4. Paul

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Harry si lavò il corpo e i capelli e poi, con un asciugamano legato in vita, andò nella stanza che Maggie gli aveva indicato.

Entrò e trovò la donna china, a cercare in un armadio.

" Oh, eccoti qui! Questo pigiama dovrebbe andarti bene. Nel cassetto che ho aperto ci sono calze e mutande e sotto il letto ci sono un paio di pantofole calde. Quando ti sei vestito, vieni in cucina.
È tardi per cucinare, ma ti preparo un bel panino e una tazza di tè "

Harry non fece in tempo a ringraziare, perché Maggie era già uscita dalla stanza.

Allora si vestì e notò che tutto gli calzava quasi a pennello.

Uscì dalla stanza e si diresse in cucina, ma si bloccò, prima di raggiungerla, con le lacrime agli occhi.

Maggie era inginocchiata davanti al divano su cui riposava Pongo e stava dando al cane piccoli bocconi di carne macinata intervallati da cucchiaini d'acqua.

" Tu sei davvero un angelo " sussurrò Harry sedendosi accanto alla donna e accarezzando la testa di Pongo.

" Non esagerare " rispose Maggie con un sorriso " il veterinario comunque ha detto di non dargli troppo da mangiare, ma poco, più volte al giorno.
Adesso vieni anche tu a mettere qualcosa sotto i denti "

Mezz'ora dopo Harry stava divorando il suo terzo panino e la sua seconda tazza di tè sotto gli occhi inteneriti di Maggie.

La donna, dopo un attimo di incertezza, allungò una mano e accarezzò i capelli del ragazzo, dicendo:

" Paul, mio figlio, aveva i tuoi stessi ricci, lo sai?"

Harry la guardò con occhi pieni di comprensione e chiese:

" Lui...non c'è più ?"

Maggie sospirò, si voltò e prese una foto incorniciata posta sulla mensola accanto al frigorifero.

Harry la prese e si trovò di fronte il volto pulito e allegro di un ragazzo di non più di vent'anni.

Maggie prese un profondo respiro e cominciò a raccontare:

" Paul era un ragazzo splendido e buono, solo che poi  è cambiato. Ha iniziato ad uscire tutte le sere, a bere, a fumare, a chiedermi sempre soldi.
Un giorno se ne è andato e non è più tornato...non l'ho più rivisto, se non quando la polizia mi ha chiamato per riconoscere il suo cadavere all'obitorio.
È morto di overdose in mezzo ad una strada, da solo, ma...ma in mano, quando l'hanno trovato, aveva un bigliettino con scritto il mio numero di telefono.
Voleva chiedermi aiuto, ma non ne ha avuto il tempo..."

Una notte, all'improvviso....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora