Payne

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La sera non chiusi occhio...mi tornavano in mente le sue parole quando aveva finito di baciarmi...

*flashback*

Si staccò dalle mie labbra mentre io le bramavo ancora e ancora...

-riguardo al ballo di natale...non venire con me..non mi cercare e...non farti baciare da nessun'altro.. - se ne andò da quel vicolo buio e viscido, lasciandomi sola e indifesa...cosa significa tutto questo?

*fine flashback*

Mi toccai le labbra...

****

-mamma io vado!- urlai dal salone per poi aprire la porta...scesi i tre scalini che mi separavano dalla terra ferma...alzai lo sguardo quando scesi l'ultimo scalino...e...

-buongiorno!- il sorriso del castano era un tocca sana a prima mattina

-'giorno...già allegro a prima mattina?- mi avvicinaii a lui ricevendo un bacio sulla guancia...arrossii di botto...

-sono contento di andare a scuola con t...- si bloccò un attimo, poi gli si illuminarono gli occhi...

-ooo...oggi sei Superman!- sorrise come un bambino quando riceve una caramella...faceva proprio tenerezza..

-e già!- sorrisi di rimando incominciando a camminare verso la scuola.

Durante il tragitto scoprii cose nuove su Liam...mi diventò... simpatico

-è suonata...allora ci vediamo in mensa..- mi baciò di nuovo la guancia dileguandosi per le scale..sorrisi senza sapere bene il motivo ma, mi sentii...felice.

La classe era ancora vuota, meno male non volevo i loro sguardi su di me...

-'giorno...- mi girai verso quella voce...non risposi al suo saluto e mi andai a sedere

-è buona educazione rispondere sai?- si aggiustò il ciuffo tirato su con chissà quanti litri di gel...

-il bue che dice cornuto all'asino- intanto iniziavano a entrare gli altri sghignazzando...con la coda dell'occhio vidi il suo sguardo maligno e freddo...cazzo l'ho fatta grossa!

Harry non era ancora arrivato...bha!..all'improvviso sul mio banco si trovò un bigliettino, lo aprii titubante..

'durante l'ora di pranzo vieni davanti il ripostiglio delle scope' mandai giù il groppo che mi si era formato in gola...cavolo..di nuovo..

****

Il momento di andare in mensa era arrivato...mi tremavano le gambe e non mi sentivo più le braccia...camminavo per i corridoi stringendo la felpa di Superman tra le mani..avevo paura perché ero sicura delle loro intenzioni...involontariamente mi toccai la pancia e in cambio ricevetti una fitta di dolore.

Stetti ferma ad aspettare il loro arrivo...dopo un po mi sentii prendere da dietro, non mi opposi tanto ormai non sarebbe servito a nulla...in pochi secondi mi ritrovai nel bagno...sbattei la testa a muro ma,stavolta a fissarmi da capo a piede c'era solo una persona...il pakistano...

-oggi ci divertiremo solo io e te..- si mise in ginocchio davanti a me. Il suo viso si avvicinava sempre di più e mi passarono mille brividi di paura lungo la schiena...cosa vuole farmi? perché è solo? Spostò dal mio viso una ciocca di capelli e incominciò ad acarezzarmi la guancia...mi sorpresi del suo gesto gentile...ma poi me ne pentii di quello che avevo pensato...mi arrivò uno schiaffo in pieno viso e per la sorpresa urlai dal dolore...

-zitta...ssssh- mi tappo la bocca con la sua, non accettai il contatto così intimo con lui e cercai di liberarmi dalla sua stretta senza ottenere alcun risultato...mi misi ad urlare dentro la sua bocca sperando che qualcuno passasse di li..

Le sue mani fredde iniziarono ad alzarmi la maglietta...ero nel panico totale...non voglio essere violentata, non voglio che la mia prima volta sia... così...

La porta del bagno si spalancò improvvisamente...

-lasciala stare bastardo!- il peso di Zayn sul mio corpo non ci fu più, si trovava a terra...alzai lo sguardo aggiustandomi al meglio la maglietta

-stai bene?- mi porse la sua mano gentile che io presi per poi alzarmi a fatica, ero ancora un po indolenzita

-...grazie Liam...- cercai di sorridere per rassicurarlo ma, non ci riuscii

-che quadretto amorevole...da diabete- si alzò da terra avvicinandosi ai nostri corpi...iniziai a tremare dalla paura, il castano se ne accorse ed iniziò a stringermi di più a se...

-coglione...- lo spinse facendolo ricadere a terra...

-andiamo...- mi sussurrò all'orecchio, annuii di rimando ed in pochi secondi eravamo fuori da quel inferno... stavamo camminando verso l'infermeria senza dire una parola, eravamo abbracciati uno all'altra...mi sentivo al sicuro tra le sue braccia...

Marcel StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora