15. Kevin

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Nelle settimane successive, lo strano rapporto fra Harry e Louis migliorò sensibilmente e anche il carattere del conte si addolcì un poco.

Il riccio lo portò a teatro, al cinema, a vedere le vetrine dei negozi e, ogni giorno, al parco, a far giocare Pongo.

Ed è proprio lì che la vita di Harry andò incontro ad un grande cambiamento.

Di fronte all'entrata principale del parco c'era un bar e lì il ragazzo dagli occhi verdi si recava sempre a comprare un paio di bottigliette d'acqua.

Il barista era un giovane moro più o meno suo coetaneo, che lo trattava, ogni volta in cui lo vedeva, con simpatia e gentilezza.

Un giorno, quando fu il momento di pagare, tese la mano ad Harry e timidamente disse:

" Io sono Kevin e mi piacerebbe da morire uscire con te, magari domani sera se sei libero "

Harry divenne rosso come un peperone, ricambiò la stretta e, dopo essersi presentato anche lui, si ritrovò ad accettare.

Mentre ritornava al parco, un sorriso si dipinse sulle sue labbra e il suo cuore aumentò i battiti...era da anni che nessuno lo invitava ad un appuntamento.

Non appena si sedette sulla panchina accanto alla sedia a rotelle di Louis, sospirò rumorosamente e rimase con lo sguardo fisso nel vuoto.

" Vuoi darmi la bottiglietta d'acqua, quando le tue mani l'avranno scaldata bene?" chiese il conte con ironia.

Harry si riscosse, passò la bottiglietta al conte e chiese:

" Mi domandavo...domani sera posso uscire?"

Louis lo guardò interdetto, poi rispose:

" Dopo le otto puoi fare ciò che vuoi, io non ho più bisogno di te.
Posso chiederti, però, dove devi andare?"

Harry fece un sorriso con tanto di fossette e disse:

" Il ragazzo che lavora al bar dove vado tutti i giorni a comprare l'acqua mi ha chiesto di uscire ed io ho accettato "

Louis non seppe spiegarsi la strana sensazione che sentì nel petto e, facendo finta di nulla, sussurrò :

" Mi ha piacere e, se...se ti va, puoi lasciare  Pongo a dormire da me "

Harry sorrise, guardando gli occhi del conte atteggiati ad indifferenza e disse:

" Certo, anche se, a volte, ho l'impressione che il mio cane voglia più bene a te che a me "

Il viso di Louis si aprì in un enorme sorriso e continuò a lanciare la pallina a Pongo, incurante delle zampe sporche di terra che il cagnolino appoggiava continuamente sui suoi pantaloni chiari.

Una notte, all'improvviso....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora