angel or davil?

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Dopo una mezzora tornammo in classe, io stavo ancora sotto scock per quello che era accaduto. Ho ancora il suo sapore sulle labbra.

Mi sedetti sulla gelida sedia in attesa che incominciasse la lezione.

Il momento di andare in mensa sembrava non venisse mai ma,per fortuna la papera della prof di chimica smise di blaterare e ci lasciò liberi.

La mensa era colma di ragazzi, ogni tavolo era riservato per un "gruppo sociale" di persone. I nerd a destra, le puttane a sinistra e al centro i popolari...poi c'era quel piccolo tavolo posto in fondo che era mio e di Harry...con gli sguardi puntati su di me, andai a fare la fila.

Andai a sedermi sul MIO tavolo da sola...mi guardai intorno per osservare gli altri tavoli ma, solo uno ebbe la mia totale attenzione...quello dei popolari. Eccoli lì, intenti a elogiare i culi delle puttanelle che li ronzavano attorno...mi sorpresi della totale assenza del riccio,a lui non interessavano certe cose e lo sapevo bene, più che altro sembrava immerso nei suoi pensieri, chissà a cosa stava pensando....

-buongiorno!- il sorriso dolce di Liam mi spaventò

-'giorno...ma si può sapere che vuoi da me?- ormai era da ieri che mi assillava

-voglio diventare tuo amico...- prima mi vuole dare botte...e...e poi vuole essere...

-mio amico?- tanto ormai cosa mi costava? potevo anche accettare la sua gentilezza nel vedermi sola ed indifesa.

-fa come vuoi...- spostò la sedia e si sedette di fronte a me...incominciò a mangiare mentre io non toccai cibo, non avevo fame...

-non mangi?- mi domandò con ancora la bocca piena, un sorriso scappò dal mio viso, era la prima volta che sorridevo in questi due giorni...

-non ho fame...- continuai a guardarlo mentre mangiava il suo hamburger e le patatine,lo stesso che avevo io sul vassoio.

-sai...noi due abbiamo iniziato con il piede sbagliato...allora...piacere Liam Payne...- mi porse la mano che strinsi senza tanti indugi

-Bianca Wollas piacere...- sorrisi di nuovo per quella strana situazione..

-sai mi piace molto questa felpa!- disse indicando la felpa che indossavo, era la mia preferita, quella di Batman...e già mi piacciono i fumetti!

- grazie...è la mia preferita..- spalancò gli occhi alla mia affermazione

-che bello! Questo vuol dire che ti piacciono i fumetti?-

-si!- dissi sicura, Liam sorrise per poi alzarsi e venire ad abbracciarmi

-anche a me!- iniziò a stritolarmi ancora di più.. sorrisi ancora. Durane l'abbraccio il mio sguardo si posò sul riccio...mi stava guardando e nel frattempo stritolava una lattina...cosa voleva dire?

Dopo un po il castano si staccò da me

-adesso mi stai ancora più simpatica!- tornò a sedersi e poi mi regalò un sorriso a 32 due denti che io ricambiai...

*****

Finalmente era suonata la santa campanella che annunciava la fine dello strazio...uscii da scuola

Stavo percorrendo la strada per tornare a casa da sola ma, mi sentii strana, avevo la sensazione come se qualcuno mi stesse seguando...mi girai per vedere se era varo ma, non trovai nessuno,ero completamente sola...continuai a camminare aumentando il passo, ancora quella sensazione...mi rigirai vedendo una sagoma a qualche metro di distanza da me...non riuscii a riconoscerlo.

Alzai di nuovo il passo con il fiato che accellerava e la pelle d'oca. Sentii stringermi il polso...aprii la bocca per urlare ma mi fu tappata.

-non urlare...sono io...- la sua voce roca e spezzata mi fece tremare le gambe...cosa voleva ancora?...tolse la mano dalla mia bocca poggiandola,si fa per dire,sul mio polso trascinandomi in un vicolo a me sconosciuto. Mi fece sbattere al muro gelato e viscido facendomi gemere dal dolore...

-perché?- mi domandò, non riuscii a capire...

-cosa?- lo guardai stranita ricevendo in cambio lo scontro dei nostri bacini, trattenni un gemito...

-perché Liam è tuo amico? perché oggi ti ha abbracciato?- continuo la tortura avvicinando sempre di più i nostri visi

-perché sono cazzi miei...- se proprio dovevo essere picchiata volevo avere almeno una ragione per tornare a casa con i lividi.

-a si?..- si avvicinò ancora di più a me provocandomi brividi su tutto il corpo...improvvisamente mi morse il labbro facendomi gemere di dolore...

-non sopporto il fatto che queste labbra sono state assiaggiate da qualcunaltro...che non sia io...- come poteva dirmi questo...eppure sapeva l'effetto che mi faceva...

-allora non permettere che accada..- lo provocai. Sorrise maliziosamente...si avvicinò sempre di più al mio viso...quelle labbra morbide si poggiarono delicatamente alle mie...quanto mi erano mancate...iniziò a muoverle, mi lasciai cullare da esse...perché mi piaceva essere sottomessa da lui? perché sono innamorata della ragione dei miei guai? incominciò a mordermi il labbro per chiedere accesso alla mia bocca, che io gli concessi quasi subito beandomi della sua lingua esperta...portai le mani sul suo collo stringendo i ricci tra esse...mi stava portando in paradiso...

Marcel StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora