla mia chiamandomi con il mio nuovo nomignolo...non risposi,lasciai correre, non volevo incazzarmi a prima mattina.
Entrò la prof di educazione fisica in classe, questo stava a significare che saremmo andati in palestra...cazzo!
Ancora quella "tuta" addosso che faceva vedere di tutto e di più,iniziammo a correre, mi piaceva farlo, scaricavo via tutta la tensione e lo stress e in quel momento ne avevo bisogno...estremamente bisogno.
Non so da quanto stavo correndo, so solo che gli unici a farlo eravamo io, il pakistano e Harry...ormai non l'avrei chiamato più Marcel...non meritava più quel nome. I due mi si affiancarono pericolosamente ed involontariamente accellerai. Lo stesso fecero loro e a quel punto cedetti, continuai a correre assillata dalle loro minacce entrarmi nelle orecchie.
-non credere che sia finita...- il riccio mi spinse con la spalla facendomi perdere l'equilibrio,così da farmi cadere rovinosamente a terra. La caduta mi fece provare dolore allo stomaco, trattenni un grido di dolore.
La prof venne in mio soccorso .mentre il resto della classe incominciò a ridere senza ritegno, questo mi fece ancora più male, perchè sapevo di essere ormai sola...
-Wollas tutto bene?- la Bruce mi aiutò ad alzarmi
-vado un attimo nello spogliatoio- zoppicando mi recai allo spogliatoio accompagnata dalle risa dei coglioni.
Chiusi la porta alle mie spalle strisciando a terra e prendendo mi la testa tra le mani, una lacrima delle tante bagno il pavimento lucido...mi facevo pena da sola, perché mi devo distruggere la vita per loro? e perché loro devono distruggere la mia? cosa ho fatto? perché? Le lacrime continuarono a cadere come la mia autostima...svariati ricordi mi passarono per la testa...la faccia di mio padre quando era ubriaco, le urla di mia madre quando veniva picchiata e il pavimento della mia stanza ricoperto di lacrime...ormai ero abituata a portare la testa tra le mani e a sentire gli occhi bruciare...ero abituata al dolore da quando ero piccola.
La porta si aprì e velocemente mi alzai da terra aggiustandomi la "tuta". Una testa mora fece capolino nello spogliatoio e mi sentii mancare l'aria.
-ti sei fatta male?- il suo sorrisetto fastidioso si fece spazio sul suo viso, non risposi ed iniziai a camminare verso la porta, mentre la stavo aprendo la sua mano mi fermò, mi salirono i nervi per il suo gesto. Mi girò sbattendomi contro la porta. Tenni lo sguardo basso, non volevo vedere il ghigno malefico di quel pakistano snervante.
-guardami!- mi prese il mento tra le mani...avevo paura di un qualsiasi suo gesto
-sai è da tanto che non limono...- si avvicinò a me, capii subito cosa voleva fare...le sue labbra si impossessarono delle mie in modo rude e violento, non ricambiai il bacio e in cambio ricevetti una tirata di capelli che mi fece aprire la bocca dal dolore e lui ne approfittò per infilarci dentro la lingua. Quasi mi strozzai per il suo gesto...lo sentii sorridere sulle mie labbra, gemiti di disgusto mi uscirono dalla bocca. Quella tortura sembrava non finisse mai. Ad un certo punto mi morse il labbro inferiore e io quasi urlai per il dolore. Finalmente dopo un po mi lasciò libera dalle sue labbra e dai suoi denti.
-abituati a tutto questo..- se ne andò da lì lasciandomi sola. Dopo essermi sciaquata la bocca tornai in palestra avendo lo sguardo del moro e del riccio su di me ed imbarazzata e disgustata abbassai lo sguardo...
*****************************
SPAZIO ME
grazie milleee!!! non sapete quanto mi rende felice leggere i vostri commenti che dicono 'continua'. Mi avete riempito il cuore di gioia...ancora grazie <3
-becca
STAI LEGGENDO
Marcel Styles
Fanfictionla storia di due ragazzi...lei cerca soltanto degli amici veri, mentre lui qualcuno che lo ami per quello che è e non per quello che appare. tratto dal capitolo 66: -e cosa vorresti fare?- -ti farei di tutto..- -e allora fammi tutto.- stato storia:...